Quella del francese del Watford è stata una prima choc contro i Citizens di Pep Guardiola. I media inglesi se lo domandano: il suo è il peggior esordio di sempre in Premier League? Nella storia del calcio è sicuramente in buona compagnia
Come Foulquier, tanti altri hanno avuto un debutto da brividi con una nuova maglia o in una nuova competizione. Che fossero fuoriclasse di fama mondiale come Ibra e Ronaldo o grandi flop come Karius e Woodgate.
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DIMITRI FOULQUIER - Il suo è il caso più recente. Al Watford dal 2017: due anni di prestiti di cui l'ultimo in Spagna al Getafe, dove ha giocato molto bene. Il debutto in Premier è arrivato contro il City show di Pep Guardiola. Risultato? Cinque gol subiti in diciotto minuti, appena nove palloni toccati e la sostituzione immediata al minuto numero 34 di partita.
JONATHAN WOODGATE - Uno dei peggiori esordi di sempre. Prima il Leeds e il poi il Newcastle per il centrale inglese di Middlesbrough. Una carriera in rampa di lancio e la chiamata del grande Real Madrid nel 2005.
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Il suo debutto con una delle maglie più pesanti del calcio? Da incubo: contro il Bilbao, subito un autogol al minuto numero 25 e l'espulsione al minuto numero 66. "Fortuna" per lui che Robinho e Raul riusciranno comunque a ribaltare il risultato. La sua storia coi Blancos sarà comunque brevissima: bollato fin da subito come inadeguato, in Spagna giocherà soltanto altre otto volte.
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ZLATAN IBRAHIMOVIC - Sì, flop lo può essere anche un grande campione, purché si parli solo del debutto. La prima in rossonero dello svedese fu da incubo: sconfitta 2-0 a Cesena con tanto di rigore sbagliato nel finale di partita. Scriverà lui nella sua autobiografia 'Io, Ibra': "Rientrai nello spogliatoio arrabbiatissimo, spaccai un tavolo nello stanzino dell'antidoping. L'addetto mi disse qualcosa ed io gli consigliai di stare zitto se non voleva fare la fine del tavolo".
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La storia in rossonero di quella stagione sarà comunque a lieto fine, con lo scudetto vinto insieme a un altro big non nuovo agli esordi choc.
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MASSIMILIANO ALLEGRI - "Non ricordo il complimento più bello che io abbia mai ricevuto - disse una volta Max alla Gazzetta - però ricordo lo striscione che fecero i tifosi del Cagliari prima della partita col Milan: 'C’è poco da stare Allegri' ".
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Il riferimento all'agosto del 2008, quando Allegri collezionò cinque sconfitte nelle sue prime cinque panchine di sempre al debutto in Serie A. Negli anni, come ben noto, è diventato uno degli allenatori più vincenti della storia del campionato italiano.
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IL BENEVENTO 2017/18 - Dai record in positivo (di Allegri) a quelli in negativo. Mai nessun club aveva infatti registrato così tante sconfitte di fila da inizio campionato (14) come quel Benevento, che per di più era proprio al suo storico debutto in Serie A.
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Una maledizione che venne spezzata il 3 dicembre del 2017, quando arrivò il clamoroso gol del portiere Brignoli all'ultimo secondo per il 2-2 contro il Milan. Primo gol da sogno per lui ed esordio da incubo per qualcun altro…
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GENNARO GATTUSO - Ovviamente, impossibile non elencare l'ex allenatore del Milan. Poi capace di dare una vera svolta alla sua squadra dopo quella clamorosa prima panchina da inferno.
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CRISTIANO RONALDO - Una giornata storta capita anche ai migliori. Anche al migliore. Anche non per proprie colpe. Celebre il rosso rimediato dal portoghese alla sua prima di sempre in Champions con la maglia bianconera.
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Una "pettinata" sulla testa di Murillo che avrebbe meritato soltanto un cartellino giallo. Per Felix Brych, invece, fu rosso.
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ATALANTA - Sempre Champions, e capitolo recentissimo. Da incubo il 4-0 incassato dall'Atalanta di Gasperini sul campo della Dinamo Zagabria.
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In precedenza solo due italiane avevano steccato la prima di sempre nella massima competizione europea: Inter e Roma, perdendo però soltanto 2-0 e 2-1 contro il Real Madrid, rispettivamente nel 1998 e nel 2001.
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JASON CROWE - Anche il suo debutto da incubo è considerato un vero cult nel mondo del calcio, soprattutto in Inghilterra. Prodotto delle famosissime giovanili dei Gunners, Crowe fece il suo debutto con l'Arsenal contro il Birmingham City in una partita di coppa. Venne espulso dopo appena 33 secondi! Detiene tutt'ora il record di espulsione più veloce in un debutto ufficiale in Inghilterra.
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ALI DIA - Come dimenticare la storia del finto calciatore e finto cugino di George Weah? Nel 1996, dopo una carriera tra i dilettanti del pallone, il senegalese decise che era giunto il momento di debuttare in Premier League. Il suo raggiro è diventato uno dei più famosi di sempre: Dia chiamò diversi club fingendosi cugino del Pallone d'Oro in carica George Weah, e vendendosi con un potenziale crack di mercato. A cascarci fu Graeme Souness, che lo portò al Southampton. Il debutto del "finto calciatore" arrivò il 23 novembre di quello stesso anno, entrando al posto dell'infortunato Le Tissier e giocando appena 53 minuti prima di essere sostituito di nuovo. Inutile dirlo: al termine di quell'ora scarsa i Saints stracciarono il suo contratto, e lui non giocò mai più. (Foto Twitter Daily Mirror)
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RODRIGO DE PAUL - Oggi lo conosciamo molto bene a Udine, dove ha messo in mostra il suo talento e conquistato la maglia della nazionale argentina. Prima ci fu il Valencia, e un esordio da incubo in Liga. Dentro al minuto numero 67, espulso in quello dopo. In appena sessanta secondi.
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HENRIK LARSSON - Altro big del pallone. Altri esordi da dimenticare. Quello col Celtic di uno dei giocatori svedesi più forti di tutti i tempi, arrivò nel 1997 contro l’Hibernian. Prima partita e subito un assist decisivo… peccato che fu per gli avversari. Un errore che valse il gol partita e la sconfitta. Non andò meglio al suo debutto coi Celts in Europa, dove realizzò un'autorete.
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Anche per lui, il tempo è stato galantuomo. Coi Celtic più di trecento le partite giocate, quasi 250 i gol e nove titoli alzati al cielo.
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JUAN ITURBE - A Verona l'esplosione, a Roma la mancata consacrazione e poi l'addio all'Italia. Oggi l'argentino naturalizzato paraguaiano gioca in Messico. Nel 2017 il suo debutto a Tijuana fu uno choc. Dentro sul 2-1 per la sua squadra, nei minuti di recupero cavalcò tutto il campo con la porta vuota (il portiere avversario era salito per cercare il gol del pari su corner), salvo… spedire fuori il pallone!
ANDREA STRAMACCIONI - Anche lui dentro l'incubo. L'ex allenatore di Inter e Udinese siede da qualche mese sulla panchina dell'Esteghlal Tehran, in Iran. Molti problemi con la società sul mercato e un esordio da incubo nella Persian Gulf League.
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Per Strama sconfitta 1-0, ma soprattutto l'abbandono da parte dell'interprete accanto a lui durante i novanta minuti. "Mi hanno sabotato, una mancanza di rispetto per me e per la mia professionalità" - ha poi tuonato nella conferenza stampa post partita. Uno sfogo durissimo che ha riportato alla memoria quelli di Trapattoni al Bayern e di Malesani in Grecia.
TAMMY ABRAHAM - Dalle lacrime all'abbraccio. Anche per il giovanissimo "wonderkid" dei Blues un inizio choc. Alla prima di sempre da titolare in Premier col Chelsea è arrivato il pesantissimo ko per 4-0 incassato dallo United (esordio da incubo anche per Lampard), e dopo che aveva colpito un clamoroso palo dopo meno di dieci minuti di partita. Poi, alla prima in campo internazionale durante l'ultima Supercoppa Europea, suo il rigore decisivo sbagliato.
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Riscatto? Certo. Nelle sue prime sette partite stagionali, Abraham ha già segnato sette gol. Addolcendo così il debutto amaro anche del suo allenatore… che ora se lo coccola dopo ogni rete.
LORIS KARIUS - Le sue papere nella finale di Champions sono entrate nella storia. Poi pagina voltata in Turchia col Besiktas: una presentazione da star e poi l'esordio amarissimo. Alla prima fu subito papera, e che costò la vittoria ai suoi contro il Bursaspor.