Indycar, Palou spaziale al Thermal Club: McLaren battute nel finale

Motori

Matteo Pittaccio

Al Thermal Club va in scena un’altra masterclass di Palou, che beffa McLaren e vince ancora. Gara difficile per Prema, mentre Power mette in scena una bella rimonta

Alex Palou ha conquistato anche il Thermal Club vincendo il secondo round della IndyCar 2025 al termine di una corsa inizialmente controllata dalle Arrow McLaren di Pato O’Ward e Christian Lundgaard, rispettivamente al 1° e 2° posto fino a quando, nell’ultimo stint, Palou ha montato un treno di gomme morbide nuove, decisamente più competitive delle dure scelte da McLaren. Sfruttando a dovere la strategia costruita da Chip Ganassi Racing, lo spagnolo ha prima scavalcato Lundgaard in un duello a colpi di incroci, poi ha recuperato ben 9 secondi su O’Ward, attaccando e superando agilmente il messicano al 56° dei 65 giri. Controllato a dovere il degrado, Palou si è così involato verso la 13esima vittoria della carriera, la seconda consecutiva, dimostrandosi imbattibile in questo inizio di campionato.

L’uso della gomma più soffice

O’Ward e Lundgaard (al primo podio con il nuovo team) hanno provato in tutti i modi a fermare il 27enne catalano, ma la mescola dura non ha fornito ai due portacolori Arrow McLaren gli strumenti giusti per difendersi, anche a causa di tempi più alti di circa 2/3 secondi rispetto alla morbida. In sostanza, il primo GP nella storia del Thermal Club è ruotato intorno all’uso della gomma più soffice che, se gestita con dovizia, si è rivelata il miglior compromesso tra velocità e durata. Palou e Ganassi sono stati i migliori ad interpretarla, piegando una McLaren che sperava di convertire la prima fila delle qualifiche in doppietta. Nonostante la beffa, il team diretto da Tony Kanaan ha portato a casa punti pesanti ed è stato l’unico a tenere testa alla coppia Palou-Ganassi.

Prima volta dal 2020 senza Pace Car in pista

La corsa è stata tutto sommato regolare, addirittura priva di caution. Per la prima volta dall’Harvest GP di Indianapolis del 2020, infatti, la Pace Car non è entrata in pista e, di conseguenza, non ci sono state grandi occasioni per chi sperava di rimanere vicino a Palou ed alle due Arrow McLaren. Tuttavia, non sono mancati gli incidenti, come l’incredibile contatto prima del via tra DeFrancesco (penalizzato con un drive-through) e la Penske di McLaughlin, protagonisti di uno scontro verbale molto acceso nel post-gara, o la tamponata della Prema di Callum Ilott nei confronti dell’auto gemella di Robert Shwartzman, con il primo a farne le spese dovendo rientrare ai box per riparare i danni. Se McLaughlin si è dovuto ritirare dopo aver provato a chiudere la corsa, Shwartzman ha proseguito chiudendo la gara al 22° posto nonostante un’avaria all’ibrido e Ilott, attardato di un giro, si è accontentato del 26° posto, affermando nel post-gara che il ritmo lo avrebbe potuto portare in Top10.

Palou a quota 102 punti, 39 in più di O’Ward

L’assenza di neutralizzazioni non ha offerto chance di vittoria e podio anche a Colton Herta, partito ed arrivato 4° davanti ad un ottimo Felix Rosenqvist che, insieme al 7° posto di Marcus Armstrong, ha permesso a Meyer Shank di intascare buoni punti. Tra le due auto del team di Jim Meyer e Michael Shank si è classificato Will Power, autore di un’eccellente rimonta dal 21° posto, nonché l’unico del Team Penske in grado di artigliare la Top10 e ribaltare un fine settimana difficilissimo. La gestione oculata delle gomme morbide ha permesso al due volte campione di guadagnare posizioni negli ultimi due stint, fase in cui Power ha scavalcato sia Kirkwood sia Rossi, in crisi con il degrado. 10° posto agguantato in extremis, invece, per Scott Dixon, sceso a metà classifica in seguito ad una partenza non ideale con le gomme dure. Il 6 volte campione ci ha messo un po’ a liberarsi dal traffico e, una volta raggiunto Graham Rahal, ha superato il figlio d’arte arpionando la 10^ piazza. La stessa impresa non è riuscita a Josef Newgarden, partito 17° e mai della partita, per di più beffato nel finale da Christian Rasmussen nel duello per il 13° posto. Alla luce dei risultati delle prime due gare il Team Penske è consapevole che a Long Beach sia imperativo riprendersi, altrimenti il campionato potrebbe diventare un miraggio. Il cittadino californiano farà quindi da teatro in occasione del terzo round stagionale, in programma domenica 13 aprile. Le due vittorie consecutive hanno portato Palou a quota 102 punti, 39 in più di O’Ward e 41 di vantaggio su Dixon. Newgarden, attardato di 49 lunghezze, è sceso dal 4° al 7° posto, superato anche da Lundgaard, Rosenqivst e Kirkwood, mentre McLaughlin ha già 61 punti di svantaggio.