I 50 giocatori più ambiti di questa sessione di mercato, tra contratti in scadenza e talenti alla ricerca dell'accordo più importante e redditizio della propria carriera. Griffin, Durant, Millsap, Curry, Lowry, Gallinari e tanti altri: ecco l'elenco completo
KEVIN DURANT | No, non ci sarà un altro terremoto questa estate attorno al nome di Kevin Durant, anzi. Ha già fatto sapere che aspetterà le mosse di mercato degli Warriors prima di firmare il suo nuovo accordo con Golden State; probabilmente un biennale con una player option che la prossima estate gli garantisca la possibilità di avere ancora una volta pieno possesso del suo futuro, anche se dopo aver assaggiato il sapore del successo a Oakland, il suo legame con gli Warriors sembra destinato a durare ancora a lungo
STEPH CURRY | Dopo aver “contato” 79 giocatori NBA guadagnare più di lui nella stagione appena conclusa (12.1 milioni di dollari il suo stipendio annuo), il n°30 degli Warriors passa finalmente alla cassa: può firmare con Golden State per 5 anni e 207 milioni di dollari. Quasi impossibile pensare che voglia esplorare soluzioni diverse…
GORDON HAYWARD | Uno dei pezzi pregiati di questa estate NBA, è l’oggetto del desiderio di molti ma sembra destinato a ridurre a tre il novero delle pretendenti: oltre a Utah, sempre in corsa (solo loro possono offrirgli un contratto di 5 anni per 180 milioni di dollari), in pole position ci sono i Boston Celtics di coach Stevens (che l’ha allenato a Butler) e i Miami Heat, entrambi pronti a offrirgli il massimo salariale su 4 anni.
BLAKE GRIFFIN | Rifiutata la player option Griffin dal 1 luglio è unrestricted free agent. Perso Chris Paul sembra che i Clippers vogliano fare di tutto per tenerlo a L.A. (con un contratto da 5 anni che gli costerebbe 175 milioni di dollari); dovesse invece scegliere di andare altrove, Denver, Oklahoma City e Boston sembrano le squadre più interessate all’ala dei Clippers ma l’offerta non potrebbe superare i 130 milioni di dollari
KYLE LOWRY | Anche per la point guard dei Raptors vale la regola che la squadra “di casa” ha le migliori chance (almeno dal punto di vista economico) di convincerlo e firmare. Toronto infatti può offrirgli un nuovo contratto da 5 anni a più di 200 milioni di dollari totali, mentre si fermano necessariamente a 153 per 4 anni le offerte destinate ad arrivare “a sud del confine”. I più interessati sembrano i Denver Nuggets, ma anche San Antonio potrebbe cercare una point guard di livello All-Star dopo i recenti guai fisici di Tony Parker
PAUL MILLSAP | Atlanta potrebbe convincere Millsap a restare ma l’investimento di 5 anni per quasi 201 milioni di dollari sembra essere ritenuto eccessivo per un 32enne dal front office degli Hawks. Dalle altre squadre interessate (i Denver Nuggets sembrano in pole position) può ricevere offerte per un massimo di 4 anni e 149 milioni di dollari.
OTTO PORTER | Il giocatore di complemento perfetto per John Wall e Bradley Beal ha avuto una stagione eccellente, chiudendo con il 43.4% da tre punti (quarto miglior tiratore della NBA per percentuale). Gli Washington Wizards, che sono sopra il cap, non possono permettersi di perderlo perché non avrebbero modo di sostituirlo: per questo ogni offerta verrà con ogni probabilità pareggiata, anche se fosse al massimo salariale. Ipotesi più che possibile, visto che le alternative nel ruolo di ala sul mercato dei free agent scarseggiano
SERGE IBAKA | I destini del congolese/spagnolo sono legati a doppio filo a quelli di Kyle Lowry, nel senso che la conferma o meno della point guard All-Star (sicuramente onerosa per i Raptors) potrebbe avere un effetto a cascata sui destini dell’ex OKC, transitato a Orlando e approdato in Canada ma nuovamente sul mercato in questa estate
DANILO GALLINARI | Dovesse decidere di lasciare il Colorado, l’azzurro potrebbe intercettare l’interesse di tutte quelle squadre alla ricerca di un’ala magari rimaste all’asciutto dalla caccia ai vari Griffin, Hayward o Millsap. I dubbi su Gallinari sono sulla sua integrità fisica, non certo sul talento
GEORGE HILL | Anche nel caso della point guard di Utah il suo destino sarà deciso soltanto una volta che si sarà sbloccata la situazione legata a Gordon Hayward. Hill (pagato solo 8 milioni di dollari la stagione appena trascorsa) punta sicuramente a un contratto molto maggiore, che potrebbe addirittura alcuni il massimo salariale (Philadelphia e Denver potrebbero farci un pensierino, nonostante i 31 anni). Ma prima occorre capire come si risolve la situazione Jazz/Hayward
JRUE HOLIDAY | Nella categoria dei Kyle Lowry e dei George Hill, anche la point guard dei Pelicans è attesa a un grosso aumento di stipendio: i Pelicans potrebbero offrirgli l’accordo migliore perché conosce già l’ambiente e non avrebbero possibilità di arrivare a un giocatore di pari livello, ma il rischio che si arrivi al massimo è alto. Il mercato delle point guard si è un po’ raffreddato dopo che Philadelphia, Los Angeles, New York e Dallas si sono accaparrate il loro playmaker del futuro, ma le varie Minnesota e Utah potrebbero metterlo nel mirino
JEFF TEAGUE | Per la point guard dei Pacers si profila un’estate da seconda scelta di lusso: se le squadre interessate ai playmaker di prima fascia dovessero fallire il bersaglio, potrebbero “accontentarsi” di lui come scelta di ripiego. Teague è migliorato molto al tiro (40% dall’arco nell’ultimo anno ad Atlanta e 36% nella stagione ai Pacers), sa difendere di squadra e rimane un buon portatore di palla nel pick and roll, tre qualità che lo rendono una point guard che può tenere il campo anche da titolare. Il problema è che in questo mercato non avrà particolare forza nelle trattative per forzare il contratto che forse si aspetta
NERLENS NOEL | I Mavericks hanno ceduto una prima scelta (finta) e un prospetto come Justin Anderson per andare a prenderlo, perciò viene difficile pensare che lo lascino andare a zero – per quanto la restricted free agency sia sempre un gioco pericoloso. A loro vantaggio c’è che il mercato dei centri non è particolarmente ricco, né troppe squadre sono alla ricerca di un lungo titolare: non dovrebbero arrivare offerte al massimo salariale – anche per la storia clinica che lo accompagna – ma difficilmente Dallas si farà sfuggire uno dei pezzi cardine della loro ricostruzione insieme a Harrison Barnes e il neo arrivato Dennis Smith Jr
DIRK NOWITZKI | Legata per certi versi alla situazione di Noel, i Mavericks hanno rinunciato all’opzione sul suo contratto per avere maggiore margine di manovra e cercare di dare al tedesco altri giocatori con cui dare l’assalto ai playoff. Una campagna positiva dal punto di vista personale (salute soprattutto) e di squadra potrebbe perfino convincerlo a continuare per una ulteriore stagione, arrivando all’incredibile quota di 21
ANDRE IGUODALA | Il grande dubbio dell’estate dei Golden State Warriors: date per scontate le conferme di Curry e Durant, Bob Myers avrà il compito di confermare l’MVP delle Finals 2015 che ha già reso noto che non farà chissà quale sconto ai campioni in carica. Iguodala potrebbe fare comodo tanto alle squadre da playoff (San Antonio?) quanto a quelle in ricostruzione in cerca di un veterano alla guida di un gruppo giovane (Philadelphia?), e se accettasse un contratto breve lo stipendio potrebbe anche sforare i 20 milioni che vorrebbe ricevere per massimizzare l’ultimo contratto grosso della carriera
J.J. REDICK | Forse il miglior tiratore disponibile sul mercato, la sua partenza da L.A. è pressoché certa: anche per lui, se accettasse un contratto corto (annuale o biennale) lo stipendio potrebbe salire parecchio, perché a tutti fa comodo un tiratore del suo livello che non richiede palloni e gioca una buonissima difesa di squadra, comprendendo a pieno il suo ruolo nelle gerarchie dello spogliatoio. Le difese non possono permettersi di perderlo di vista a costo di subire una tripla smarcata, situazioni che Redick punisce con percentuali superiori al 41%: i suoi playoff non sono stati indimenticabili, ma la difesa dei Jazz creerebbe problemi a chiunque, specialmente senza Blake Griffin a togliere attenzioni su di lui
KENTAVIOUS CALDWELL-POPE | Guardie che sanno giocare lontano dal pallone in attacco ma nel caso cambiare sulle point guard in difesa non passano molto spesso, e specialmente sono difficili da reperire sul mercato: KCP è un two way player di buon livello che è migliorato col tempo anche nelle conclusioni dal palleggio, pur senza eccellere in maniera particolare in nulla. In ogni caso, un difensore con quella versatilità che non danneggia in attacco è merce rara: per questo potrebbero arrivare anche offerte al massimo salariale dalle Brooklyn e Philadelphia del caso, ma Detroit verrà costretta a pareggiare per il solo fatto che non potrebbe sostituirlo con nessun altro
PAU GASOL | Dopo la sorprendente rinuncia alla player option da 16 milioni, Adrian Wojnarowski di The Vertical ha riportato che il catalano intende rinnovare con San Antonio per un contratto più lungo – anche se il suo stipendio dipenderà da chi arriverà con lo spazio salariale liberato dal suo “sacrificio”
ZACH RANDOLPH | Il vecchio Zach è ormai una leggenda a Memphis, e dopo aver accettato anche di uscire dalla panchina la sua conferma ai Grizzlies è quasi da dare per scontata. Bisognerà capire qual è la cifra ragionevole per entrambe tutte le parti coinvolte per continuare questa storia d’amore, anche perché non è chiaro quali squadre potrebbero essere interessate a un profilo old-school come il suo
TAJ GIBSON | Un lungo molto meno valorizzato rispetto a quanto mostrato più volte sul parquet, ritrovatosi a OKC dopo lo scambio della passata sessione di mercato con i Bulls. Taj Gibson è un giocatore che può far comodo a molti; basterà soltanto garantirgli il "giusto" compenso
PATTY MILLS | Il più grande punto interrogativo all’orizzonte per gli Spurs, un lusso a livello salariale di cui San Antonio ha potuto godere nelle ultime stagioni e che adesso saranno costretti a pagare caro. Mills è già da qualche tempo un giocatore da 20 milioni di dollari all’anno e i texani hanno già messo da parte lo spazio salariale necessario per rifirmarlo: con l’infortunio di Parker infatti, le chiavi della squadra potrebbero passare nelle sue mani sin dalla palla a due
PATRICK PATTERSON | Decisivo in uscita dalla panchina nel dare una nuova dimensione all’attacco di Toronto, è mancato nel momento di maggiore difficoltà in stagione dei canadesi e si è visto. Un giocatore dalle mille sfaccettature, che vanno ben oltre la sua semplice capacità di far male dalla distanza: i Raptors devono fare bene i conti, anche perché molte altre squadre li stanno già facendo
DION WAITERS | I suoi ultimi tre mesi agli Heat sono stati di gran lunga i migliori della sua carriera, in cui è sembrato un giocatore intelligente, funzionale e soprattutto decisivo. Adesso è arrivato il momento di battere cassa: pagare moneta, vedere cammello
NENE | Il suo infortunio in gara-4 è stato uno dei tanti fattori che hanno portato al tracollo i Rockets negli ultimi due episodi della serie contro gli Spurs. Adesso a Houston però è arrivato Chris Paul e diventa ancora più facile volare eventualmente al ferro. Bisognerà capire se i texani saranno interessati a mettere dei soldi sul piatto per lui
RUDY GAY | L’infortunio da cui arriva potrebbe avergli fatto definitivamente perdere l’esplosività dei bei tempi, ma mettere punti a referto non è davvero mai stato un problema. Tutto il resto, purtroppo per lui, sì. OKC è una delle squadre interessate a lui: in quel caso basterà “soltanto” lasciare la palla nella mani di Westbrook; a tutto il resto infatti pensa lui
ANDRE ROBERSON | Crescere in attacco potrebbe renderlo il giocatore perfetto, ma già migliorando nella capacità di alternare le opzioni proposte nella metà campo offensiva, potrebbe rivelarsi il viatico per ottenere un contratto ben corposo. La sua difesa non è mai stata messa in discussione e questo lo rende il prospetto ideale per tante squadre che puntano ai playoff
KELLY OLYNYK | Protagonista inatteso (in positivo) nella sfida contro gli Wizards, Olynyk è stato spesso la chiave dell’attacco dei Celtics grazie al suo tiro perimetrale che permetteva a Boston di aprire l’area alle penetrazioni dei compagni. Al TD Garden in molti annunciano una prossima rivoluzione e lui potrebbe essere una vittima. Dovesse rimanere ai Celtics però, coach Brad Stevens troverebbe di sicuro il modo di farlo rendere al meglio
JAMES JOHNSON | Una delle sorprese più positive nella stagione di Miami, dall’impatto straripante ogni volta che usciva dalla panchina e decisivo nella rincorsa degli Heat all’ottavo posto mancato di un soffio. Un giocatore che ha finalmente messo in mostra tutte le sue potenzialità: adesso però Miami è costretta a mettere mano al portafoglio per trattenerlo
MANU GINOBILI | L’ultima partita giocata all’AT&T Center ha avuto il chiaro sapore d’addio, con tutto il pubblico texano in piedi a battere le mani all’eterno campione argentino. Lui però non ha ancora ufficialmente chiuso la porta a un possibile ritorno: già tante volte (e in molti) lo avevano dato per finito, prima di vederlo puntualmente risorgere la stagione successiva
MASON PLUMLEE | Finito a Denver non per sua volontà, uno dei tanti fratelli Plumlee in giro per la lega è già pronto a fare di nuovo le valigie. La sua prima parte di stagione ai Blazers aveva messo in evidenza alcuni lati interessanti del suo gioco (a partire dalle inattese doti di passatore), ma adesso vorrà prima di tutto pensare a riempirsi il portafoglio. Nonostante questa estate non sia ricca come l’ultima appena trascorsa, non dovrebbe avere grosse difficoltà a riuscirci
JAMYCHAL GREEN | Non eccelle in nulla, ma non ha nessuna carenza evidente. State nel mezzo in NBA però può condannarti e magari costringerti ad accettare delle cifre molto meno cospicue rispetto agli altri
JONATHON SIMMONS | Il suo impatto nelle dinamiche di squadra degli Spurs è stato impressionante in termini di resa, ennesima “scoperta” del formidabile reparto di scouting di San Antonio. Considerando che fino a qualche anno fa era costretto a pagare pur di poter giocare, il passo in avanti è giù molto considerevole
JOE INGLES | Tutti hanno bisogno di uno Joe Ingles in squadra, nonostante il rivedibile atletismo, nonostante tutti i limiti di un giocatore che ha trovato la sua dimensione in Utah. Restarci però, è tutt’altro che scontato, soprattutto visto che tra 12 mesi il contratto arriverà in scadenza
TYREKE EVANS | Da uno che ha vinto il premio di Rookie dell’anno al posto di Steph Curry, ci si sarebbe aspettati una carriera ben diversa, ma non sempre le cose vanno per il verso giusto. Farlo giocare lontano dalla palla potrebbe essere l’opzione migliore, anche perché il talento di certo non manca. Tyrike è pronto per una nuova battaglia
TONY SNELL | Un 3&D che può fare molto comodo a tante squadre NBA, che dopo aver finalmente trovato la mira dalla lunga distanza (40.6% nell’ultima stagione), è diventato di colpo un giocatore molto più ambito. La scarsa dinamicità in alcune situazione potrebbe penalizzarlo soltanto in parte: per il compito che è chiamato ad assolvere, le sue doti sono più che sufficienti
DERRICK ROSE | Per la prima volta in carriera Rose si ritrova a essere un free agent, in quello che forse è il punto più basso della sua carriera, reduce da una stagione in cui a fare notizia è stata la sua scomparsa prima della partita contro New Orleans e non la sua media realizzativa. I Knicks si sono detti interessati qualche settimana fa, ma il terremoto che ha portato via Phil Jackson potrebbe aver rivoluzionato non poco le carte in tavola
SHAUN LIVINGSTON | Uno dei giocatori chiave in uscita dalla panchina degli Warriors, il fit perfetto in una squadra che ne ha sfruttato all’occorrenza le doti di passatore e di realizzatore in post, schierandolo sia da point guard che da guardia. Perdere un pezzo pregiato come lui potrebbe costare molto caro agli Warriors, così come il rinnovo che Bob Myers sarà costretto a scucire per trattenerlo
DAVID WEST | L’anello al dito se l’è messo e questo adesso gli permette di poter provare a recuperare quei soldi a cui ha rinunciato nell’ultimo biennio per poter dare la caccia al titolo NBA. Il problema sarà capire se c’è ancora qualcuno disposto a dargliene poi così tanti…
C.J. MILES | Della sua passata stagione, resta il tiro allo scadere sottratto a Paul George e poco altro. Sintomo di quanta fiducia abbia nei propri mezzi da tiratore, che tuttavia non basta a celare le enormi lacune del suo gioco. Il suo tempo a Indiana potrebbe essere giunto al termine, ma altri pronti a staccare un assegno per lui dovranno pur esserci
DEWAYNE DEDMON | Dopo la straordinaria stagione agli Spurs (tanto da costringere Pau Gasol alla panchina), il suo futuro è certamente legato a San Antonio che non rinuncerà per nulla al mondo al giocatore che ne ha cambiato in meglio l’aspetto difensivo negli ultimi mesi
ERSAN ILYASOVA | Il continuo cambio di casacca non sembra essere destinato a interrompersi, ma le sue cifre sono di tutto rispetto. Qualcuno in giro per la NBA disposto a offrirgli un contratto sicuro ci sarà…
TIM HARDAWAY JR. | Una delle poche note liete dell’ultima stagione degli Hawks, Tim Hardaway Jr. ha finalmente ritagliato su di sé il ruolo di sesto uomo in uscita dalla panchina, anche se le sue carenze difensive lo hanno reso molto meno efficace di quanto i suoi numeri lascino credere a una prima lettura superficiale. Per lui arriveranno un bel po’ di soldi: sarà Atlanta poi a dover decidere se pareggiare o meno offerte di quella portata
NIKOLA MIROTIC | Il giocatore dei Bulls è un restricted free agent e sarà uno dei tanti che finiranno sotto la lente di ingrandimento della dirigenza di Chicago, che dopo lo scambio di Jimmy Butler ha evidentemente aperto una nuova stagione della franchigia, in cui l’intenzione sembra quella di voler rifondare la squadra. E Mirotic potrebbe finire nel tritacarne già dalle prossime settimane
BEN MCLEMORE | I Sacramento Kings hanno deciso di non confermarlo, senza allungargli la qualifying offer che lo avrebbe reso restricted. In questo modo il prodotto di Kansas potrà scegliersi da solo la destinazione in cui rivitalizzare una carriera mai del tutto cominciata: il suo atletismo e il suo tiro unite alla giovane età (24 anni) potrebbero interessare qualcuno, ma difficilmente raccoglierà qualcosa in più di un contratto al minimo o qualche eccezione minore.
DARREN COLLISON | I punti nelle mani non gli sono mai mancati, anche se il comportamento dentro (e soprattutto fuori) dal campo ne hanno compromesso lo sviluppo. Trovare un contratto lontano da Sacramento però, potrebbe rilanciare le sue ambizioni e la sua carriera
KYLE KORVER | Nonostante l’assalto al titolo fallito con i Cavaliers, Kyle Korver resta un giocatore determinante nel sistema di gioco di Cleveland, infallibile sugli scarichi di LeBron James. Il 31% raccolto dall’arco durante le Finals è stata una delle cose che non hanno funzionato contro Golden State, ma i Cavs potrebbero decidere di ripuntare su di lui anche quest’anno. In caso contrario, non sarà difficile trovare un altro contratto per uno dei migliori tiratori della storia del Gioco
P.J. TUCKER | Il passaggio a febbraio ai Raptors purtroppo non ha portato ai canadesi l’upgrade necessario in uscita dalla panchina per provare a essere competitivi. Nonostante questo però, i canadesi potrebbero essere proprio i maggiori indiziati per rifirmarlo in un sessione estiva in cui l’ex giocatore dei Suns proverà a monetizzare il più possibile
VINCE CARTER | A 40 anni Vincredible non sembra avere intenzione ancora di smettere; la sua continuità nonostante l’età resta impressionante e non è da escludere l’ipotesi che possa andare a caccia di un titolo in questa stagione. Le big non resteranno di certo a lungo a guardare…
THABO SEFOLOSHA | Dopo gli anni d’oro passati in Oklahoma, il lento declino agli Hawks, tra arresti e storie fuori dal campo che ne hanno in parte compromesso il rendimento. Per tutte quelle squadre che hanno bisogno di uno specialista difensivo, resta un usato sicuro su cui poter puntare
BOJAN BOGDANOVIC | Finito agli Wizards per rinforzare una panchina totalmente sguarnita, non è riuscito a dare una scossa (almeno alla voce punti) nei minuti in cui i titolari di Washington riposavano. Convincere una squadra che la sua difesa non sia così dannosa (e che quindi valga la pena scommettere su di lui), non sarà molto semplice...