NBA, risultati della notte: i Lakers battono Houston, OKC sorprende Brooklyn
Sesto successo nelle ultime sette partite per i Los Angeles Lakers, guidati dai 27 punti di Anthony Davis nella vittoria su Houston. Oklahoma City vince in casa di Brooklyn nonostante i 36 punti di Kevin Durant, Golden State supera Toronto nonostante il peggior Steph Curry della stagione. Minnesota si prende la rivincita su San Antonio, vittorie in trasferta per Denver e Utah. Nell’NBA Sundays i Clippers superano i 45 punti di Zach LaVine
HOUSTON ROCKETS-LOS ANGELES LAKERS 102-120 | Anche viaggiando a velocità di crociera, i Los Angeles Lakers continuano a vincere rimanendo imbattuti in trasferta (5-0) e conquistando il sesto successo nelle ultime sette gare. Merito del rientro in campo di un Anthony Davis da 27 punti, elogiato anche da LeBron James: “Quando c’è AD la nostra squadra ha una dinamica completamente diversa — in attacco e in difesa”. Ritorno in quintetto anche per Kentavious Caldwell-Pope
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I Lakers hanno dominato sotto canestro segnando 62 punti in area e andando avanti anche di 27 lunghezze nel corso della partita, forti soprattutto dei 40 punti segnati nel secondo quarto. James ha potuto “limitarsi” a 18 punti con 7 rimbalzi e 7 assist in poco più di 30 minuti, mentre dalla panchina ne ha segnati 46 il terzetto formato da Kyle Kuzma (13), Montrezl Harrell (16) e un Talen Horton-Tucker quasi perfetto (17 con 7/8 al tiro)
“Due cose non hanno funzionato per noi stasera: le palle perse e la transizione” ha detto coach Silas. Effettivamente i Rockets hanno pagato le 21 palle perse di squadra, di cui 7 portano la firma di un James Harden da 20 punti e 9 assist ma soli 14 tiri tentati. Il top scorer è allora Christian Wood con 23 mentre John Wall ha chiuso con 14 punti e 10 rimbalzi, ma è chiaro che qualcosa non funziona in questa squadra: “La transizione difensiva però non ha niente a che fare con la chimica di squadra, basta correre in difesa” ha sentenziato Silas
Il nervosismo dei Rockets è esploso nel primo tempo quando DeMarcus Cousins prima ha provocato l’espulsione di Markieff Morris al termine di una rissa e poi è stato a sua volta cacciato dal campo per un fallo sul volto di LeBron James giudicato come flagrant 2. L’ex di serata ha chiuso con 6 punti in 8 minuti di gioco, mentre Morris è rimasto in campo meno di tre minuti
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BROOKLYN NETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 116-129 | Se in pochi si sarebbero aspettati dei Thunder sopra il 50% di vittorie dopo nove partite di regular season, ancora meno avrebbero pensato a dei Nets sotto il 50% dopo undici. Eppure questa è la realtà di una regular season strana in cui i Thunder continuano a vincere (tre successi in fila, 5-1 lontano da casa) rimontando anche 15 lunghezze di svantaggio, grazie a un parziale di 25-7 per chiudere il terzo quarto
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Il giocatore copertina è certamente Shai Gilgeous-Alexander, che se si votasse oggi sarebbe uno dei convocati per l’All-Star Game (anche se non si giocherà). Per il giovane leader di OKC ci sono 31 punti a guidare altri cinque compagni in doppia cifra, con 25 di Hamidou Diallo, 22 di Al Horford, 14 di George Hill e 13 a testa per Luguentz Dort e Isaiah Roby
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Ai Nets non è servito il rientro in campo di un Kevin Durant da 36 punti e 11 rimbalzi né i 21 di Caris LeVert, continuando a fare a meno di Kyrie Irving fuori per motivi personali ancora non precisati. A coach Steve Nash però non è piaciuto per niente l’atteggiamento dei suoi: “Nel secondo tempo non ho visto né orgoglio né spirito competitivo. Dobbiamo essere più duri”
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GOLDEN STATE WARRIORS-TORONTO RAPTORS 106-105 | La notizia migliore della serata per coach Steve Kerr non è solamente la sesta vittoria stagionale dei suoi, ma il fatto che questa vittoria sia arrivata al termine di una pessima serata di Steph Curry. Il due volte MVP ha giocato la sua peggior partita al tiro della carriera segnando solo due dei 16 tiri tentati, di cui 1/10 dalla lunga distanza per appena 11 punti dopo averne segnati 143 nelle precedenti quattro partite
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Non a caso l’ultimo pallone della partita non va nelle sue mani ma in quelle di Damion Lee, che d’esperienza riesce a lucrare due tiri liberi per sorpassare i Raptors a 3.3 secondi dalla fine. Per lui ci sono 13 punti, terzo miglior marcatore di squadra alle spalle dei 17 di Andrew Wiggins e dei 15 di Eric Paschall, con Draymond Green vicino alla tripla doppia (10 punti, 9 rimbalzi e 10 assist)
I canadesi, che hanno rimontato 17 punti nel corso della partita, hanno messo il pallone della partita nelle mani del loro miglior giocatore, un Pascal Siakam da 25 punti finali, ma il suo ultimo tiro ha fatto dentro e fuori dal ferro condannando i Raptors alla sconfitta. Insieme a lui ci sono i 21 di Fred VanVleet e i 17 con 9 rimbalzi e 6 assist del rientrante Kyle Lowry, non abbastanza per invertire una stagione che li vede ancora fermi a un record di 2-7
MINNESOTA TIMBERWOLVES-SAN ANTONIO SPURS 96-88 | Minnesota si prende la rivincita sugli Spurs dopo la sconfitta di ieri e interrompe una striscia di sette ko in fila, vincendo anche la prima gara stagionale senza poter contare su Karl-Anthony Towns. Con un polso ancora dolorante a KAT viene risparmiato il back-to-back, e a caricarsi la squadra sulle spalle è un D’Angelo Russell da 27 punti (8 nel quarto finale) insieme ai 24 di Malik Beasley
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Gli Spurs hanno dovuto fare a meno di DeMar DeRozan alle prese con questioni familiari (è tornato a Los Angeles per stare vicino al padre): a farne le veci è stato un Lonnie Walker da 25 punti (massimo stagionale) insieme ai 20 di LaMarcus Aldridge e i 18 di Patty Mills, crollando però in un ultimo quarto da 30-19 per i padroni di casa — che hanno riabbracciato anche Josh Okogie dopo sei partite di assenza
NEW YORK KNICKS-DENVER NUGGETS 89-114 | I Denver Nuggets arrivano al 50% di vittorie in questo altalenante inizio di stagione al termine di un’altra facile vittoria, guidata dai 22 punti con 10 rimbalzi e 5 assist di Nikola Jokic. Dopo il successo a Philadelphia ridotta a sette uomini, i Nuggets hanno la meglio anche sui Knicks senza mai rischiare nulla nel secondo tempo, concedendo meno di 100 punti per la prima volta in stagione
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Ai Knicks non è servito un altro ottimo Julius Randle (29 punti, 10 rimbalzi e 5 assist) per evitare il secondo ko in fila, complice anche lo scarso supporto fornito dai suoi compagni — nessuno sopra i 12 punti con RJ Barrett da 4/13. I padroni di casa sono finiti sotto di 22 lunghezze nel primo tempo e non si sono più rialzati, sprofondando anche a -30 nel corso del terzo quarto
DETROIT PISTONS-UTAH JAZZ 86-96 | Comodo successo dei Jazz che battono a domicilio i Pistons guidati dai 28 punti con 50% dal campo e dall’arco (4/8 nel tiro pesante) di Donovan Mitchell, protagonista del parziale da 34-19 che ha aperto e segnato la sfida. Ai suoi canestri si aggiungono i 22 di Mike Conley e i 18 in uscita dalla panchina di Jordan Clarkson, mentre a fare la voce grossa sotto canestro ci ha pensato Rudy Gobert che raccoglie 20 rimbalzi e aggiunge quattro stoppate ai quattro punti messi a referto
Detroit ha provato a restare a contatto nel match, piazzando un parziale da 28-17 nella terza frazione e ritornando a lungo in singola cifra di svantaggio, senza mai però riuscire a rimettere il naso avanti. Alla sirena finale sono 28 punti per Jerami Grant, come al solito il migliore dei Pistons che ritoccano a ribasso il record in stagione, scendono sul 2-8 e raggiungono gli Wizards all’ultimo posto della Eastern Conference
L.A. CLIPPERS-CHICAGO BULLS 130-127 | Vittoria sofferta da parte dei Clippers che superano soltanto nei secondi finali di gara i Bulls, guidati dai 45 punti con 10/16 dall’arco di Zach LaVine. Decisivo Kawhi Leonard con i suoi 35 punti (21 dei quali arrivati nel solo terzo quarto) e le 20 triple a segno di squadra realizzate dai Clippers con il 52% complessivo dalla lunga distanza. Paul George ne aggiunge 27, mentre sono 21 i punti segnati in uscita dalla panchina da Lou Williams
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BOSTON CELTICS-MIAMI HEAT RINVIATA | Alla fine la NBA è stata costretta a rinviare la partita tra Celtics e Heat prevista per questa notte, dopo che oltre al roster decimato di Boston - con soli otto giocatori a disposizione - si è aggiunta una positività nello spogliatoio di Miami che ha costretto la squadra della Florida a mettere in quarantena il gruppo e a comunicare la propria indisponibilità per il match
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