WEC Bahrain, Toyota vince il titolo Costruttori. Porsche quello Piloti

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Matteo Pittaccio

Toyota Gazoo Racing - X

La 8 Ore del Bahrain, ultimo round del WEC, consacra Toyota, che vince e conquista il Mondiale Costruttori. Alla Porsche Penske di Vanthoor-Estre-Lotterer il titolo piloti. Beffa per Ferrari: tolto il 2° posto a Pier Guidi, Calado e Giovinazzi. Il Cavallino Rampante però trionfa in GT3

In Bahrain va in scena uno stellare finale di stagione del WEC 2024, che si chiude con la strepitosa vittoria di Toyota Gazoo Racing al termine di 8 adrenaliniche ore di gara. A Sakhir Sebastien Buemi mette in scena una rimonta da capogiro nell'ultimo stint e, insieme a Ryo Hirakawa e Brendon Hartley, regala a Toyota un terzo successo stagionale che permette alla squadra giapponese di conquistare il settimo Mondiale Costruttori piegando Porsche e Ferrari.

Il migliore degli adii per Lotterer

Il titolo Piloti, invece, va senza sorprese alla Porsche Penske #6 di Laurens Vanthoor, Kevin Estre e André Lotterer che, nonostante delle evidenti difficoltà, approfittano del ritiro della Toyota #7 (Kamui Kobayashi-Nyck de Vries-Mike Conway) e sfruttano il 10° posto per riportare Porsche sul tetto del mondo dopo ben sette anni. Il migliore degli adii per Lotterer, che lascia il team bissando il Mondiale conquistato con Audi ben dodici anni fa. Niente da fare per Ferrari, costretta ad arrendersi nella notte del Bahrain. Sotto la bandiera a scacchi è la AF Corse #83 di Robert Kubica, Ye Yifei e Robert Shwartzman – autori di una corsa tutto sommato regolare - ad imporsi come miglior Ferrari in 8^ piazza, mentre la #50 di Fuoco, Molina e Nielsen si ferma all’11° posto perdendo ogni chance iridata a causa di una foratura provocata nelle fasi decisive da un contatto con l’Alpine di Charles Milesi (penalizzato). Grande delusione per la #51 di Giovinazzi, Pier Guidi e Calado, che tagliano il traguardo al 2° posto perdendo poi il podio nel post-gara per via di una pesantissima penalità di circa 4 minuti e 55 secondi dovuta all’utilizzo di più pneumatici rispetto al numero massimo consentito dal regolamento. 

La top 5

Uno scenario frustrante per il trio vincitore della 24 Ore di Le Mans 2023, capace con Giovinazzi di artigliare nell’ultimo giro la 2^ posizione con un gran sorpasso sulla Porsche Penske #5 di Matt Campbell. La sanzione alla 499P #51 permette a Cambell-Christensen-Makowiecki di riprendere la piazza d’onore e a Peugeot di ottenere un incredibile podio con la #93 di Mikkel Jensen, Nico Müller (all’ultima gara con la 9X8) e Jean-Eric Vergne, partiti in ultima posizione e scaltri nell’approfittare delle due Safety Car per accorciare l’ultimo pit-stop e posizionarsi direttamente alle spalle della poi sanzionata Ferrari, piegando per altro l’Alpine di Paul-Loup Chatin, Ferdinand Habsburg e Jules Gounon nel finale della corsa. A completare la Top5 troviamo la BMW WRT #15 di Raffaele Marciello, Dries Vanthoor e Marco Wittmann, seguiti dalla Cadillac di Sebastien Bourdais, Alex Lynn ed Earl Bamber, il cui 6° posto determina la fine della collaborazione tra il marchio americano e Chip Ganassi Racing. Cadillac, infatti, dal 2025 sarà rappresentata dal team Jota, fino ad oggi squadra privata di Porsche. Guarda caso, nell’ultimo stint Bamber recupera sulla Jota #38 di Jenson Button, superando il Campione del Mondo di F1 in una sorta di passaggio di consegne tra le due squadre. L’altra parte del box Jota, invece, non può che definirsi delusa, avendo lottato per le posizioni di vertice con Callum Ilott, Norman Nato e Will Stevens fino a quando quest’ultimo ha sofferto una foratura.

Ferrari AF Corse si impone nella LMGT3

Se in Hypercar non arriva il risultato sperato, è nella LMGT3 che Ferrari AF Corse si impone magistralmente con Alessio Rovera, Simon Mann e Francois Heriau, vincitori di una corsa molto combattuta soprattutto dopo le due Safety Car. Per il Cavallino Rampante si tratta della seconda vittoria di fila, conquistata regolando le due Corvette preparate da TF Sport, impegnate a loro volta a difendere il 2° e 3° posto dagli attacchi di Matteo Cairoli, chiamato da Iron Lynx per affiancare Matteo Cressoni e Claudio Schiavoni nel finale di stagione. Chiusura decisamente amara per la BMW WRT #46 di Valentino Rossi, Maxime Martin e Ahmad Al Harhty, mai della partita e colpiti da due penalita comminate per un’infrazione commessa nel corso di un pit-stop. La sanzione di 5 secondi non è stata scontata e la direzione gara ha così comminato un drive-through che ha relegato definitivamente l’auto nelle retrovie. Penalizzate anche le Iron Dames, in lotta per il podio fino ad una violazione in regime di Virtual Safety Car, costata carissima anche alla Ferrari AF Corse #54 ed alla Porsche Manthey PureRxcing dell’equipaggio formato da Bachler-Sturm-Malykhin, già Campioni al Fuji.

Pausa invernale per il WEC

Il WEC ora inizia la pausa invernale, anche se le squadre rimangono in Bahrain per i Rookie Test, nei quali troveremo anche Valentino Rossi al volante della BMW M Hybrid V8 e Mattia Drudi sulla Aston Martin Vantage GT3. Per il primo round del 2025 bisogna aspettare il Qatar, sede della 1812 km il 28 febbraio.