NBA, risultati della notte: brutto ko di Dallas con Sacramento, i Knicks fermano Zion
Non bastano 37 punti di Luka Doncic per evitare ai Mavs il 4° ko casalingo consecutivo. Nella battaglia tra All-Star Julius Randle (33 e 10 rimbalzi) ha la meglio su Zion Williamson (34 e 9) nel successo in OT di New York. Perde ancora Portland, senza Damian Lillard, travolta da un super Rozier, mentre salgono a 10 le sconfitte consecutive di OKC. Tutto facile per i Clippers contro Minnesota, mentre Houston passa a Orlando e Atlanta batte Indiana con un torrido Trae Young
DALLAS MAVERICKS-SACRAMENTO KINGS 107-121 | Si interrompe a 9 la striscia di sconfitte consecutive dei Kings, corsari sul campo di Dallas grazie al solito De’Aaron Fox ma anche con un Harrison Barnes decisivo, che manda a segno 11 dei suoi 24 punti di serata in un terzo quarto che vede Sacramento andare anche sul +21. Sempre davanti per tutti i 48 minuti, i californiani hanno anche 23 punti da Terence Davis dalla panchina (15 in un secondo quarto da 45 punti con 19/24 al tiro di squadra) e 12 con 10 rimbalzi da Hassan Whiteside, titolare in centro
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Una doppia doppia, ma per punti e assist, la manda a referto anche De’Aaron Fox, il grande protagonista del successo dei Kings: aggiunge 12 assist a una prestazione da 30 punti in 37 minuti con 12/21 al tiro, in una serata in cui, soprattutto nel quarto quarto, ingaggia un duello diretto con Luka Doncic: “È stato divertente”, ammette a fine gare il prodotto di Kentucky, giunto già a 17 trentelli nella sua stagione, dopo averne segnati 10 in tutto nei suoi primi due anni nella lega
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E Doncic ovviamente fa il suo, chiudendo con 37 punti (22 dei quali nel tentativo disperato di rimonta nel quarto quarto), 8 rimbalzi e 14/27 al tiro, impreciso però dalla lunetta (5/10). I Mavs però continuano a fare fatica soprattutto in casa, dove hanno un record perdente (13-14) e non vincono da 4 gare. Male Kristaps Porzingis, che non segna in tutto il secondo tempo e chiude con soli 9 punti, non bastano i 22 punti di Dorian Finney-Smith e i 20 dalla panchina di Jalen Brunson
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NEW YORK KNICKS-NEW ORLEANS PELICANS 122-112 OT | Sesta vittoria in fila dei Knicks, nel loro miglior momento di forma dell’ultimo lustro ed esaltati al termine di una partita riacciuffata a meno di 3 secondi dalla sirena grazie alla tripla del pareggio sul 103-103 di Reggie Bullock. Al resto ci ha pensato l’overtime, in cui i padroni di casa hanno dilagato approfittando delle disattenzioni dei Pelicans - che hanno dimostrato la loro inconsistenza, anche in un match in cui “sarebbero bastati meno di 8 secondi di difesa”, come sottolineato da un deluso Van Gundy
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Il volto del successo dei Knicks è ancora una volta Julius Randle, autore di 33 punti, 10 assist, 5 rimbalzi e 5 recuperi in un match da 11/28 dal campo, iniziato male e poi rilanciato con un secondo quarto da 16 punti. A dargli più di una mano ci ha pensato il miglior Derrick Rose dell’anno, protagonista in uscita dalla panchina con i suoi 23 punti e 5 assist - rebus irrisolvibile per Eric Bledsoe e per la difesa dei Pelicans, andata a vuoto anche contro un RJ Barrett da 18 punti e 7/15 al tiro
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Alla prima in carriera al Madison Square Garden, Zion Williamson non ha deluso - volando più volte al ferro e mostrando buona parte del suo repertorio: 34 punti con 13/23 al tiro, conditi con 9 rimbalzi e 5 assist, sfruttando il ruolo di “gestore” del possesso che sempre più spesso gli viene assegnato. Ben 20 dei 22 punti di Eric Bledsoe arrivano nella ripresa: New Orleans grazie a quelli prende il controllo della sfida nel quarto periodo, ma sul più bello si fa beffare e incassa così la terza sconfitta in fila
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ATLANTA HAWKS-INDIANA PACERS 129-117 | Si conferma l’ottimo momento di forma degli Hawks che, senza Danilo Gallinari, battono anche Indiana e conquistano l’ottava vittoria nelle ultime 10 gare giocate, portando sul 17-6 il record di squadra da quando coach Nate McMillan siede sulla panchina di Atlanta. Indiana non riesce a opporsi, riportandosi a contatto dopo essere stati sotto di 20 nel primo quarto, ma senza riuscire a fare gara di testa nonostante i 29 punti e 8 assist di Malcolm Brogdon e i 18 con 14 rimbalzi di Domantas Sabonis
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Quattro i grandi protagonisti offensivi (e non solo) degli Hawks, che si godono un quintetto letale guidato dai canestri di un Trae Young da 34 punti e 11 assist, molti dei quali utili ad armare la mano di Bogdan Bogdanovic e Kevin Huerter - che segnano 23 punti a testa e combinano per 10 triple a bersaglio. A completare l’opera e rendere Atlanta sempre più quarta forza a Est, ci pensa sotto canestro Clint Capela: 25 punti e ben 24 rimbalzi, con 10/17 al tiro e un +25 di plus/minus che ben racconta il suo impatto sul match
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MIAMI HEAT-BROOKLYN NETS 109-107 | Bam Adebayo segna sulla sirena il primo buzzer beater della sua carriera e regala a Miami un meritato successo dopo tre sconfitte in fila, beffando sul più bello i Nets - costretti a fare a meno di Kevin Durant, infortunato alla coscia sinistra dopo soli quattro minuti di gioco. Sono sei i giocatori in doppia cifra degli Heat (21 punti di Adebayo, il migliore), che rispondono così alle dure parole di Butler e conservano il 7° posto a Est
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La giocata della partita è il jumper allo scadere firmato da Adebayo, che si fa consegnare palla a 10 secondi dalla sirena, punta Jeff Green avvicinandosi in palleggio al pitturato e lasciando andare nel momento ideale una conclusione che accarezza il ferro, ruota su di esso e poi trova il fondo della retina. Una giocata che ha esaltato anche LeBron James, davanti la TV e pronto a twittare la sua gioia per il successo Heat (e in parte anche per la sconfitta di un'avversaria da tenere d'occhio quest'anno come Brooklyn)
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A Brooklyn non bastano i 30 punti massimo in carriera di Landry Shamet, scatenato in uscita dalla panchina con il suo 10/15 dal campo e 7/12 dall’arco. Kyrie Irving ne aggiunge 20, ma tirando soltanto 6/19 e forzando tanto la mano negli ultimi tre minuti di gioco - quando i Nets, toccato il +6 di vantaggio, non riescono a dare il colpo di grazia a Miami che, aggrappata a Goran Dragic, trova il modo di recuperare e vincere, condannando Brooklyn alla terza sconfitta nelle ultime cinque gare
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CHARLOTTE HORNETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 109-101 | Dopo 4 sconfitte in fila gli Hornets tornano alla vittoria (e al 50% di record) trascinati da Terry Rozier in una serata in cui Charlotte ritrova anche P.J. Washington — fuori da tre gare — che contribuisce dalla panchina con 23 fondamentali punti. Il parziale del primo quarto, 44-24 con oltre il 77% al tiro, è quello che decide la gara, assicurando ai padroni di casa un vantaggio comodo, da gestire anche grazie a un serata da oltre il 41% al tiro da tre
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Un primo quarto da 17 punti con 7/8 al tiro di Rozier ha reso immediatamente chiaro ai Blazers il destino della loro serata. Non c’è stato infatti alcun modo di fermare la guardia degli Hornets, che a fine serata vede solo due rimbalzi separarlo da una clamorosa tripla doppia: per Rozier infatti il boxscore finale dice 34 punti con 13/24 al tiro ma soprattutto 7/13 dalla lunga distanza, 10 assist e 8 rimbalzi, per una delle sue migliori prestazioni stagionali
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Portland non ha Damian Lillard per la seconda gara in fila (problema al bicipite femorale) e si sente: i Blazers perdono la sesta gara nelle ultime nove nonostante una Carmelo Anthony in grande spolvero, autore di 6 triple e 24 punti, bottino che ne fa il top scorer di serata dei suoi. Si ferma infatti a 22 con 22 tiri C.J. McCollum, ne aggiunge 17 Norman Powell ma con solo 1/8 da tre punti
ORLANDO MAGIC-HOUSTON ROCKETS 110-114 | Dopo 5 sconfitte in fila i Rockets ritrovano il sorriso — e la vittoria — grazie a una prestazione di grande volontà, che li vede recuperare uno svantaggio anche di 12 punti nel primo tempo con un terzo periodo da 32-18 che include il parziale decisivo di 18-2. Houston, pur senza John Wall, tira oltre il 51% dal campo e manda a bersaglio 16 triple, guidata dai 25 punti con 10 rimbalzi di Christian Wood, dai 24 con 9/14 al tiro di Kelly Olynyk e dai 22 di Kevin Porter Jr.
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Tutto il quintetto degli Orlando Magic finisce in doppia cifra, guidato dai 22 punti di Dwayne Bacon, perfetto dalla lunetta (7/7) e dai 16 a testa di Cole Anthony e Gary Harris. Sfiora la doppia doppia in soli 16 minuti di campo anche un super positivo Mo Bamba, che chiude con 11 punti e 9 rimbalzi, il migliore dei suoi (+10) per plus/minus. Ma non basta a evitare l’ottava sconfitta nelle ultime nove per i Magic
TORONTO RAPTORS-OKLAHOMA CITY THUNDER 112-106 | I dolori del rebuilding continuano, in casa Thunder, con OKC che incassa la decima sconfitta consecutiva (e la n°13 nelle ultime 14). E dire che Toronto era ancora senza OG Anunoby, Pascal Siakam, Fred VanVleet e Kyle Lowry e anche sotto di 7 punti all’intervallo. Recuperato lo svantaggio nel terzo quarto, nel quarto periodo Toronto ha portato a casa la sfida mandando 6 giocatori in doppia cifra e sfiorando il 45% da tre punti
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Grande protagonista della serata il lungo Chris Boucher, che da tre punti si esibisce in un notevole 6/9 (comprese due triple decisive nel finale) e chiude in doppia doppia con 31 punti, 11 rimbalzi e un ottimo 10/16 complessivo al tiro. In casa Raptors ce ne sono anche 23 (ma con 25 tiri) per Gary Trent Jr. e 15 punti, 7 rimbalzi e 5 assist per Malachi Flynn
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Oklahoma City è la peggior squadra NBA per numero di palle perse (quasi 16 a sera) e contro Toronto fa anche peggio, concedendone 22. Nelle 10 sconfitte consecutive, i Thunder concedono quasi 124 punti a sera e allora a poco servono i 29 punti in 31 minuti di un quasi commovente Luguentz Dort, che tira 9/15 dal campo e manda a bersaglio 5 triple. Oltre a lui ci sono i 16 di Darius Bazley e una gara da 0/8 da tre per Pokusevski ma chiusa con 8 punti, 7 rimbalzi, 6 stoppate (record di franchigia per un rookie) e 5 assist
L.A. CLIPPERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 124-105 | Dura un quarto la resistenza dei Timberwolves ai Clippers, che nel secondo travolgono gli ospiti 43-27, chiudendo poi il conto con un terzo periodo da 32-16. Per coach Lue tutto il quintetto in doppia cifra, guidato dai 23 punti di Paul George, dai 15 con 11 rimbalzi e 8 assist di Kawhi Leonard e dai 19 di Marcus Morris; il trio Zubac, Jackson più Kennard dalla panchina ne assicura 13 a testa, L.A. tira il 50% da tre punti con 21/42 e colleziona 31 assist per tornare alla vittoria dopo il ko con i Sixers
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Troppo poco (e troppo tardi) il tentativo di rimonta dei Timberwolves nel quarto quarto, a gara ormai abbondantemente decisa. Per Minnesota è il sesto ko esterno in fila (5-24 il record lontano da casa) e serve a poco festeggiare i 9.000 punti in carriera di Karl-Anthony Towns, che ne mette 16 ma con un brutto 5/15 al tiro. Fa meglio di lui il rookie Anthony Edwards, che chiude a quota 23 con 5/11 da tre punti
Questa la situazione in classifica nelle due conference dopo le partite della notte. Ricordiamo che le squadre dalla settima alla decima posizione si giocheranno gli ultimi due posti per i playoff in un torneo play-in da disputare tra il 18 e il 21 maggio
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