NBA, risultati della notte: Warriors rimonta folle su Utah, Durant da 55 ma perde
I 36 punti di Klay Thompson guidano Golden State a una rimonta folle da -16 nell'ultimo quarto contro una Utah sempre più in crisi. Kevin Durant firma il suo massimo in carriera da 55 punti, ma Brooklyn perde ad Atlanta (Young 36 e Gallinari 15) e i Nets scivolano al 10° posto a Est. Miami consolida il primo posto vincendo a Chicago, successi anche per Philadelphia e Cleveland
PHILADELPHIA 76ERS-CHARLOTTE HORNETS 144-114 | Tutto il quintetto di Charlotte va in doppia cifra (Bridges con 20 punti il migliore) ma la difesa degli Hornets fa acqua ovunque: ne approfittano i Sixers che spaccano la partita nel terzo quarto (45-27 il parziale) e che nei 48 minuti tirano con il 61% dal campo e 21/43 da tre. Sugli scudi il solito Embiid (29 punti con 14 rimbalzi), bene Tobias Harris, soprattutto in avvio (23 per lui), Harden con più assist (13) che punti (12)
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NEW YORK KNICKS-CLEVELAND CAVALIERS 101-119 | I Cavs fanno gara di testa dal primo secondo all'ultimo, vincono (bene) primo e terzo quarto e così continuano la loro corsa ai Toronto Raptors e al sesto posto (il primo per i playoff diretti). Come al solito il migliore è Darius Garland, autore di 24 punti e 13 assist (con 5/9 da tre), LeVert ne segna 13 dei suoi 19 nel primo tempo ma tutta Cleveland tira bene (il 54% dal campo il 44% da tre). Per New York i top scorer sono Obi Toppin (20) e Fournier (19) ma non bastano
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ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS 122-115 | Brooklyn parte forte e si prende anche dieci lunghezze di vantaggio nel primo quarto, ma prima della metà del secondo Atlanta mette la testa avanti e non concede più la guida nel punteggio, soffrendo fino all’ultimo ma portando a casa una vittoria che vale l’ottavo posto nella Eastern Conference proprio ai danni dei Nets. Merito soprattutto di una panchina degli Hawks capace di segnare 46 punti contro i 12 degli avversari, con Danilo Gallinari grande protagonista
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L’azzurro chiude come miglior realizzatore a partita in corso segnando 15 punti con 5 rimbalzi in poco meno di 25 minuti e +13 di plus-minus, presentandosi in conferenza stampa con un bicchiere di vino. Coach McMillan infatti è solito ricompensare il miglior giocatore dei suoi con una bottiglia di vino, ma visto che tutti i membri della panchina hanno contribuito alla vittoria, ne ha versato un calice ciascuno. E l’azzurro ha brindato davanti ai media
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L’entusiasmo è a livelli decisamente alti ad Atlanta dopo la decima vittoria nelle ultime 13 partite giocate, grazie anche alle giocate di un Trae Young autore degli ultimi 9 punti dei suoi nel minuto finale di partita, chiudendo così una serata da 36 punti con 10 assist. Insieme a lui finiscono in coppia cifra anche De’Andre Hunter (15+10) e Timothe Luwawu-Cabarrot (11), capitalizzando su una serata da 37/49 ai tiri liberi
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La storia della partita è però lo sforzo immenso fatto da Kevin Durant, che ha realizzato il suo massimo in carriera da 55 punti superando i 54 realizzati addirittura a Oklahoma City nel lontano gennaio del 2014. Durant è stato semplicemente perfetto al tiro con 19/28 dal campo, 8/10 da tre punti (anche questo un career-high) e 9/11 ai liberi con 7 rimbalzi e 3 assist in 42 minuti di gioco, senza riuscire a evitare però la seconda sconfitta in fila. “Non mi interessa del record, sono fuori di testa per la sconfitta” ha detto dopo la gara
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I Nets infatti hanno dovuto fare a meno di Seth Curry, Bruce Brown e Goran Dragic, ritrovandosi fin troppo corti nelle rotazioni specialmente nella metà campo offensiva. Oltre a Durant infatti l’unico altro giocatore in doppia cifra è Kyrie Irving con 31 punti, ma avendo bisogno di 32 tiri per riuscirci (12 a segno) pur in una serata da 7/14 da tre. Il parziale di 12-3 nel quarto periodo dei padroni di casa si è rivelato però troppo complicato da ribaltare, scivolando al decimo posto a Est
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CHICAGO BULLS-MIAMI HEAT 109-127 | Le quattro sconfitte in fila della scorsa settimana sembrano definitivamente alle spalle per gli Heat, che vincono anche a Chicago e consolidano il primo posto a Est mettendosi nelle condizioni di chiudere 3-1 nelle quattro gare rimanenti per assicurarselo. Jimmy Butler segna 22 punti contro la sua ex squadra e sia Kyle Lowry che Tyler Herro ne aggiungono 19, trovando la 50^ vittoria stagionale come non accadeva dal 2013-14, ultimo anno dei Big Three a South Beach
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Altra partita contro una squadra di élite e altra sconfitta per i Bulls, che portano a 2-19 il loro record contro le quattro migliori squadre a Est e a Ovest. Zach LaVine è il migliore dei suoi con 33 punti a referto, seguito da un impreciso DeMar DeRozan (26 con 6/18 al tiro) scivolando al sesto posto nella Eastern Conference, superati dai Toronto Raptors a cui faranno visita proprio gli Heat nella prossima partita — la prima di Kyle Lowry in Canada dopo l’addio estivo
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GOLDEN STATE WARRIORS-UTAH JAZZ 111-107 | Gli Warriors vanno sotto di 21 lunghezze nel primo tempo e a metà del quarto periodo sono ancora sotto di 16, ma rimontano e vincono grazie a un parziale di 18-0 con cui mettono la testa avanti senza più voltarsi indietro. Utah ha 26 punti a testa da Donovan Mitchell e Mike Conley, ma viene battuta per la 15^ volta in stagione dopo aver avuto una doppia cifra di vantaggio: nessuno come loro in NBA, buttando via anche il pallone del sorpasso a 20 secondi dalla fine con una palla persa di Rudy Gobert
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Golden State invece aveva più che mai bisogno di questa vittoria contro una diretta rivale, prendendosi tre gare di vantaggio sui Jazz e assicurandosi il biglietto per i playoff, attualmente con il terzo miglior record a Ovest (una sola gara di vantaggio su Dallas). Molto del merito va a Klay Thompson, autore di tre triple nel parziale decisivo del quarto periodo e protagonista a fine gara di 36 punti con 14/28 al tiro e 8/17 dalla lunga distanza in poco meno di 40 minuti di gioco
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Decisivo anche il contributo di Jordan Poole per rimanere a galla specialmente nel secondo quarto, durante il quale ha segnato 14 dei suoi 31 punti per evitare che i Jazz scappassero definitivamente via nel punteggio complici le 11 palle perse dei padroni di casa. Draymond Green è sembrato essere in condizioni migliori chiudendo con 10 punti, 9 rimbalzi e 7 assist con +20 di plus-minus in 33 minuti, in doppia cifra come Andrew Wiggins (17) e Gary Payton II (10)
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Questa la situazione in classifica nella Western Conference, con Golden State terza e Utah che deve guardarsi le spalle dalla rimonta di Denver, nei confronti della quale ha il tie-breaker ma i Jazz devono ancora giocare contro Memphis e Phoenix
Questa invece la situazione a Est, con i Nets addirittura decimi dopo le sconfitte dell'ultimo periodo contro Charlotte e Atlanta. Chicago scivola al sesto posto con una sconfitta in più di Toronto, Miami sempre in vetta con 1.5 gare su Milwaukee
Se la stagione finisse oggi, il quadro del torneo play-in e del tabellone playoff sarebbe questo, coi Nets costretti a vincere due gare in trasferta per poter avanzare ai playoff