Mercato NBA, quale futuro per i Golden State Warriors? Tutti i nodi da risolvere
Dopo l’eliminazione per mano dei Los Angeles Lakers, in casa Golden State Warriors si apre una lunga estate di riflessioni e decisioni. Con le estensioni di contratto di Andrew Wiggins e Jordan Poole che faranno schizzare alle stelle il monte salari e le situazioni contrattuali di Draymond Green e Klay Thompson da risolvere, sono tanti i nodi da risolvere attorno a Steph Curry
OBIETTIVO: COMPETERE PER IL TITOLO | Partiamo dalla cosa più importante, ovverosia la direzione che vuole prendere la franchigia. Secondo quanto scritto da The Athletic, internamente gli Warriors pensano ancora di poter competere per il titolo, dato che Steph Curry è ancora al top della lega, Green è stato votato per il secondo quintetto difensivo e Klay Thompson ha segnato più triple di tutti in regular season. Come detto da Curry: “Ci proveremo finché non ne avremo più le forze”
L’OSTACOLO: UN MONTE SALARI STELLARE | Golden State però è alle prese con le conseguenze salariali delle proprie scelte. Con le estensioni di contratto di Andrew Wiggins e Jordan Poole, unite alle sanzioni previste per le squadre che eccedono così ampiamente la luxury tax, gli Warriors si ritrovano davanti alla prospettiva di pagare quasi 500 milioni di dollari per una stagione di questa squadra, e con margini di manovra ridottissimi per poterla ulteriormente rafforzare
DRAYMOND GREEN | Il primo punto da risolvere è quello legato a Draymond Green, che ha una player option da 27.4 milioni per il prossimo anno. Le ultime notizie dicono che gli Warriors intendono discutere un nuovo accordo con Green, esercitando l’opzione e aggiungendo altri anni al contratto oppure firmandone uno ex novo, ma diverse squadre sono già sulle sue tracce se dovesse arrivare sul mercato dei free agent
Dal canto suo, Green ha però espresso la sua volontà di continuare sulla baia, se le parti riusciranno a trovare una cifra che possa accontentarle entrambe. “Voglio rimanere un Warrior per il resto della mia vita” ha detto Green dopo gara-6. “Voglio continuare a rimanere al fianco dei ragazzi con cui ho sempre condiviso questo viaggio”. Nonostante il pugno a Jordan Poole con cui è cominciata questa strana stagione, le loro strade potrebbero ancora coincidere
KLAY THOMPSON | Thompson ha ancora un anno di contratto da 43.2 milioni di dollari e quindi quest’estate può estendere il suo accordo con la franchigia, cosa che lui si aspetta accada anche solo come riconoscenza nei suoi confronti. Allo stesso modo però Golden State si aspetta uno “sconto” da parte di Klay, specie dopo una serie difficile contro i Lakers (10/36 da tre nelle ultime quattro gare) e dopo quello già accettato da Andrew Wiggins un anno fa per rimanere sulla Baia
JONATHAN KUMINGA | Un altro dei nodi da risolvere è quello di Kuminga, che dopo una buona seconda parte di regular season (13.2 punti di media dopo la pausa per l’All-Star Game) è stato via via marginalizzato nella rotazione di coach Steve Kerr, generando frustrazione tanto nel giovane quanto nel front office. Ci si attende che la rotazione venga rivista questa estate, ma se dovessero rimanere Green e Looney, lo spazio per lui sarebbe ridotto. Se non dovesse esserci un posto da titolare per lui, potrebbe chiedere la cessione
JORDAN POOLE | Ancor più precaria è la situazione di Poole, il cui contratto salirà a 27.4 milioni a partire dalla prossima stagione. Il suo rendimento in questi playoff è stato scadente, finendo anche lui sempre più fuori dalle rotazioni di coach Kerr, e nel caso in cui sia necessaria una manovra per abbattere i costi, lui sembra il pezzo più sacrificabile. Rimane però il giocatore offensivamente più dotato (20.4 punti di media in regular season) e creativo alle spalle di Curry: sostituirlo non sarà semplice
BOB MYERS | La scadenza più a breve termine che dovranno affrontare sulla baia è però quella di Bob Myers, il cui contratto finirà il prossimo 30 giugno. La speranza è ancora quella di trattenerlo, ma è difficile che arrivati così a ridosso di Draft e free agency il suo futuro non sia già stato deciso, quantomeno nella sua testa se non proprio concordandolo con i suoi (ex?) datori di lavoro. La sensazione è che se anche il proprietario Joe Lacob accontentasse le sue richieste, Myers potrebbe decidere comunque di andarsene
Non è un caso quindi che al suo posto si stanno già facendo avanti diverse candidature interne. Quella più papabile porta al nome di Mike Dunleavy Jr., ex veterano NBA e da tempo sempre più visibile e responsabile come volto della dirigenza degli Warriors. Dopo la sconfitta in gara-1 contro i Lakers, per intenderci, era lui insieme a Myers a parlare fittamente con Curry e Green di quanto accaduto in campo
STEVE KERR | Infine è passato un po’ sotto silenzio che anche Steve Kerr è in scadenza nel 2024, e non è mai una buona cosa cominciare una stagione con un allenatore precario dal punto di vista contrattuale. Lui stesso ha detto di voler continuare ad allenare la squadra nonostante l’incombente impegno con Team USA nelle prossime estati a partire dal Mondiale, ma non è chiaro quando e se cominceranno delle trattative per la sua estensione
"Draymond. Klay. Steph. I nostri giocatori chiave hanno ancora tanto da offrire" ha detto Kerr dopo la sconfitta di questa notte, la prima volta che viene eliminato nei playoff a Ovest dopo 19 serie consecutive vinte nella Western Conference. "Non è la fine della storia per noi. L’organizzazione ha delle decisioni da prendere, e prima o poi arriveremo a quel punto"