NBA, risultati della notte: Brooklyn vince a Denver, Beal e Curry show a quota 50
Brooklyn torna a vincere dopo quattro sconfitte in fila, rimontando Denver da -21 con un grande secondo tempo guidato da Irving e Durant (64 punti in coppia). Indiana e Washington danno vita a una gara pazza risolta solo al supplementare da Westbrook, autore della sua 181^ tripla doppia in carriera raggiungendo Oscar Robertson. Bradley Beal ne segna 50 ma Steph Curry risponde con 49 e 11 triple (in tre quarti) nel facile successo di Golden State su OKC. Vincono Blazers, Jazz, Grizzlies e Sixers
DENVER NUGGETS-BROOKLYN NETS 119-125 | Vittoria scaccia-crisi per i Nets, che tornano al successo dopo quattro sconfitte in fila contro un avversario di tutto rispetto come il candidato MVP Nikola Jokic. La squadra di coach Steve Nash sbanda vistosamente nel primo tempo finendo sotto anche di 21 lunghezze, ma si risveglia con un terzo quarto da 41 punti e chiude i conti nel quarto periodo vincendolo 28-15, pur con qualche protesta da parte dei padroni di casa nel finale
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Jokic per tre volte ha avuto il tiro da breve distanza per sorpassare o pareggiare nell’ultimo minuto di gioco ma non è mai riuscito a segnare, a suo dire per i contatti fallosi della difesa di Brooklyn nei suoi confronti — prendendosi anche un tecnico per la frustrazione a 9.1 secondi dalla fine, a gara ormai decisa. Per il serbo ci sono 29 punti con 7 rimbalzi e 6 assist, accompagnato dai 28 di Michael Porter Jr. (11/17 al tiro) e i 19 di Facundo Campazzo
A fare la differenza è stato lo star power dei Nets, che si sono aggrappati alle loro stelle per ritrovare il successo al termine di una rimonta di grande beneficio per il morale. Kyrie Irving ha chiuso con 31 punti e 11/17 al tiro in 39 inuti di gioco, mentre Kevin Durant ne ha firmati 33 con 11 rimbalzi e 7 assist segnando 9 dei 14 tiri tentati, in una serata offensivamente eccellente per Brooklyn al tiro (62% dal campo e 51.6% da tre) tolte le 17 palle perse. Bene anche Blake Griffin con 20 punti (4/6 da tre) e Jeff Green con 15
INDIANA PACERS-WASHINGTON WIZARDS 132-133 OT | Se la stagione finisse oggi Wizards e Pacers si sfiderebbero nello scontro 9-10 del torneo play-in, e a giudicare da questa partita sarebbe davvero uno spettacolo. Gli Wizards infatti hanno avuto delle versioni migliori di Bradley Beal e Russell Westbrook per avere ragione dei padroni di casa, prendendosi il successo al supplementare per salire al nono posto in classifica — mezza gara avanti rispetto agli avversari a 8 giorni dalla fine della regular season
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Il protagonista assoluto del match non può che essere Russell Westbrook. La stella di Washington non solo ha firmato la sua 181^ tripla doppia in carriera raggiungendo Oscar Robertson al primo posto all-time, ma lo ha fatto con numeri (33 punti, 19 rimbalzi e 15 assist) che non si vedevano da Wilt Chamberlain nel 1968 e ha messo la firma su tutte le giocate decisive, con i due liberi del sorpasso a un secondo dalla fine dell’overtime e la stoppata conclusiva sul tentativo di Caris LeVert
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L’ennesima prestazione superlativa di Westbrook (primo di sempre con due gare in fila da 15+ rimbalzi e 15+ assist) ha finito per oscurare persino una serata da 50 punti di Bradley Beal, semplicemente inarrestabile con 19/31 al tiro e 9/11 ai liberi in 39 minuti — prima di uscire nei minuti finali dei regolamentari per un doppio infortunio a caviglia e bicipite femorale. L’All-Star di Washington è dovuto rimanere fuori dall’overtime, portato a casa dai suoi compagni di squadra grazie anche ai 13 punti di Rui Hachimura e i 10 di Davis Bertans
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Se Beal e Westbrook hanno brillato, di certo Domantas Sabonis e Caris LeVert non sono stati da meno. Il primo ha chiuso con una tripla doppia da 30 punti, 13 rimbalzi e 13 assist, mentre il secondo ci è andato vicino con 35 punti, 14 rimbalzi e 8 passaggi vincenti in 41 minuti, guidando un quintetto tutto in doppia cifra chiuso da Edmond Sumner (13), Oshae Brissett (12) e Doug McDermott (11)
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GOLDEN STATE WARRIORS-OKLAHOMA CITY THUNDER 136-97 | Non c’è davvero nessuna storia tra Warriors e Thunder, con i padroni di casa che accelerano in chiusura di primo quarto e non trovano alcuna resistenza da parte degli ospiti, raccogliendo una facile vittoria toccando anche il +48 nel corso della partita. Il motivo è presto detto, e come potete immaginare si chiama Steph Curry, che consapevole dei 50 punti segnati da Beal non ha voluto essere da meno per rimanere avanti nella corsa al premio di capocannoniere (31.9 contro 31.4)
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Al due volte MVP sono bastati appena tre quarti per mettere assieme 49 punti con 11 triple a segno, cifre che solamente lui può far apparire come semplice routine. Curry ha chiuso con 14/26 al tiro di cui 11/21 dalla lunga distanza e 10/10 ai liberi in meno di 30 minuti, con alcuni canestri dalla lunga distanza talmente assurdi da portera il fratello Seth a scrivere su Twitter “Smettila”. Insieme a lui altri quattro giocatori in doppia cifra, tra cui Draymond Green con 15 punti (3 triple a segno nelle 27 di squadra, nuovo record di franchigia) e 13 assist
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Una volta terminato il Curry Show, a prenderne il posto nell’ultimo quarto è stato Nico Mannion — che ha chiuso con 3 punti, 2 rimbalzi, 3 assist, 3 palle perse e 2 falli in 12 minuti esatti di gioco, segnando l’unica tripla che si è preso. Per i derelitti Thunder ci sono sei giocatori in doppia cifra guidati dai 17 di Svi Mykhailiuk e i 16 di Luguentz Dort seppur tirando 9/37 di squadra (quindi peggio di Steph Curry messi tutti assieme)
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PHILADELPHIA 76ERS-DETROIT PISTONS 118-104 | Ottava vittoria consecutiva per i Sixers, che possono permettersi di tenere a riposo Ben Simmons e Seth Curry senza soffrire minimamente contro i Detroit Pistons. Già alla fine del primo quarto infatti i padroni di casa hanno il doppio dei punti degli avversari (34-17) e non si voltano più indietro, guidati dai 29 punti in 23 minuti di Joel Embiid (11/13 dal campo), i 22 di Tyrese Maxey e i 18 di Tobias Harris, oltre alla doppia doppia da 19+14 di Dwight Howard
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I Pistons non hanno davvero più niente da chiedere a questa stagione, mandando giusto sei uomini in doppia cifra guidati dai 14 a testa di Jerami Grant e Saddiq Bey, ma senza usare nessun giocatore per più di 25 minuti. Dopo aver battuto Memphis nell’ultima partita, i Pistons hanno fallito l’ennesima occasione di vincere due partite in fila, eventualità che non accade dallo scorso 18-20 marzo e che è accaduta solo un’altra volta in tutta la regular season
TORONTO RAPTORS-MEMPHIS GRIZZLIES 99-109 | Vittoria più sofferta del dovuto per i Grizzlies, che hanno la meglio sui Raptors grazie ai 18 punti con 21 rimbalzi dell’ex Jonas Valanciunas e le quattro triple nell’ultimo quarto di DeAnthony Melton, tenendo a bada il tentativo di rimonta dei padroni di casa. Con Jaren Jackson Jr. in quintetto per la prima volta in stagione (20 punti), la squadra di coach Jenkins si avvicina a garantirsi un posto al play-in
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Settima sconfitta nelle ultime otto partite per i Raptors, guidati dai 18 punti a testa di Gary Trent Jr. e di Pascal Siakam, uscito nel terzo quarto per un infortunio alla spalla, unendosi ai già assenti Lowry, VanVleet, Anunoby e Boucher, a cui si è aggiunto Rodney Hood per una frattura al dito. Serata offensivamente da dimenticare per gli ex canadesi, capaci di segnare appena il 38% dei tiri tentati pur toccando il -1 a metà ultimo quarto, prima di essere ricacciati indietro dalle triple di Melton (15 punti alla fine)
PORTLAND TRAIL BLAZERS-SAN ANTONIO SPURS 124-102 | I Blazers non vanificano quanto conquistato contro i Lakers, battendo gli Spurs e tenendosi il sesto posto nella Western Conference per andare direttamente ai playoff — e avvicinandosi a mezza gara di distanza dal quinti posto di Dallas. I padroni di casa hanno aperto in due la partita nei due quarti centrali, andando all’intervallo avanti di 10 lunghezze e potendosi permettere il lusso di tenere Lillard e Nurkic in panchina per tutto l’ultimo quarto
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Entrambe le squadre erano in back-to-back, ma i Blazers non hanno dovuto spostarsi da Portland — e la differenza di stanchezza è stata evidente, con gli Spurs crollati fisicamente nonostante i 20 punti di DeMar DeRozan e i 18 di Lonnie Walker. Troppo poco per opporsi a un Damian Lillard da 30 e un CJ McCollum da 27, con Portland capace di vincere la settima partita nelle ultime otto gare disputate e la possibilità di allungare ulteriormente nella prossima partita contro Houston
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UTAH JAZZ-HOUSTON ROCKETS 124-116 | I Jazz sono la prima squadra NBA capace di raggiungere 50 vittorie, conquistando il quinto successo consecutivo grazie alla super serata di Georges Niang, che ha pareggiato il suo massimo in carriera con 24 punti (6/8 da tre). Ad accompagnarlo ci sono i 21 di Jordan Clarkson e i 20 di Bojan Bogdanovic, insieme alla doppia doppia da 13+14 di Rudy Gobert per sopperire alle assenze di Donovan Mitchell e Mike Conley
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A proposito di assenze, la lista di quelle dei Rockets è chilometrica: Bradley, Brown, Exum, Gordon, Nwaba, Olynyk, Porter, Wall, Wilson e Wood. Il risultato è stato il 40° quintetto diverso in 68 partite disputate, schierando KJ Martin in quintetto base come giocatore più alto (arriva a malapena a due metri). Lui e Khyri Thomas hanno chiuso come migliori realizzatori a quota 27, raccogliendo la 20^ sconfitta nelle ultime 23 partite
Questa la situazione in classifica a poco più di una settimana dal termine della regular season. Se la stagione finisse oggi, al torneo play-in si affronterebbero Lakers-Warriors e Grizzlies-Spurs a Ovest, Celtics-Hornets e Wizards-Pacers a Est
EST E OVEST: LA CORSA AL PLAY-IN AGGIORNATA