Europei 2024, i momenti da ricordare del torneo in Germania
Non abbiamo visto i gol di Mbappé e Ronaldo, ma in compenso li abbiamo ammirati in vesti inedite: in maschera e in lacrime. E poi i protagonisti inattesi: Yamal (ma solo fino alle 23), Cucurella, la borraccia di Pickford, il chip nel pallone, il poliziotto sosia di Southgate... Tutto il meglio di Euro 2024 in una carrellata di immagini
di Marco Salami e Vanni Spinella
- Un grande Europeo aperto nel ricordo di un grandissimo: Beckenbauer, la leggenda del calcio tedesco e non solo. Durante la cerimonia di apertura è stata la moglie Heidi a portare in campo il trofeo, prima di un evocativo bacio al cielo, lui da lassù avrà sorriso e si sarà goduto la vittoria della sua Germania.
- Franz guarda in basso e vede cinque gol e una Fußballnationalmannschaft show. Tre gol nel primo tempo, altri due nel secondo, un attacco costante alla povera Scozia e un Neuer in stile "meme di Pablo Escobar" annoiato nella sua metà campo. Curiosità: alla fine la Scozia segna, sì, ma su autogol di Rüdiger, senza mai aver tirato in porta in tutta la partita.
- Portieri di Euro 2024 tremate, se c’è Fullkrug in campo. Il suo tiro può spezzare le mani, e non in senso figurato. Certo, ci sarebbe quel dettaglio della mira da aggiustare… Riscaldamento pre-partita di Germania-Scozia, il bomber tedesco fa partire una cannonata che non inquadra minimamente la porta e va a rompere una mano a un tifoso (“fortunatamente” tedesco) in tribuna. Kai, questo il nome del malcapitato, canterà l’inno in barella e riceverà una maglia autografata, per Fullkrug sessione extra di tiri nello specchio
- Risvegliarsi nello stadio completamente deserto, alle 4 del mattino. La partita per cui ci eri andato è finita da un pezzo e tu sei lì, solo e infreddolito, a chiederti cosa sia successo (ma anche come sia finita la partita). Un incubo? No, la disavventura realmente vissuta da un tifoso inglese ubriaco che decide di raccontare quegli assurdi momenti “live” in un video che spopola sui social. La domanda che tutti si fanno: ma nessuno degli addetti si è accorto di lui, “chiudendo” lo stadio?
- Che sarà sfortunato per gli Azzurri lo capiamo dopo 23 secondi dal via del nostro Europeo. Ventitrè secondi per entrare nella storia dalla porta sbagliata. È quella giusta, quella di Donnarumma, quella che invece inquadra Bajrami, trequartista albanese del Sassuolo che fa 1-0 quando Fabio Caressa ha da poco finito di dire le formazioni. L’Italia subisce il gol più veloce nella sua storia (battuto il precedente record di 29 secondi) e in quella degli Europei. Ribalterà l’Albania, ma quel gol è più di un indizio…
- Come, d'altronde, anche le big estere sul mercato. Una prima partita da leader, un autogol e poi l'assist a Zaccagni per il gol qualificazione; ma soprattutto i social che impazzano col trend "Calafiori is the most 2003 looking Italian CB ever", spiegato: Calafiori è quanto di più simile a un difensore centrale italiano del 2003. I capelli lunghi, la fascetta a tenerli fermi, il polsino: un look da mostri sacri della difesa di inizio anni Duemila.
- 1100 giorni dopo, il cerchio si chiude. Come nelle storie più belle, che a volte il calcio sa regalare e profumano di magia. Christian Eriksen non ci stava a finire la sua avventura agli Europei con quel malore in Danimarca-Finlandia di Euro 2020 in cui il suo cuore e il mondo intero si erano fermati per attimi interminabili. Dopo quel tremendo 12 giugno 2021 è tornato in campo, è tornato a giocare e alla fine è tornato a segnare in una partita dell’Europeo (Danimarca-Slovenia): 16 giugno 2024, 1100 giorni esatti per chiudere il cerchio
- Kylian Mbappé è uno di quelli che non pensano che politica e pallone debbano stare separate. L’Europeo della Francia procede di pari passo con l’attesa per le elezioni nel Paese e l’attaccante, forte del suo status e dell’influenza che può avere soprattutto sui più giovani, ci mette la faccia: "La partita dedicata alle elezioni è più importante rispetto a quella con l’Austria. Ogni voto conta. Non possiamo lasciare il Paese in mano a certa gente", l'endorsement che fa con l’amico Thuram schierandosi contro l’estrema destra data per favorita
- Perché il calcio, con le grandi manifestazioni in primis, è anche veicolo di messaggi, di simboli. Lo è stato il pezzo della tribuna dello stadio Sonyachny di Kharkiv devastato durante questi anni di guerra: un'installazione itinerante per sensibilizzare sul conflitto in corso in Ucraina e che ha accompagnato la nazionale di Rebrov in ogni tappa tedesca del torneo.
- Un pomeriggio particolarmente sfortunato: due gol annullati e il suo Belgio che va ko contro la piccola (ma sorprendente) Slovacchia. La seconda beffa per Big Rom arriva grazie a un chip posizionato all'interno del pallone e installato per rilevare i falli di mano, come il tocco di Openda che, all'87', aveva servito l'assist del pareggio a Romelu.
- Un intero Europeo con l’odiosa maschera per colpa del naso rotto all’esordio. Contro l’Austria, Mbappé sbatte violentemente sulla spalla di Danso e si frattura il setto. Succede a 5’ dalla fine, con i francesi avanti 1-0. Mbappé sanguinante è costretto a uscire dal campo, ma l’arbitro non concede a Deschamps il tempo per fare il cambio. L’attaccante, allora, polemicamente rientra in campo senza autorizzazione e si siede a terra per far fermare il gioco. Funziona, ma viene ammonito
- L'amore (per i propri idoli calcistici) al tempo dei social. Il primo è un bimbo: sguardo sognante e corsa da gazzella che sfugge agli steward manco fosse un running back NFL. Ronaldo sorride, posa con lui e lo saluta. Poi il campionissimo prende con meno sportività l'altro - anzi, gli altri quattro - invasori. E alla fine uno degli steward finisce per travolgere Gonçalo Ramos nel tentativo di placcare uno dei cacciatori di foto. Una scena poi rivista anche con Morata in semifinale.
- Commozione cerebrale e diverse ossa del viso rotte, e quei minuti drammatici che - per pochi istanti - hanno fatto rivivere il dramma del precedente europeo di Eriksen. Identiche le immagini di "protezione" degli altri giocatori ungheresi, che hanno alzato un telo intorno al loro compagno di squadra per garantirne la massima privacy in un momento più che mai delicato. Si era scontrato col portiere Gunn ed era rimasto a terra immobile.
- Non una scena che si vede spesso, per di più nei moderni e avanguardistici stadi tedeschi. Eppure… È successo al Westfalenstadion, sia durante i temporali pre Georgia-Turchia e a metà di Danimarca-Germania (sospesa per una ventina di minuti). Suggestive anche le immagini dei fulmini che squarciavano il cielo sopra Dortmund, per un istante sembrava la Hill Valley di Ritorno al Futuro parte I.
- Quello secondo cui ogni evento delle nostre vite (anche il più insignificante) può creare delle ramificazioni nel tempo, cambiando per sempre il corso della storia. Quello della Danimarca a Euro 2024 porta il nome dell'ex Samp Andersen: a inizio ripresa degli ottavi contro la Germania segna lui il gol del vantaggio danese, ma il Var annulla. Tre minuti dopo è sempre lui a colpire la palla di mano nella propria area, senza che nessuno se ne accorga; tranne il Var. Che assegna rigore: la Germania segna e quindi passa.
- L'Europeo dell'Inghilterra si divide in due fasi: ce n'è una "prima della rovesciata di Bellingham" e una "post rovesciata di Bellingham". Un gol da copertina che "tira giù gli inglesi dall'aereo" (per usare un'espressione che ci riporta al miracolo di Roberto Baggio in Italia-Nigeria) quando l'eliminazione agli ottavi pareva scontata. Sotto 1-0 con la Slovacchia al 95', Bellingham la porta così ai supplementari (poi vinti con un gol di Kane al primo minuto) e l'Inghilterra fin lì timida e impacciata svolta
- Ci voleva Euro 2024 per dimostrarci che CR7 è umano e piange vere lacrime come tutti noi. Agli ottavi tra Portogallo e Slovenia è 0-0 e si va ai supplementari. Al minuto 105' rigore per i portoghesi, ed è inutile dire chi prenda il pallone. Ma Oblak vola e para il tiro di Ronaldo, che nell'intervallo tra i due tempi supplementari scoppia in lacrime, consolato dai compagni che per la prima volta intravedono la fragilità del loro re. Si va ai rigori, CR7 batte il primo della serie, segna e chiede scusa ai tifosi
- Una notte da Dio...go. È lui, il portiere del Portogallo, ad asciugare le lacrime di Cristiano Ronaldo, rubandogli la scena con 3 rigori su 3 parati alla Slovenia nella serie finale. Tutti con le sue mani, nessun aiuto da pali o traverse. Solo uno dal suo "maestro", che l'ha preparato negli ultimi mesi. Sapete chi allena i portieri nel Portogallo? Ricardo, quello che 20 anni prima di lui ne aveva parato uno decisivo all'Inghilterra scegliendo di togliersi i guanti prima del tiro
- Un momento surreale, di quelli da stropicciarsi gli occhi per crederci: in Olanda-Romania Malen vola verso la porta in pieno recupero per il punto esclamativo del 3-0, ma sulla sua strada ci sono anche un paio di scarpe da ginnastica (una, peraltro, allontanata in fretta e furia dal portiere Nita). Un flashback di quando Reina - nel 2009 in un Sunderland-Liverpool - subì da Bent il gol partita anche grazie a una deviazione di un pallone da spiaggia piovuto in campo dagli spalti.
- Tra le sorprese più belle dell'Europeo, la Turchia di Vincenzo Montella, uno dei pochi italiani usciti a testa alta dal torneo. Succede ai quarti di finale, contro l'Olanda, traguardo che la grande comunità turca presente in Germania aveva festeggiato con una gioiosa invasione della capitale tedesca
- Impossibile non notarlo. Se Marc Cucurella, anche grazie alla vistosa acconciatura, in campo non passa inosservato, destino diverso ha avuto il suo evidente tocco di mano sul tiro di Musiala nel quarto di finale poi vinto contro la Germania. Una "parata" decisiva al minuto 107 dei supplementari, con il risultato sull'1-1: l'episodio più controverso del torneo, con l'arbitro Taylor che finisce nel mirino: i tifosi della Roma ricordano bene di cosa sia capace...
- Un cammino reso ancor più grottesco dal faraonico parco attaccanti a disposizione di Deschamps. La Francia supera il girone con una vittoria e due pari, segnando due volte (un autogol e un rigore di Mbappé). Agli ottavi batte il Belgio con un'altra autorete. Ai quarti supera il Portogallo ai rigori dopo uno 0-0. Tradotto: avanti senza mai segnare (su azione). Il primo centro arriva con Kolo Muanì in semifinale; ma la Francia perde. Forse era meglio non segnare…
- In Italia lo aveva reso famoso Juary con l'Avellino. In Spagna è tutta una tradizione della famiglia Merino, con 33 anni azzerati di colpo. È proprio di Mikel Marino il gol partita nei quarti contro i tedeschi, un minuto prima dei calci di rigore. La sua gioia si traduce in un'esultanza girando intorno alla bandierina, esattamente come fece papà Angel nello stesso identico stadio in un Stoccarda-Osasuna della Coppa Uefa 1991. C'è da dirlo: un altro ritorno al futuro.
- Aveva rinviato la fine della sua carriera a dopo l'Europeo, sognando di chiuderla con l'ennesimo trofeo al cielo: con la maglia della nazionale e di fronte ai tifosi di casa. Il sogno di Toni Kroos è stato spezzato nei quarti dalla Spagna, che però non si è dimenticata di omaggiare il grande rivale nel momento del suo addio al calcio. A cominciare dal compagno di club Carvajal, tutti i giocatori spagnoli si sono messi in fila e uno a uno hanno salutato un Kroos commosso. Avessero potuto, l'avrebbero fatto anche i tifosi
- "Akanji: dive left". Il trucco è antico come il mondo e - a scuola come sui campi di calcio - dà sempre i suoi risultati. Il portiere dell'Inghilterra Pickford si era appuntato sulla borraccia i suggerimenti riguardo ai rigoristi svizzeri e una volta arrivati alla lotteria finale gli è bastato consultarla tra un tiro e l'altro. Decisivo l'appunto su Akanji ("tuffati a sinistra"): l'unico che ha parato, ma è bastato per andare in semifinale
- Perché chi ha pensato "il vostro Re guarda Wimbledon, il nostro l'ha vinto 8 volte" (chiaro omaggio a Re Roger Federer) va premiato. E che dire - sempre a firma svizzera contro gli inglesi - di "God save the cheese" (Dio salvi il formaggio) o del "Bye Jude" al posto di Hey Jude dei Beatles per propiziare l'eliminazione dell'Inghilterra di Bellingham? Non è andata così, ma i punti simpatia sono finiti tutti ai tifosi di Xhaka &Co.
- Non chiamatelo "uomo dei record" unicamente perché... è ancora un ragazzo. Diciassette anni compiuti il giorno prima della finale ma personalità da vendere. Una legge tedesca che impedisce ai minorenni di lavorare oltre le 20 (con deroga per gli sportivi fino alle 23) ha costretto il Ct De la Fuente a sostituirlo sempre nei finali di gara. Lui, semplicemente, dava spettacolo prima. Contro la Francia il gol più giovane di sempre tra Europei e Mondiali (battuto Pelè). Per uno "battezzato" da Messi era normale così...
- L'implacabile bomber della rassegna, vero capocannoniere di Germania 2024. Dieci, solo a -1 dal record storico di undici stabilito a Euro 2021. E siamo sicuri che il tiro di Olmo - deviato da Koundé - nella semifinale Spagna-Francia fosse diretto in porta?
- Come non sorridere davanti al Ct della seconda finale consecutiva che veste i panni di un poliziotto tedesco? Lui è stato al gioco, mentre impazzavano i cori.
- Oltre 600 gol in carriera e "zero tituli" in bacheca. Insieme alla maledizione dell'Inghilterra, prosegue quella del suo capitano Harry Kane. Che contro la Spagna colleziona la sesta finale persa in carriera (due consecutive dell'Europeo, una di Champions, una di Coppa di Lega e una Supercoppa)
- C'è anche uno spagnolo, però, che ha chiuso la sua finale in lacrime. Negli ultimi minuti del primo tempo, nel tentativo di opporsi a una pericolosa iniziativa inglese, Rodri si allunga. Poi si tocca la gamba, si mette le mani sul volto e capisce che la sua finale è già finita. All'intervallo rientra negli spogliatoi in lacrime, i compagni gli faranno ritrovare il sorriso. Premiato come MVP del torneo, ora c'è anche un possibile Pallone d'oro ad attenderlo...