A Le Mans, dopo sei ore dal via della 93^ edizione della 24 Ore, la Ferrari si conferma protagonista nella classe regina, l’Hypercar: al comando c’è la 499P #50, seguita dalla #51 e dalla #83 di AF Corse. In GT3 la BMW di Valentino Rossi grande protagonista e in corsa per la vittoria
A Le Mans si avvicina la notte e dopo sei ore dal via della 93^ edizione la Ferrari si conferma protagonista nella classe regina, l’Hypercar. Al comando c’è la 499P #50, affidata in questo momento a Miguel Molina, che ha raccolto l’ottimo lavoro fatto in precedenza da Nielsen e Fuoco, autori di una rimonta brillante. Alle sue spalle, a completare una provvisoria tripletta tutta Ferrari, troviamo la #51 di Alessandro Pier Guidi e la #83 di AF Corse ora condotta da Ye Yifei. Gli equipaggi del Cavallino sono stati fin qui abili a coniugare velocità e gestione, riprendendosi da una sessione di qualifica sottotono. Ora come ora la 499 viaggiano racchiuse in circa sei secondi,
potendo peraltro sfruttare un gap di quasi mezzo minuto sulla Porsche Penske #6 di Matt Campbell. L’unica nota negativa per Maranello è una penalità di 5 secondi inflitta a Kubica per una violazione del regolamento in Slow Zone: il polacco non ha rispettato le regole durante l’intervento causato dall’incidente di Gianmarco Levorato (Ford-Proton #88), finito a muro a Tertre Rouge per la perdita della ruota posteriore sinistra
Hanson allunga il primo stint: mossa vincente
Ottima la partenza della Ferrari #83, guidata nelle fasi iniziali da Phil Hanson: l’inglese ha saputo combinare un ritmo ad una gestione perfetta del carburante, riuscendo a percorrere molti giri in più rispetto alla concorrenza. Decisamente spettacolare anche il primo stint di Kevin Estre sulla Porsche #6, autore di numerosi sorpassi prima di lasciare il volante a Laurens Vanthoor e Matt Campbell, ora alla guida in quarta posizione. Più sfortunata invece la Porsche #5, scivolata al di là della Top10 dopo un drive-through dovuto ad un’irregolarità in slow zone. Della partita entrambe le BMW del Team WRT, al quinto e sesto posto con Sheldon van der Linde e Raffaele Marciello, mentre le Cadillac-Jota partite dalla prima fila hanno fin qui seguito una strategia diversa, fermandosi sempre con un po’ di anticipo rispetto alla concorrenza.
Toyota tra alti e bassi, Alpine e Peugeot in difficoltà
La situazione in casa Toyota Gazoo Racing è contrastante: la #8 (Buemi/Hartley/Hirakawa) è ancora in corsa per le prime posizioni, mentre è un incubo per ora l’avventura a Le Mans della #7 (Conway/de Vries/Kobayashi), prima afflitta da un danno alla fiancata causato da un contatto nei primi giri, poi da un pesantissimo stop&go di 50 secondi per aver violato i limiti di velocità in pit lane. Stessa penalità che, tra l’altro, ha colpito più volte Alpine, che ha ricevuto due penalità per eccesso di velocità in pit lane, una per ciascun equipaggio, mentre Peugeot non si è mai vista nella parte alta della classifica, soffrendo per altro un’uscita di pista di Paul di Resta alle curve Porsche nella prima ora di gara.
Inter Europol Competition in testa in LMP2
Nella categoria LMP2 è in testa la Inter Europol Competition, con Nick Yelloly al volante. Dietro di lui la VDS Panis Racing con Oliver Gray, seguita dalla Iron Lynx - Proton #9 guidata da Reshad de Gérus. Al comando della sottoclasse Pro/Am c’è invece Dane Cameron per AO by TF Sport.
Duello italiano in LMGT3: Riccardo Pera supera Valentino Rossi
In classe LMGT3 Valentino Rossi è appena sceso dalla sua BMW M4 GT3 #46 per cedere il posto a Kelvin van der Linde, lasciando il compito di guidare al velocissimo sudafricano dopo aver condotto senza problemi la gara. Della partita anche la Porsche Manthey 1st Phorm di Riccardo Pera/Richard Lietz/Ryan Hardwick, staccata di dieci secondi dalla BMW #46. Ritiro, come accennato, per Gianmarco Levorato sulla Ford Proton #77, così come per la McLaren United Autosports #95, costretta ad alzare bandiera bianca per un problema tecnico occorso pochi minuti fa nell’Hunadieres. La notte è alle porte e, come da tradizione, quando il buio diventa protagonista Le Mans è solita regalare tante sorprese.