NBA, Brad Stevens e le sue mosse di mercato: è lui l’architetto del trionfo dei Celtics
Nel 2021 aveva deciso di passare dalla panchina alla scrivania e da allora ha tessute le trame di mercato che hanno portato i Celtics a costruire la squadra in grado di vincere il titolo dopo 16 anni di attesa. Le scelte operate da Brad Stevens nel corso delle ultime tre stagioni sono state spesso coraggiose e controcorrente, e alla fine lo hanno premiato consolidandone la posizione all’interno della franchigia e nella storia di Boston
- Nell’estate del 2013 i Celtics decidono di ripartire da zero. Paul Pierce e Kevin Garnett vanno a Brooklyn in uno scambio che segnerà i destini di entrambe le squadre e per sostituire il veterano Doc Rivers in panchina Danny Ainge sceglie Brad Stevens, giovane allenatore in uscita da Butler e senza alcuna esperienza pregressa in NBA
- Nelle otto stagioni trascorse sulla panchina di Boston, Stevens guida la ricostruzione della squadra e raggiunge tre volte le finali della Eastern Conference
- Nell’estate del 2021 è di nuovo tempo di cambiamenti in casa Celtics. Dopo quasi vent’anni trascorsi nel front office biancoverde, Danny Ainge si ritira (anche se rientrerà poco dopo a Utah) e Stevens accetta di prenderne il posto liberando la panchina di Boston
- Come suo successore Stevens sceglie Ime Udoka, ex giocatore e quindi assistente ai Sixers e ai Nets, all’esordio nel ruolo di capo allenatore
- La prima mossa significativa di Stevens da dirigente riguarda un ritorno importante: dopo due anni e due stagioni non proprio memorabili trascorse tra Philadelphia e Oklahoma City, Al Horford viene riportato a Boston. Ai Thunder vanno Kemba Walker, stella ormai in piena decadenza, Moses Brown, la 16° scelta al Draft 2021 e una seconda scelta al Draft 2025
- A febbraio del 2022, poco prima della chiusura del mercato, Stevens spedisce a San Antonio Romeo Langford, Josh Richardson, una prima scelta al Draft 2022 e uno swap per una prima scelta a quello del 2028 in cambio di Derrick White
- I Celtics, sotto la guida di Udoka, tornano alle Finals nel 2022, dove perdono 4-2 contro gli Warriors di Steph Curry. Poco prima dell’inizio della stagione successiva scoppia un caso interno alla franchigia e per motivi che non hanno nulla a che vedere con il basket Udoka viene licenziato. Per sostituirlo Stevens decide di affidare la panchina ad interim al primo assistente di Udoka, Joe Mazzulla
- La prima stagione di Mazzulla sulla panchina dei Celtics si chiude con l’eliminazione per mano di Miami alle finali della Eastern Conference e, nonostante le molte critiche ricevute e le tante perplessità dell’ambiente di Boston, Stevens lo conferma a titolo definitivo per la stagione 2023-24
- Poco dopo l’amara conclusione della stagione e la conferma di Mazzulla, Stevens decide di sacrificare Marcus Smart, sotto molti punti di vista il vero cuore della squadra, che viene coinvolto in una trade a tre con Memphis e Washington. Boston cede anche Danilo Gallinari, Mike Muscala e una seconda scelta al Draft 2023 e si port a casa il talento fragile di Kristaps Porzingis, a cui viene subito allungato di due anni il contratto in scadenza nel 2024
- Nella movimentata estate 2023 di Stevens c’è anche il rinnovo del contratto di Jaylen Brown, a cui viene concesso un quinquennale da complessivi 304 milioni di dollari. Si tratta del contratto più ricco nella storia della NBA e per molti di una palese sopravvalutazione del valore reale del giocatore
- La squadra per la stagione 2023-24, in teoria, sarebbe fatta. A fine settembre, però, la trade a tre tra Blazers, Suns e Bucks con al centro Damian Lillard porta Jrue Holiday a Portland. La sosta dell’ex Milwaukee in Oregon dura solo quattro giorni, perché Stevens decide di mettere sul piatto Robert Williams III, Malcolm Brogdon e due prime scelte e regala a Mazzulla quello che si rivelerà il pezzo mancante per arrivare al successo
- Al termine della regular season 2023-24 hanno il miglior record della lega e Stevens non perde tempo, confermando Holiday, che da lì a due mesi compirà 34 anni, con un ricco contratto da 135 milioni in scadenza nel 2029
- A dispetto di una discreta dose di scetticismo che li accompagna, i Celtics replicano il rendimento offerto in regular season anche ai playoff, perdendo solo tre partite e trionfando nella seria finale contro Dallas
- Le scelte operate da Stevens, che in estate potrebbe rompere il record segnato l’estate scorsa offrendo a Tatum un rinnovo ancora più pesante di quello offerto a Brown (si parla di circa 315 milioni di dollari per 5 anni), consentono a Boston di guardare al futuro con grande ottimismo. La struttura della squadra è solida e l’impressione è che anche per i prossimi anni a Est tutti dovranno fare i conti con i Celtics