NBA, Harden contro Giannis, bordate a distanza: “A saltare e schiacciare sono buoni tutti”
In un’intervista con ESPN James Harden ha risposto per le rime alle frecciate di Giannis Antetokounmpo durante l’All-Star Game: “Mi piacerebbe essere alto 2.13, correre e schiacciare senza fare altro. Per fare quello non ci vogliono ‘skills’. Potrei imparare a giocare basket anche dopo”. La contro-risposta dell’MVP non ha tardato ad arrivare: “Il mio gioco non è solo potenza”
L’antipatia reciproca tra Giannis Antetokounmpo e James Harden è sotto gli occhi di tutti ormai da diverso tempo, anche perché i diretti interessati non fanno nulla per nasconderla. Nelle ultime settimane i due ultimi MVP della lega si sono punzecchiati a distanza, fino ad arrivare a delle vere e proprie bordate nella giornata di ieri
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Harden ha rilasciato un’intervista a Rachel Nichols di ESPN per rispondere a quanto detto dal greco durante la selezione delle squadre per l’All-Star Game, quando Antetokounmpo ha preferito Kemba Walker a Harden “perché voglio qualcuno che passi il pallone”. “Sinceramente non ho capito lo scherzo: io faccio più assist di entrambi” ha detto Harden
Poi la stella dei Rockets ha sganciato la bomba: “Vorrei essere alto 2.13, correre e schiacciare e basta. Per fare quello non ci vuole nessuna ‘skill’” ha detto Harden, facendo chiaramente riferimento al suo rivale. “Dovrei imparare a giocare a pallacanestro e costruirmi delle ‘skills’ solo dopo. Non ci penserei un secondo”. Come a dire: a giocare in quel modo con quel tipo di fisico sono buoni tutti
Le parole di Harden hanno fatto rumore e ovviamente sono arrivate anche alle orecchie di Giannis, che dopo la dominante vittoria ai danni di OKC ha risposto così: “Il mio gioco non è solo potenza. Quando sono arrivato a 18 anni in NBA pesavo 80 chili, perciò mi veniva un po’ difficile spostare quelli più grossi. Tutti i più grandi erano estremamente fisici nel loro gioco, facevano sentire la loro presenza in area. Ovviamente cerco di lavorare sul mio gioco il più possibile. Ma è difficile penetrare al massimo della velocità e fare il passaggio giusto negli angoli. Più sono completo, più gioco meglio e posso aiutare la mia squadra a vincere”
Antetokounmpo parlando con ESPN ha provato anche a gettare un po’ di acqua sul fuoco dicendo che “non c’è nessuna faida” con Harden e che lui ha mai provato a lanciare frecciatine a nessuno, preferendo spendere le sue energie sulla pallacanestro e sulla sua famiglia. A rileggere le sue dichiarazioni in passato, però, non si direbbe
La loro antipatia nasce addirittura 6 anni fa, quando Antetokounmpo era solo un rookie. Dopo un fallo in attacco di Harden su di lui, Giannis (sotto di 15 nel punteggio) andò a riprenderlo e a dirgli qualcosa in faccia, accendendo un parapiglia tra le due squadre. Da lì in poi non si sono più sopportati
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All’inizio del 2019, quando la corsa per il premio di MVP sembrava già un affare tra loro due, Giannis colpì con una pallonata Harden sul volto, tramortendolo a terra. Sembrava solo un incidente, ma a rivederlo oggi…
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Al primo Draft per decidere le squadre dell’All-Star Game 2019, Giannis ignorò Harden prendendo al suo posto Steph Curry, Joel Embiid e Paul George, chiudendo poi il suo quintetto con Kemba Walker
Il nome di Walker è tornato di attualità anche quest’anno, visto che Antetokounmpo in questo caso ha deliberatamente detto di essere in dubbio tra lui e Trae Young – con Harden ancora disponibile per essere preso. Quando Charles Barkley gli ha chiesto “Non vuoi un palleggiatore nella tua squadra?”, Antetokounmpo con un sorriso ha risposto “Voglio qualcuno che passi il pallone”
GIANNIS: "ECCO PERCHE' HO SCELTO WALKER E NON HARDEN"
Durante la partita delle stelle, poi, Antetokounmpo ha anche colpito Harden con una gomitata discretamente pericolosa durante una lotta a rimbalzo, giocata che ovviamente non è sfuggita all’occhio attendo dei social
GIANNIS RIFILA UN ALTRO COLPO (PROIBITO?) A JAMES HARDEN
In conferenza stampa dopo la gara, soprattutto, Antetokounmpo ha lanciato un’altra bordata in direzione di Harden, rivelando come l’obiettivo in attacco della sua squadra fosse quello di “attaccare James Harden a ogni singola azione”. Un modo piuttosto esplicito per mettere in evidenza le mancanze difensive della stella di Houston, che peraltro in quella occasione difese egregiamente
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La causa scatenante della loro rivalità, in ogni caso, è il premio di MVP del 2019 finito nelle mani di Antetokounmpo e che Harden ritiene fosse suo di diritto. Un sentimento che per primi hanno espresso gli Houston Rockets sui social, con una serie di tweet (ora cancellati) che cominciava con “Congratulazioni al nuovo MVP ma con tutto il rispetto non siamo d’accordo” snocciolando poi una lunga serie di statistiche in favore del loro giocatore. Comprensibile la voglia di prendere le parti del proprio giocatore di riferimento, ma non proprio elegante
GIANNIS ANTETOKOUNMPO VINCE IL PREMIO DI MVP NEL 2019
Non contento, a distanza di mesi lo stesso Harden ha ribadito che il premio andato a Giannis era “tutta politica” e che la sua stagione 2018-19 “rimarrà negli annali di storia perché si continuerà a parlarne anche quando mi sarò ritirato”
I NUMERI DELLA STAGIONE DA RECORD DI JAMES HARDEN
Sono questi ultimi due episodi ad aver dato particolarmente fastidio a Giannis, che prima ha risposto a mezzo stampa (“I Rockets pensano che Harden dovesse vincere l’MVP? Il premio è a casa mia”) e poi ha cucinato lentamente la sua vendetta fino alle ultime dichiarazioni durante l’All-Star Weekend. C’è solo una cosa da fare: segnarsi sul calendario la data del 25 marzo, quando Milwaukee e Houston si ritroveranno di fronte per la seconda volta stagionale – e chissà che non sia un antipasto di finale
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