Chi è Yassine Bono, il portiere-eroe del Marocco che ha eliminato la Spagna ai Mondiali
MAROCCO
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Storico Marocco ai quarti dei Mondiali, traguardo raggiunto grazie al proprio portiere pararigori. Si chiama Yassine Bounou, detto Bono e noto proprio in Spagna dove gioca da dieci anni. Ha vinto da protagonista titoli di club e individuali, appartiene alla ristrettissima élite dei numero uno goleador e aveva fatto arrabbiare Haaland con una parola 'maledetta'. Conosciamo meglio l'eroe della rivelazione in Qatar
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- All'anagrafe Yassine Bounou, ormai per tutti Bono, è l'eroe della rivelazione assoluta ai Mondiali. C'è anche il Marocco ai quarti di finale dove affronterà sabato il Portogallo. Nel 1986 i 'Leoni dell'Atlante' avevano raggiunto gli ottavi (in un torneo a 24 squadre) nel segno di un altro mitico portiere, Badou Zaki, premiato con il Pallone d'Oro africano. A distanza di 36 anni è sempre un portiere a scrivere la storia del Paese
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- Ma anche nei tempi regolamentari e supplementari, contro la fortissima Spagna, che aveva segnato 9 gol nel girone. Bono è stato monumentale ai tiri dal dischetto, parate e duelli psicologici stravinti contro gli spagnoli: dopo il palo iniziale di Sarabia, infatti, il portiere del Marocco ha respinto le conclusioni di Soler e Busquets
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- Due i rigori parati da Bounou nella serie finale contro la Spagna, dato che nella storia dei Mondiali vede solo tre portieri davanti a lui tra le migliori performance di sempre. Ne hanno parati tre il recentissimo Dominik Livakovic (agli ottavi contro il Giappone), croato come Danijel Subasic nel 2018 (ottavi contro la Danimarca) e il portoghese Ricardo a mani nude contro l’Inghilterra nel 2006. La percentuale ai rigori di Bono in carriera? Neutralizzati il 26%, 13 su 50, considerando i penalty nei tempi regolamentari
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- Ebbene sì, l'autorete del compagno Nayef Aguerd nella terza partita del girone contro il Canada (vinta 2-1). Bono è rimasto imbattuto nelle altre partite disputate in Qatar contro Croazia e appunto Spagna. Qualcuno ha già rievocato l'autogol di Zaccardo, l'imbattibile Buffon e il trionfo dell'Italia nel 2006…
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- Non ha avuto capogiri durante i rigori che hanno scritto la storia del Marocco, ma gli era capitato prima della partita contro il Belgio. Titolare e regolarmente in distinta lo scorso 27 novembre, Yassine Bounou cantò l’inno nazionale prima di chiedere il cambio e lasciare spazio al vice Munir. "Ho preso delle medicine e prima dell'inizio ho avuto le vertigini - spiegò Bono -, non ho potuto vedere la partita perché ero in ospedale". La squadra di Regragui vinse comunque 2-0 contro i 'Diavoli Rossi'
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- Sono 48 le sue presenze in Nazionale, lui che è nato il 5 aprile 1991 a Montreal in Canada. Passaporto canadese e ovviamente marocchino, Paese dove tornò con la famiglia in tenerissima età iniziando a giocare nel Wydad Casablanca ovvero il club più titolato del Marocco. Anche il debutto fu da predestinato: ritorno della finale di Champions asiatica del 2011 contro l’Esperance di Tunisi, partita persa 1-0 ma facendo un figurone a 20 anni dopo l'infortunio del portiere titolare
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- Iniziata nel 2012 all'Atletico Madrid, destinato nella squadra riserve del club che prima e dopo di lui ha visto brillare portieri come De Gea, Courtois e Oblak. Non giocherà mai tra i big (scudetto e Supercoppa del 2014 nemmeno da comparsa), trovando spazio invece in prestito al Real Saragozza e soprattutto al Girona: diventa titolare e inizia a imporsi nella Liga
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- Dopo la retrocessione del Girona ci puntano gli andalusi, inizialmente in prestito nel 2019 e poi a titolo definitivo l'anno seguente (4 milioni di euro). Se in campionato è la riserva del ceco Vaclik, Bono si prende la scena nelle coppe: ricordate l'Europa League 2019/20?
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- Era l'edizione segnata dalla pandemia da Covid-19 e conclusa ad agosto 2020 con la Final Eight in Germania. Imbattuto contro Roma e Wolverhampton, strepitoso in semifinale contro il Manchester United fino all'epilogo contro l'Inter: 3-2 finale per il Siviglia, 'abbonato' alla competizione con il 6° storico titolo
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- Di quel Siviglia, allenato da Julen Lopetegui, facevano parte altri protagonisti della Nazionale marocchina: oltre a Bono, infatti, giocavano gli attaccanti Youssef En-Nesyri (ancora al Siviglia e presente in Qatar) e l'ex Barcellona Munir El Haddadi, oggi al Getafe
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- Riservato ogni anno dal quotidiano Marca al miglior portiere della Liga, premiato in base al numero di reti subiti nelle partite giocate, ha visto protagonista proprio Yassine Bounou al termine della Liga 2021/22 (24 gol subiti in 31 presenze). Niente male considerando alcuni dei suoi predecessori nel titolo: Oblak, Courtois, Valdes, Casillas e Canizares…
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- C'è anche Bono nella ristrettissima élite dei portieri andati a segno in carriera: è accaduto il 20 marzo 2021 quando, al minuto 94 sul campo del Valladolid, segnò con un sinistro il definitivo 1-1 del Siviglia. Un punto importante in campionato considerando il 4° posto finale che valse il ritorno in Champions League
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- Proprio in Champions, pochi giorni prima del suo gol nella Liga, Yassine Bounou si era preso la scena alle prese con il fenomenale Erling Haaland. Cosa era successo? Era il 9 marzo 2021, ritorno degli ottavi al Westfalenstadion dopo il 3-2 dei gialloneri a Siviglia con la doppietta di Haaland. Il fenomeno norvegese ne farà altri due, ma con un curiosissimo episodio…
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- È la parola che Bono urlò ad Haaland parando il suo rigore, penalty tuttavia ripetuto dal Var e trasformato al 54' dall'attaccante del Borussia Dortmund. Lo stesso norvegese, quindi, rispose alla provocazione del portiere marocchino utilizzando la stessa espressione. Si tratta di una sorta di 'maledizione', parola iellata che vi invitiamo a leggere…
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- Scherzi e risate al termine di quel confronto ravvicinato con Haaland, successivamente passato al Manchester City. È invece ancora al Siviglia l'ottimo Bono, protagonista ai rigori e dall'ottima padronanza della lingua spagnola. Se nel 2010 la Roja vinse il Mondiale grazie al "¡Kiricocho!" di Capdevila sull'errore di Robben, chissà se stavolta Bono non abbia scritto la storia con la stessa espressione portasfortuna. Bisognerebbe chiederlo proprio a lui…