Wec, al Fuji vittoria per Porsche Penske #6, trionfo Ferrari in GT3 e titolo per Manthey

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Matteo Pittaccio

FOTO da: @Porsche Motorsport - X

Una concitata 6 Ore del Fuji si chiude con la vittoria della Porsche Penske #6 di L. Vanthoor, Lotterer ed Estre. Primo podio per BMW e Alpine, mentre Ferrari e Toyota soffrono. In GT3 vittoria Ferrari AF Corse, titolo per Porsche Manthey #92 e podio per la BMW di Rossi, Martin e Al Harthy

Al Fuji è andata in scena una 6 ore del WEC altamente spettacolare vinta da Laurens Vanthoor, André Lotterer e Kevin Estre sulla Porsche Penske #6 davanti alle sorprendenti BMW-WRT e Alpine, mentre Ferrari AF Corse e Toyota Gazoo Racing sono sprofondate tra degrado gomme, incidenti e penalità. Un risultato che al termine della 6 ore giapponese ha consolidato fortemente il margine del trio di casa Porsche Penske, il primo a conquistare la seconda vittoria stagionale, ora in vantaggio di 35 punti sulla Ferrari #50 di Miguel Molina, Nicklas Nielsen e Antonio Fuoco, crollati fino al 9° posto nel finale della gara. Non è andata meglio alla 499P gemella, ritiratasi per problemi all’ERS ma già coinvolta in un incidente occorso nel 2° giro, quando Kubica ha tamponato la Porsche Penske di Makowiecki coinvolgendo anche l’Alpine di Habsburg e, per l’appunto, la Ferrari #51 di Giovinazzi. Kubica stesso è stato poi dichiarato responsabile dell’incidente, ricevendo 30 secondi di Stop&Go e ritrovandosi già troppo indietro per recuperare. Restando sostanzialmente da sola, la Ferrari #50 di Molina, Nielsen e Fuoco ha anche lottato per il primo posto grazie ad un’ottima strategia studiata a metà gara, ma nelle ultime battute Fuoco stesso ha sofferto il rientro degli avversari, dovendosi accontentare di un mesto nono posto.

La corsa ha successivamente offerto un altro grande colpo di scena in ottica mondiale nell’istante in cui Matt Campbell (Porsche Penske #5) ha provato a scavalcare la Toyota #7 di Kamui Kobayashi, arrivato al Fuji a soli 12 punti dai leader della classifica. Il contatto in curva 3 ha prodotto un contatto che ha di fatto messo ko entrambe le auto, relegando l’equipaggio #7 di Toyota Gazoo Racing a ben 37 punti dalla vetta. Ad accentuare l’amarezza Toyota è stata la penalità drive-through comminata a Ryo Hirakawa, terzo fino al momento in cui la direzione gara non ha notificato la sanzione per non aver rispettato le bandiere blu, ostacolando la Porsche in testa alla corsa. Questo ha spostato Hirakawa/Buemi/Hartley al decimo posto, cestinando immediatamente il podio che i campioni in carica avrebbero potuto conquistare.

Tra chi ha sorriso, invece, troviamo tre marchi capaci di interpretare al meglio la gara ad eliminazione del Fuji, soprattutto nell’ultimo terzo. Notevole, infatti, la solidità di BMW-WRT, al secondo posto ed al primo podio nel WEC con Raffaele Marciello, Dries Vanthoor e Marco Wittmann, finalmente sorridenti e da ora consapevoli di poter puntare in alto. Dall’altra parte troviamo l’Alpine #36 di uno scatenato Mick Schumacher, accompagnato da Nico Lapierre e Mathieu Vaxiviere verso un grandioso terzo posto, raggiunto a suon di sorpassi negli ultimi quaranta minuti. BMW-WRT e Alpine possono così artigliare il primo podio nel Mondiale Endurance, permettendo alle auto LMDh di monopolizzare il podio al Fuji.

Ottima rimonta anche per Peugeot, la prima LMh, partita dalle retrovie con ambedue le 9X8 e risalita sino al quarto posto con la #93 di Mikkel Jensen/Nico Müller/Jean-Eric Vergne, bravi a spuntarla nei minuti conclusivi sulle Porsche del team Jota, anch’esse uscite alla lunga. E proprio Jota è il primo team a conquistare un titolo, intascando con un round d’anticipo la Coppa del Mondo per i team indipendenti grazie alla regolarità di Callum Ilott, Will Stevens e Norman Nato, arrivati sul traguardo davanti ai compagni Jenson Button, Phil Hanson e Oliver Rasmussen.

Partiti dalla Pole, competitivi sì, ma ancora una volta manca il risultato: tra i grandi delusi della 6 Ore del Fuji inseriamo Earl Bamber e Alex Lynn di Cadillac, prima rallentati da una foratura per un contatto in curva 1 con la BMW di Marciello e poi a muro per una perdita di controllo di Bamber alla 100R, punto in cui il neozelandese ha perso il controllo nel tentativo di evitare l’Alpine di Mick Schumacher, impegnato a doppiare l’Aston Martin GT3 di Heart of Racing. Tanto rammarico anche per Lamborghini-Iron Lynx, in lotta per la zona punti ma costretta a ritirarsi per un problema al cambio verificatosi nella seconda metà di gara.

Passando alla LMGT3, come l’anno scorso i giochi si decidono con una tappa d’anticipo: Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr vincono per il secondo anno di fila al Fuji con la Ferrari 296 GT3 di AF Corse, precedendo la Porsche Manthey PureRxcing #92 di Joel Sturm, Klaus Bachler e Alex Malykhin, un secondo posto sufficientemente per conquistare il titolo GT3 prima della tappa conclusiva, in programma il 2 novembre in Bahrain. La grande festa Porsche Manthey è seguita dalla gioia di Valentino Rossi, Maxime Martin e Ahmad Al Harhty, regolari, costanti e precisi nell’alternarsi alla guida della BMW-WRT #46, ottenendo il secondo podio dell’anno.

Il WEC ora va in pausa per quasi due mesi, preparandosi al finale di stagione con la 8 Ore del Bahrain, in programma sabato 2 novembre. A Sakhir si arriverà con Porsche Penske #6 in vantaggio di 35 punti sulla Ferrari #50 e 37 sulla Toyota #7, mentre nel Mondiale Costruttori la casa tedesca comanda con 10 punti su Toyota e 27 nei confronti di Ferrari.

WEC, 6 ore Fuji, ordine di arrivo