Boston Celtics alle NBA Finals, ultimo capitolo da scrivere in una stagione dominata
Due anni dopo la sconfitta contro Golden State, i Celtics sono di nuovo alle NBA Finals. Questa volta, però, Jayson Tatum e compagni ci arrivano da grandi favoriti dopo aver dominato la stagione regolare e aver sbaragliato la concorrenza ai playoff. Dal crollo contro Miami alle finali della Eastern Conference di un anno fa sembra cambiato tutto, e gli innesti di Kristaps Porzingis e Jrue Holiday fanno sognare a Boston quel titolo che manca dal 2008
- I Celtics tornano in finale a due anni di distanza dalla sconfitta contro Golden State, ma questa volta partono da grandi favoriti nella sfida con Dallas. Si comincia con gara-1 questa notte alle 2.30 in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport NBA e in streaming su NOW con il commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina (in replica nella giornata di venerdì su Sky Sport NBA)
- Poco più di dodici mesi fa i Celtics venivano eliminati nelle finali delle Eastern Conference per mano di Miami. Una serie selvaggia, quella che mandava Jimmy Butler e compagni alle Finals, in cui Boston aveva rimontato da 0-3 per poi perdere gara-7 in casa. Una mazzata da cui era prevedibile che sarebbe stato difficile riprendersi
- Nonostante la dolorosa eliminazione patita dagli Heat, Boston decide di confermare Joe Mazzulla in panchina. Al coach, subentrato da assistente a Ime Udoka per via delle vicende personali che avevano portato al suo allontanamento poche settimane prima del training camp, viene concessa la possibilità di riscattarsi
- In estate, però, la dirigenza dei Celtics decide che è arrivato il momento di dare uno scossone al roster. A farne le spese è Marcus Smart, forse il vero uomo simbolo della squadra nell'ultimo decennio, sacrificato per dare a Mazzulla una squadra più funzionale e talentuosa
- Il sacrificio di Smart consente a Boston di portarsi a casa Kristaps Porzingis, lungo dal potenziale altissimo e reduce da una eccellente stagione dal punto di vista personale a Washington. L'arrivo dell'ex Knicks e Mavs cambia in modo radicale la struttura tattica dei Celtics
- A fine settembre la clamorosa trade che porta Damian Lillard da Portland a Milwaukee apre ai Celtics una possibilità fin lì inimmaginabile. Jrue Holiday, che i Bucks hanno mandato ai Blazers, si trova in Oregon solo di passaggio e Brad Stevens mette sul tavolo Robert Williams III, il fresco 6° uomo dell'anno Malcolm Brogdon e due prime scelte per portarsi a casa il campione NBA 2021
- La nuova versione dei Celtics con Holiday e Porzingis prevede anche Derrick White in quintetto e il veterano Al Horford ad agire da 6° uomo. La formula si rivela da subito quella giusta, e Boston domina la stagione regolare con 64 vittorie e 18 sconfitte, per distacco il miglior record della NBA, chiudendo con il miglior attacco della lega e la seconda miglior difesa
- Al primo turno dei playoff i Celtics incontrano subito la possibile rivincita su Miami. Gli Heat sono privi della loro stella Jimmy Butler e, salvo un passo falso in gara-2, la serie è a senso unico e si chiude con un veloce 4-1. L'unica brutta notizia per Boston è l'infortunio a Porzingis in gara-5, che terrà il lettone fuori per più di un mese
- Il copione visto contro Miami si ripete anche al secondo turno contro Cleveland. I Celtics si perdono in gara-2, che però rimane l'unica sconfitta di una serie che conferma la superiorità di Boston nei confronti della Eastern Conference. Finisce anche qui 4-1, con la stella dei Cavs Donovan Mitchell costretta a saltare per infortunio le ultime due partite della serie
- Arrivati in finale delle Eastern Conference, i Celtics, al contrario di quanto avvenuto con Miami e Cleveland, non concedono nemmeno una vittoria a Indiana. Le singole partite che compongono il 4-0 finale sono in realtà piuttosto tirate, ma l'esplosione di Jaylen Brown da una parte, premiato come MVP delle finali di Conference, e l'ennesimo infrotunio alla stella avversaria, con Tyrese Haliburton costretto a saltare gara-3 e gara-4, fanno volare Boston alle Finals