WRC Rally di Polonia 2024, Rovanpera: Veni, vidi, vici

WRC

Gabriele Cogni

L’uomo che non doveva esserci mette tutti in riga e fa suo il Rally di Polonia. L’ennesimo colpo da fenomeno di un ragazzo che non smette mai di stupirci 

GUARDA TUTTI GLI HIGHLIGHTS DI SKY SPORT

Il Rally di Polonia ha confermato le aspettative della vigilia e ci ha regalato una sfida di vertice al cardiopalma - con medie che sono arrivate a sfiorare i 120 km/h (!). Nella gara più veloce della stagione è emerso il pilota più talentuoso, un Kalle Rovanperä che ha dimostrato una volta di più di essere un autentico fenomeno. Il finlandese, chiamato a ricognizioni già iniziate a sostituire Sebastien Ogier (infortunatosi proprio durante le fasi di preparazione della gara), ha dovuto così affrontare una gara velocissima non avendo di fatto il tempo sufficiente per prepararla. Ricognizioni compresse in una giornata e niente lavoro sui video, almeno fino alla chiamata “alle armi” di Toyota di martedì. Nonostante questo, il campione del mondo in carica – quest’anno volutamente con un programma part-time – è riuscito a battere la concorrenza e fare sua la seconda gara in stagione dopo il Safari. Toyota ringrazia ed accorcia su Hyundai nella classifica iridata costruttori: ora sono 10 i punti a separare le due Case. 

Tanak, che sfortuna!

Il pilota estone, autentico favorito della vigilia ha visto infrangersi i suoi sogni di gloria contro un cervo nella prima prova del venerdì. Il povero animale ha deciso di attraversare la prova speciale proprio mentre sopraggiungeva la i20 numero 8 a 188 km/h di velocità da telemetria. Un impatto violento, un autentico shock per lui e per tutta Hyundai che tanto puntavano su questo risultato. L’estone è stato bravo a parcheggiare subito la vettura lato strada, preservando il motore “ferito” dall’impatto. Nella sfortuna, per Tanak c’è stata la sorte di non aver danneggiato irrimediabilmente il propulsore nuovo messogli a disposizione da Hyundai per questa gara e nemmeno il roll bar. Questo gli ha consentito di ripartire l’indomani, salvo poi fermarsi nuovamente a metà giornata per preservare la vettura in ottica Super Sunday. Una tattica che ha effettivamente pagato, con l’estone assoluto dominatore dell’ultima tappa e secondo nella Power Stage – che significa 11 punti raccolti grazie al nuovo sistema di punteggi. Ott scivola così nuovamente al terzo posto della classifica piloti a -6 da Evans (qui attardato dalla delaminazione di un pneumatico il sabato) e -21 dal capoclassifica Neuville (penalizzato dalla posizione di partenza il venerdì ma vincitore della Power Stage).

Outsiders al vertice

Il Rally di Polonia è stata anche la gara dei piloti che non ti aspetti. Complice il fondo estremamente soffice delle PS della Masuria - che ha portato ad un grosso effetto pulizia e quindi ad un notevole vantaggio per chi partiva dietro – sono emersi soprattutto Mikkelsen e Sesks. Il norvegese (già vincitore qui nel 2016) è finalmente tornato a mostrare il suo potenziale, combattendo sul filo dei secondi con Rovanperä per la vittoria fino alla sfortunata foratura avvenuta nella prima prova speciale di domenica. Per Sesks, già vincitore del Rally di Polonia valido per il campionato europeo dello scorso anno, la soddisfazione di uno strabiliante debutto con la Ford Puma Rally 1 (senza unità ibrida). Il giovane lettone è riuscito a far segnare vari crono di vertice, chiudendo in quinta posizione assoluta. Bravissimo anche Fourmaux, terzo assoluto e ormai definitiva certezza di questo WRC.