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IndyCar, Palou imbattibile a Laguna Seca: vittoria e leadership della classifica

INDYCAR

Matteo Pittaccio

L’ultima gara prima del passaggio agli ibridi viene vinta da Alex Palou, al secondo successo a Laguna Seca. Podio completato da Herta e Rossi, 4° Grosjean. Gara difficile per Penske

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La terza vittoria consecutiva per Chip Ganassi Racing a Laguna Seca porta la firma di Alex Palou, entrato per la seconda volta stagionale in Victory Lane e ora leader del campionato grazie ad una prestazione strepitosa nel circuito californiano. Partito dalla Pole, lo spagnolo ha trionfato dopo aver gestito magistralmente i tempi delle soste ai box, in piena sintonia con lo stratega Barry Wanser, con cui ha deciso di non fermarsi durante la caution provocata dall’incidente di Ghiotto, a muro in curva 4. Così facendo, dopo aver perso la prima posizione in partenza a favore di Kyle Kirkwood, Palou ha ritrovato pista libera quando i suoi avversari hanno optato per il pit-stop in regime di caution, spingendo senza pensare al carburante. Completata l’ultima sosta, il portacolori Ganassi è tornato in pista con un netto vantaggio su Colton Herta, poi azzerato dalle tre neutralizzazioni occorse tra il 75° ed il 90° giro. 

Giornata da dimenticare per il Team Penske

Il contatto tra Lundgaard e Armstrong in curva 4, il ritiro per problemi al motore di Harvey e l’incidente tra Canapino, Simpson e Rahal ha messo Palou nella condizione di doversi difendere da Herta nelle ripartenze, ma Colton non ha mai avuto lo slancio per prendere possesso del primo posto, dovendo per di più risparmiare carburante a causa del pit stop anticipato a metà gara. Alle spalle di Herta ha concluso Alexander Rossi, al ritorno sul podio e miglior pilota Arrow McLaren per tutto il fine settimana. Gran 4° posto per Romain Grosjean, allineato alla strategia di Palou e giunto a soli tre decimi da Rossi con la Dallara-Chevy di Juncos Hollinger, mentre al 5° e 6° posto si sono classificati Scott Dixon e Will Power, quest’ultimo bravo a recuperare dall’errore del primo giro, quando è finito fuori pista in curva 4 ripartendo ultimo. L’australiano ha regalato l’unica gioia ad un Team Penske annichilito: Newgarden è finito fuori pista in curva 6 a due giri dalla fine, cestinando un 5° posto arpionato grazie ad un’ottima strategia capace di annullare il Drive Through preso per non essere uscito correttamente dalla Pit Road. McLaughlin, invece, ha danneggiato la sua auto agganciandosi con Power in curva 5, chiudendo 21°. E pensare che due settimane fa Penske ha realizzato la tripletta a Road America.

Mulakas, tanta sfortuna al ritorno in pista

Tornando ai risultati, Pato O’Ward non è andato oltre l’8° posto, precedendo un buon Santino Ferrucci e Marcus Ericsson, ritornato in top10 nonostante varie disavventure. Rosenqvist avrebbe sperato in un risultato migliore scattando dal 3° posto, ma lo svedese ha chiuso la gara 11° davanti a Nolan Siegel, 12° alla prima gara con Arrow McLaren, condita da un testacoda in uscita dal tornante Andretti e, successivamente, da un buon recupero. Il 16° posto, invece, non ha reso giustizia alla corsa di David Malukas, ritornato in pista con i colori Meyer Shank Racing. L’americo-lituano ha combattuto per la top10 fino ad incorrere in una foratura, evento che ha relegato Malukas al 16° posto nella prima corsa dell’anno. Risultato sprecato anche per Canapino, rientrato ai box per un Drive Through comminato a fine gara per un contatto e, per questo motivo, uscito dalla contesa per le prime dieci posizioni.

Dopo la pausa il debutto dei motori ibridi

Adesso la IndyCar va in pausa, preparandosi a tornare in pista il 5-7 luglio in occasione della Honda Indy200 in Mid-Ohio. La gara di Lexington vedrà il debutto dei motori ibridi, novità assoluta della seconda metà di stagione. Al nono appuntamento si arriverà con Palou leader a quota 285, seguito da Power (262), Dixon (253), Herta (217) e Kirkwood (210). Distacco che inizia a diventare preoccupante per McLaughlin e soprattutto Newgarden, staccati di 97 e 101 punti.