Antonio Fuoco: "A Le Mans pressione sempre alta, in Ferrari lavoro eccezionale"
24 ORE LE MANSAlla vigilia della 24 Ore di Le Mans Antonio Fuoco, pilota ufficiale Ferrari, ha parlato a Sky Sport della vittoria della passata stagione e dell'inizio di campionato da assoluto protagonista insieme alla squadra: "A Le Mans la pressione è sempre alta, ma in Ferrari è stato fatto un lavoro eccezionale"
A un anno dalla strepitosa vittoria della 24 Ore di Le Mans, Antonio Fuoco torna nel Circuit de La Sarthe alla guida della Ferrari 499P condivisa con Nicklas Nielsen e Miguel Molina. Il 29enne di Cariati ha iniziato l'anno nel miglior modo possibile, trionfando con i suoi compagni al termine della 1812km del Qatar, gara d'apertura del FIA WEC 2025 e arrivando a Le Mans al secondo posto della classifica pilota, staccato di 17 punti dal trio Pier Guidi/Giovinazzi/Calado. In occasione del Media Day organizzato da Ferrari a Maranello abbiamo avuto il piacere di parlare con Fuoco, ecco cosa ci ha raccontato.
Le Mans è dietro l’angolo, come ti senti e che obiettivi avete prefissato in casa Ferrari?
"C'è sempre tanta pressione a Le Mans: il primo anno riportavamo Ferrari nella classe regina dopo 50 anni, partivamo dalla Pole Position, la pressione era alta, ma alla fine la #51 (guidata da Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, ndr) ha vinto la gara; lo stesso successo ha messo pressione al nostro equipaggio per l'edizione 2024, corsa con la voglia di riscatto e poi vinta; quest'anno arriviamo a Le Mans dopo le due vittorie precedenti e i tre successi di fila di inizio campionato, per questo motivo la pressione è sempre alta e costante, considerando che la 24 Ora sia logicamente una gara a parte, anche per quanto riguarda la finestra di performance. Sarà fondamentale sfruttare tutto il potenziale. Se dovessimo avere la possibilità di puntare alla vittoria lo faremo, ma se l'occasione non dovesse arrivare sarà importante ottenere punti per il campionato. Il mio obiettivo è sempre quello di fare il massimo, in ogni caso lotteremo fino all'ultimo giro del Bahrain per conquistare il titolo"
Il duro lavoro nella pausa è stato ripagato dai tre successi consecutivi. Su quali aspetti vi siete focalizzati?
"Durante l'inverno abbiamo fatto tanti passi in avanti in molti aspetti e tutto ha funzionato bene, i risultati lo dimostrano. L'esperienza fa tanto e dagli errori commessi l’anno scorso, Imola ad esempio, abbiamo reagito benissimo, e già da metà 2024 siamo migliorati molto. Poi abbiamo continuato a progredire anche nelle piccole aree, analizzando il tutto nella pausa invernale. Dopo l'utilizzo del primo gettone di sviluppo (da Interlagos la 499P ha ricevuto nuovi condotti dei freni, ndr) abbiamo impiegato qualche gara per comprenderlo e nei test pre-stagionali del Qatar abbiamo capito molte cose che ci hanno aiutato. La gara corsa a Lusail nel 2024 forse non è stata tanto difficile quanto quelle di San Paolo o del Fuji, ma è sicuramente stata tra le più complesse, il feeling non era buono. Quest'anno, invece, in Qatar abbiamo fatto un lavoro eccezionale"

Il WEC ha offerto agli appassionati gare davvero movimentate. La capacità di reagire e adattarsi alle situazioni è sembrata valere molto. Pensi che sia cambiato l'approccio alle corse endurance?
"Onestamente credo che in questo momento le gare del WEC siano le più spettacolari. Può succedere di tutto, non sembrano nemmeno delle endurance, anzi, assomigliano a sprint di 6 ore nelle quali le strategie non sono più così programmate. Una macchina non performante con la giusta strategia può trovarsi davanti, si deve lottare costantemente. Già nel 2024 abbiamo notato che il livello stesse crescendo e, onestamente, la sensazione è molta bella, quando entri in macchina sai che devi dare il 100% sfruttando al massimo tutto ciò che hai a disposizione. Che si guidi alla prima o all'ultima ora l'approccio non cambia, c'è meno gestione rispetto al passato e non ci sono fasi tranquille. Dalla partenza in poi lotti come un leone perché anche solo una posizione persa o guadagnata nella prima ora può condizionare il risultato"
Il prossimo anno debutteranno i nuovi pneumatici Michelin. Pensi che ora in Ferrari abbiate trovato il giusto compromesso per far lavorare le gomme?
"I test Michelin al Paul Ricard per le gomme 2026 sono andati bene, ad essere sinceri non soffriamo più come prima. Il fornitore sta facendo un buon lavoro, che segue un po' le direttive degli organizzatori. Continuo a sostenere l'idea che debbano tornare gli scaldoni (sistemi per il pre-riscaldamento delle gomme, banditi dal 2023, ndr), l'incidente di Giovinazzi nelle qualifiche di Spa è inaccettabile, soprattutto per la sicurezza di noi piloti"