Wec, a Imola trionfa la Ferrari. Valentino Rossi 2° nella classe Lmgt3

la 6 ore

Matteo Pittaccio

La Ferrari trionfa nella 6 ore di Imola, secondo round del Mondiale Endurance: l'hypercar numero 51 di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi ha battuto BMW e Alpine. Nella classe Lmgt3 Valentino Rossi chiude sul secondo gradino del podio: la vettura numero 46 si è arresa alla Porsche di Manthey, guidata dall'italiano Riccardo Pera, da Richard Lietz e da Ryan Hardwick. Il team Wrt del 'Dottore', che partiva dalla pole, ha provato la rimonta nel finale, arrivando a un soffio dal sorpasso

Tripudio rosso all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari: Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi vincono la 6 ore di Imola, seconda prova del World Endurance Championship 2025, di fronte a una caldissima folla di tifosi. Scattato dalla pole position, l’equipaggio della Ferrari 499P #51 ha condotto per la quasi totalità della gara, salvo cedere la leadership per alcuni tratti nella girandola delle strategie. Il brivido di uno splash and go finale non ha intaccato il risultato, che proietta la vettura del Cavallino al primo posto in classifica con cinquanta punti (incluso quello addizionale per la Hyperpole).

Con una clamorosa risalita finale, la BMW #20 di Robin Frijns, René Rast e Sheldon Van Der Linde è emersa al secondo posto, superando il tempo perso per una sostituzione dell’ala posteriore durante la corsa. Sul terzo gradino del podio, invece, è salito il trio Alpine #36 composto da Joules Gounon, Frédérick Makowiecki e Mick Schumacher, che ha sfruttato il breve pit stop finale della AF Corse #83 per agguantare il terzo posto. Rammarico per la Ferrari gialla di Robert Kubica, Ye Yifei e Phil Hanson, a lungo seconda prima di essere sorpresa nel finale di una gara condizionata da alcune neutralizzazioni, ma non dall’attesissima pioggia.

Il sorriso del box Ferrari ufficiale si spegne dal lato della #50. Partita dal fondo dello schieramento Hypercar per la cancellazione di entrambi i tempi in qualifica (causa track limits), l’auto di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen ha rimontato furiosamente fino alla zona podio grazie al lavoro del danese e dello spagnolo. Fuoco, poi, è stato protagonista di un contatto con la Toyota #8 di Sébastien Buemi, risultato in una foratura nella fase finale di gara e nel quindicesimo posto finale. Buemi, al contrario, ha terminato quinto insieme ai compagni Ryo Hirakawa e Brandon Hartley; sesta la BMW #15 di D. Vanthoor – Marciello – Magnussen, seguita dalla Toyota #7 di Conway – Kobayashi – De Vries.

Passando alla classe LMGT3, il sogno della vittoria di Valentino Rossi si è infranto contro una penalità stop and go rimediata proprio dal Dottore per un contatto con la Ferrari #21 di Simon Mann. L’incredibile recupero di Kelvin Van Der Linde nell’ultimo stint non è bastato a riportare in vetta la BMW #46: Richard Lietz si è difeso con le unghie e con i denti, conquistando la vittoria sulla Porsche Manthey 1st Phorm #92 insieme a Riccardo Pera e Ryan Hardwick. Rossi, Van Der Linde e Ahmad Al Harthy hanno concluso secondi, mentre al terzo posto di classe ecco la sorprendente Lexus #78 guidata da Arnold Robin, Finn Gehrsitz ed Esteban Masson.

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