Dall’avvento del Dream Team di Jordan, Magic e Bird, gli Stati Uniti hanno quasi sempre vinto quando contava, ma tra Mondiali e Olimpiadi sono arrivate anche delle sconfitte, tutte maturate dal 2002 in poi. Quella contro la Lituania nel girone della FIBA World Cup 2023 è stata l’undicesima, ma a rimanere nella memoria collettiva sono altri cinque clamorosi passaggi a vuoto
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IL DREAM TEAM 1992
- Le Olimpiadi di Barcellona del 1992 sono lo spartiacque tra la pallacanestro per come la si conosceva e lo sport globale che è diventata nel corso dei trent’anni successivi. Da lì in poi gli Stati Uniti porteranno sempre una selezione di giocatori NBA ai tornei internazionali, ma andranno comunque incontro a diverse, cocenti delusioni
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5. USA – PORTO RICO 73-92, fase a gironi Olimpiadi 2004
- L’esordio alle Olimpiadi di Atene doveva forse far intuire come sarebbe andata a finire per gli americani. Carlos Arroyo umilia Tim Duncan e LeBron James, infliggendo agli Stati Uniti la sconfitta con maggior distacco nell’epoca post-Dream Team
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4. USA – FRANCIA 79-89, quarti di finale Mondiali 2019
- Una leggenda come Gregg Popovich in panchina e tanti giovani di talento in campo, ma sono Evan Fournier e Rudy Gobert a portare a casa la vittoria e ad eliminare i grandi favoriti del torneo
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3. USA – ARGENTINA 81-89, semifinali Olimpiadi 2004
- La notte di Manu Ginobili, autentico mattatore di un’Argentina che supera una squadra piena di futuri Hall of Famer e approda in finale, dove sconfiggerà l’Italia vincendo uno storico oro olimpico
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2. USA – GRECIA 95-101, semifinali Mondiali 2006
- Uno shock tra i peggiori nella storia della pallacanestro a stelle e strisce: James, Wade e Bosh, i futuri big three dei Miami Heat, accompagnati da Carmelo Anthony e Chris Paul subiscono un’autentica lezione di gioco da Diamantidis e Spanoulis
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1. USA – YUGOSLAVIA 78-81, quarti di finale Mondiali 2002
- Una finale anticipata e la Conseco Fileld House di Indianapolis, che cade nel silenzio durante l’incredibile rimonta di Vlade Divac e compagni. Per la prima volta dall’avvento dei professionisti la nazionale americana non vince il torneo a cui partecipa
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