A Indianapolis va in scena la magia di Alex Palou, che vince la Indy500 entrando di diritto nella storia di questo sport. Beffato Ericsson nel finale, ma chi mastica amaro è soprattutto il Team Penske. La IndyCar torna domenica 1° giugno per il Gran Premio di Detroit da seguire in diretta su Sky Sport
Cinque tentativi a vuoto, ma al sesto ce l'ha fatta: Alex Palou ha conquistato la vittoria nella Indy500, sbloccandosi nella 109^ edizione dopo anni e anni di occasioni mancate. Lo spagnolo di Chip Ganassi Racing si è dimostrato inarrestabile nello sprint finale, domando un minaccioso Marcus Ericsson regolato nell’ultimo slancio sul traguardo. Un sogno diventato realtà per Palou, che da tre volte campione IndyCar e dominatore della stagione attuale ha sin da subito sperato di potersi sbloccare anche in un ovale, riuscendo nell’obiettivo proprio nel leggendario Indianapolis Motor Speedway.
Il sorpasso decisivo è arrivato a 14 giri dalla fine, quando Palou si è infilato sulla Andretti di Ericsson in curva 1, con i due che hanno poi seguito a stretto contatto Louis Foster e Devlin DeFrancesco, sostanzialmente doppiati, fino all’ultimo dei 200 passaggi. I due piloti del team Rahal hanno offerto la scia a Palou, capace di evitare il pericoloso riavvicinamento di Ericsson, che nell’ultimo giro (interrotto nel finale dall’incidente di Siegel) non ha più avuto modo di rispondere.
Palou l’aveva detto: "La mia carriera non sarà mai completa se non dovessi vincere la Indy500". Ed ecco che nella miglior stagione dall’inizio della avventura in IndyCar, Palou diventa leggenda, preparandosi ad artigliare un quarto titolo che con 5 vittorie in 6 gare sembra quanto mai vicino. Le lacrime di gioia di Palou hanno poi lasciato spazio a quella di delusione di Ericsson, mentre il 3° posto è stato conquistato da un più che ottimo David Malukas, per la gioia di A. J. Foyt Racing. Nulla da fare, invece, per Pato O’Ward, fermatosi in 4^ posizione al volante della Arrow McLaren #5, precedendo Felix Rosenqvist (Meyer Shank Racing) e Santino Ferrucci (A. J. Foyt Racing).
Nonostante le difficoltà, la prima 500 Miglia di Indianapolis di Prema ha portato con sé molti aspetti positivi. Robert Shwartzman non ha purtroppo terminato la corsa dopo la storica Pole Position, ritirandosi a causa dei danni alla ruota anteriore sinistra, danneggiata a causa di un impatto con il muretto dei box. I colori del team veneto, però, sono stati ben rappresentati dall’eccellente Callum Ilott, partito 21° e arrivato 12° alla fine di una gara corsa spesso anche tra i primi dieci.
È stata una Indy500 alquanto amara, invece, per grandi veterani e non solo. Ancor prima del via la corsa è stata neutralizzata per il sorprendente incidente di Scott McLaughlin, impegnato a scaldare le gomme e finito improvvisamente a muro. Successivamente, Scott Dixon ha sofferto un principio di incendio all’altezza della posteriore sinistra, noia che ha costretto il team a sostituire la pinza nel primo pit stop, facendo crollare il 6 volte campione IndyCar a 3 giri dal leader.
Non è andata meglio a Josef Newgarden, risalito fino al 6° posto dopo aver iniziato la corsa al 32° per via della penalità comminata dopo le qualifiche (modificata la struttura d’impatto sulla sua monoposto e su quella di Power). Il vincitore delle ultime due edizioni ha alzato bandiera bianca per un problema alla pressione del carburante occorso al giro 135, dicendo addio alle speranze di vittoria. Power, invece, ha imboccato la corsia dei box per uno splash&go a fine gara, perdendo terreno e fermandosi al 19° posto.
Tanti brividi ai box, tra cui segnaliamo l’incidente di Rinus VeeKay - finito in testacoda appena dopo la linea del limitatore – e l’incendio divampato sulla monoposto di Alexander Rossi, rientrato ai box per una perdita d’olio. Il team Carpenter ha fatto un classico rabbocco di bioetanolo, sostanza per lo più invisibile, che è però finito sui residui di olio creando il caos. Ad esser colpito è stato per lo più un meccanico, prontamente soccorso e trasportato al centro medico. Superato il grande scoglio della Indy500, la IndyCar non si ferma e già domenica 1° giugno torna in pista per il Gran Premio di Detroit, live su Sky Sport.
I risultati della Indy500