FIFA: "No sanzioni ai giocatori per i gesti di solidarietà pro George Floyd"

george floyd

Nelle ultime ore era circoltata l'ipotesi che la federcalcio tedesca potesse sanzionare i giocatori che avevano mostrato solidarietà sul campo a George Floyd, ma la FIFA ha chiesto buonsenso e in una nota affermato: "Non puniteli e tenete in considerazione il contesto degli eventi"

DORTMUND-HERTHA LIVE

La fascia di capitano di McKennie, Marcus Thuram che si inginocchia, Sancho e Hakimi che alzano la maglia del Borussia e ne mostrano un'altra per chiedere giustizia. Quattro diversi gesti di solidarietà - tutti attuati durante l'ultimo turno di Bundesliga - per George Floyd, l'afroamericano soffocato durante un arresto a Minneapolis e che ha generato una serie di rivolte nelle città statunitensi. Gesti di sostegno per la famiglia e di appello per l'opinione pubblica, a rischio però di possibili sanzioni per la DFB. Come spiegato in un comunicato, infatti, la federcalcio tedesca ha annunciato che ci sono indagini in corso per "accertare se le partite e un campo di calcio siano i contesti giusti per queste azioni". "Per quanto il caso sia internazionale, il gioco dovrebbe rimanere svincolato da dichiarazioni o messaggi politici di qualsiasi tipo - ha spiegato il vicepresidente Rainer Koch -. Aspetteremo, per capire e vedere se saranno richieste sanzioni in questi casi".
 

Una notizia che ha innescato, come prevedibile, una serie di reazioni. Compresa quella della Fifa che ha esortato a evitare provvedimenti punitivi. "Comprendiamo appieno la profondità del sentimento e le preoccupazioni espresse da molti calciatori alla luce delle tragiche circostanze del caso di George Floyd - ha dichiarato la FIFA in una nota all'Associated Press -. L'applicazione delle regole (basata su una modifica della legge del 2014 che vieta ai giocatori di indossare maglie con messaggi personali ndr) è lasciata agli organizzatori delle competizioni, che dovrebbero usare il buon senso e tenere in considerazione il contesto attorno agli eventi. La Fifa si è ripetutamente dichiarata contraria al razzismo e alla discriminazione di qualsiasi tipo e recentemente ha rafforzato le proprie regole disciplinari al fine di contribuire a sradicare tali comportamenti. La stessa Fifa, inoltre, ha promosso molte campagne anti-razzismo. In una competizione Fifa, le manifestazioni di solidarietà che ci sono state nelle partite di Bundesliga sarebbero meritevoli di un applauso e non di una punizione".
 

"Credo fosse mia responsabilità e mio dovere, soprattutto da americano e con la situazione in corso, diffondere un messaggio di sensabilizzazione attraverso il mezzo migliore che potessi usare - ha detto, a tal proposito, McKennie in un'intervista su Zoom -. Se dovrò subire delle conseguenze per esprimere la mia opinione, per esprimere i miei sentimenti, per difendere ciò in cui credo, allora sono pronto. Siamo atleti, ma prima di tutto siamo umani. Continuerò a rendere omaggio a George Floyd in qualche modo e non solo a lui, ma a tutte le persone morte in queste situazioni".