Sono passati cinque anni da Euro 2016: i 20 giocatori più giovani ad averne preso parte hanno rispetto le promesse? Alcuni sono dei top player anche nel presente. Altri invece hanno fallito. E solo la metà di loro è stata convocata negli Europei ormai pronti a iniziare
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OZAN TUFAN (Turchia) - Apre la top 20 il centrocampista centrale turco, che a Euro 2016 di anni ne aveva 21. Da allora è ancora in forza al Fenerbahce, come prima degli Europei. Senza mai un netto salto di livello nel grande calcio internazionale.
DIVOCK ORIGI (Belgio) - Aveva già giocato il Mondiale del 2014, collezionando più minuti che a Euro 2016. In Russia, nel 2018, non ci va nemmeno. Un rendimento sempre molto altalenante prima della trasformazione nell'uomo del destino della Champions 2019 del Liverpool: la doppietta al Barcellona e, poi, un gol anche in finale. Nell'ultima stagione solo 4 gol in 42 presenze.
PADDY McNAIR (Irlanda del Nord) - Un esordio tra i big del ManchesterUnited addirittura due anni prima degli Europei, sotto la gestione Van Gaal. Sarà proprio nel 2016 che a Old Trafford decideranno di fare a meno di lui mandandolo al Sunderland, con cui retrocederà. Da due anni gioca nella B inglese nel Middlesbrough.
Convocato a Euro 2020: non qualificata l'Irlanda del Nord
MARKO PJACA (Croazia) - Fu proprio l'estate del 2016 il momento di una delle telenovele del mercato, conclusa col suo passaggio alla Juve. Due gravi infortuni ne hanno ritardando l'esplosione. Sei mesi in prestito all'Anderlecht e l'ultima stagione col Genoa, chiusa con 3 gol e solo 15 partite da titolare in A.
JASON DENAYER (Belgio) - Tra i tanti "wonderkids" belga c'era anche il suo nome. Il City lo aveva già in rosa dal 2013, ma il club non ha mai puntato forte su di lui girandolo in prestito quattro volte in quattro stagioni. Da tre anni è al Lione, dove è titolare nella difesa che è arrivata fino in semifinale di Champions nel 2020.
Convocato a Euro 2020: sì
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ADAM NAGY (Ungheria) - Un mese dopo gli Europei sarà il Bologna a comprarlo per poco meno di due milioni. L'ungherese non riuscirà però a convincere Mihajlovic: nell'estate del 2019 il passaggio al BristolCity in Championship, club con cui ha chiuso l'ultima B inglese nelle zone basse della classifica.
Convocato a Euro 2020: sì
7/20
MARKO ROG (Croazia) - Nome ben conosciuto in Italia: due anni e mezzo al Napoli e poi due al Cagliari, anche se ha saltato gran parte dell'ultima per un infortunio al crociato.
Convocato a Euro 2020: no
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TIN JEDVAJ (Croazia) - Una sola presenza a Euro 2016, così come al Mondiale del 2018 dove non sarà uno dei protagonisti della corsa croata fino alla finale. Un passato nella Roma (due presenze del 2014-15) e il presente al Bayer Leverkusen, con cui però ha collezionato appena 8 gettoni nella stagione appena conclusa.
Convocato a Euro 2020: no
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ANTHONY MARTIAL (Francia) - Altro giocatore già noto prima degli Europei. Nel 2015 lo United sborsa la bellezza di 50 milioni più 30 di bonus per averlo dal Monaco. Da allora quasi 80 gol e 50 assist (in circa 250 match) a Old Trafford. Lui ha mantenuto le promesse, anche se arriva da un'ultima stagione poco entusiasmante che non ha portato alla chiamata di Deschamps.
LEROY SANÉ (Germania) - Uno dei giovanissimi più talentuosi del 2016, e uno dei giocatori più talentuosi del presente. Il City lo compra proprio dopo gli Europei (in cui gioca solo 11 minuti della semifinale) e luiesplode definitivamente sotto la gestione Guardiola. Dal 2020 gioca nel Bayern con cui ha chiuso il suo primo anno in "doppia doppia" (10 gol e 12 assist). Promessa più che mantenuta.
Convocato a Euro 2020: sì
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VIKTOR KOVALENKO (Ucraina) - Europei 2016 senza guizzi, così come tutta la sua Ucraina. Da sei mesi gioca in Italia con l'Atalanta, anche se è sceso in campo solo per 3 minuti nella seconda parte di Serie A.
Convocato a Euro 2020: no
12/20
DELE ALLI (Inghilterra) - Quasi sempre titolare con i "tre leoni" a Euro 2016, e già da tempo titolare nel Tottenham. Tanti alti e bassi (soprattutto nelle ultime stagioni) e anche per lui niente Europei.
Convocato a Euro 2020: no
13/20
ALEKSANDR GOLOVIN (Russia) - Euro 2016 infelice per i russi, mentre lui si metterà in mostra soprattutto nel Mondiale casalingo del 2018. Quell'anno il cambio di maglia, dal CSKA al Monaco (nonostante le tante big d'Europa interessante). Nell'ultima stagione ha sfiorato il titolo restando in corsa con Lille e Psg fino alle giornate finali.
Convocato a Euro 2020: sì
14/20
KINGSLEY COMAN (Francia) - Altra promessa mantenuta, anche perché ai tempi degli Europei era un giovane già affermato. Dopo aver deciso col gol partita la finale di Champions del 2020, quest'anno ha vinto il suo nono campionato consecutivo (2 col Psg, 1 con la Juve e 6 col Bayern).
Convocato a Euro 2020: sì
15/20
OLEKSANDR ZINCHENKO (Ucraina) - Tre partite e tre ko alla rassegna europea, ma il salto di qualità, nel frattempo, è arrivato. Proprio nell'estate del 2016 il City vede lungo e lo paga 2 milioni, girandolo alle giovanili del Psv. L'affermazione arriva nelle ultime stagioni con Pep Guardiola.
Convocato a Euro 2020: sì
16/20
BARTOSZ KAPUSTKA (Polonia) - Il giovane centrocampista polacco non ha ancora trovato la via per affermarsi. Nel 2016 punta su di lui il Leicester, con cui però colleziona appena tre presenze e tanti prestiti. Oggi gioca nel Legia Varsavia.
Convocato a Euro 2020: no
17/20
BREEL EMBOLO (Svizzera) - Ne gioca due da titolare a Euro 2016 poi, poco dopo l'eliminazione, lo compra lo Schalke per 25 milioni. Gioca nel 'Gladbach da due stagioni: 8 e 6 gol i suoi bottini annuali.
Convocato a Euro 2020: sì
18/20
EMRE MOR (Turchia) - Soltanto due presenze (una da titolare) e una corsa chiusa ai gironi. Poco prima degli Europei è il Dortmund a spuntarla per uno dei giovani, al tempo, più promettenti del continente. Non è mai esploso: l'ultimo anno solo 11 presenze, zero gol e tanti infortuni in Liga col Celta.
Convocato a Euro 2020: no
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RENATO SANCHES (Portogallo) - Astro nascente poi scomparso dai radar, ma che si sta riscattando col Lille. A Euro 2016 parte dalla panchina, diventando titolare nei quarti, in semifinale e anche in finale (con tanto di premio come miglior giovane). A maggio il Bayern lo aveva già in pugno, ma in Germania sarà delusione. Va in prestito allo Swansea e retrocede. Torna, non convince di nuovo e i bavaresi si arrendono, cedendolo definitivamente al Lille. Nella squadra campione di Francia a sorpresa si sta riscattando.
Convocato a Euro 2020: sì
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MARCUS RASHFORD (Inghilterra) - Con 18 anni e 7 mesi è stato il più giovane in assoluto di Euro 2016. Solo ventun minuti in due spezzoni di partita, lui che aveva esordito con i "tre leoni" da pochissimo. La prima a Old Trafford era già avvenuta nel 2015, e oggi continua ad essere uno dei punti fermi dello United a un passo dall'ultima Europa League. 21 gol e 15 assist per lui nella stagione appena conclusa.