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Premier League, fine della stagione entro il 30 giugno: la richiesta delle squadre

Premier League

Federico Zancan

©Ansa

Si continua a discutere in Inghilterra per arrivare alla data di scadenza del campionato: in crescita il numero di squadre che vorrebbero chiudere la stagione entro la fine di giugno, richiesta dettata dai contratti in scadenza dei giocatori. Dubbi anche sulla validità degli accordi con gli sponsor, ma un tour de force in Premier sarebbe davvero complicato. Ecco perché bisognerà decidere come chiudere il campionato

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30 giugno, la Premier League potrebbe presto avere una data di scadenza, i club ne stanno parlando da giorni e continueranno a parlarne venerdì in un meeting ufficiale. È in crescita però il numero di squadre che vorrebbe chiudere la stagione entro la fine di giugno. Questo per evitare questioni legali con i calciatori, circa 70, in scadenza di contratto: i più importanti sono Willian, Pedro e Giroud in uscita dal Chelsea, Vertonghen dal Tottenham e Lallana dal Liverpool. La Fifa ha deciso che i contratti dei calciatori in scadenza potranno essere prolungati fino al termine effettivo della stagione, ma in Inghilterra temono che i giocatori possano comunque pretendere di liberarsi al 30 giugno portando i club in tribunale e facendo leva sulla legislazione del Regno Unito che andrebbe a scavalcare la decisione dalla Fifa.


Dubbi anche sulla validità dei contratti con gli sponsor: il Liverpool, ad esempio, a fine giugno deve cambiare sponsor tecnico e teme problemi legali. Serve una maggioranza di 14 club per mettere una deadline alla stagione, ferma dal 9 marzo. Fosse stabilito il termine del 30 giugno sarebbe complicato, quasi impossibile, pensare di giocare le nove giornate intere che mancano alla fine più due match da recuperare. Ovviamente bisognerà decidere come chiudere la stagione, se dichiarandola nulla o assegnando il titolo al Liverpool e magari portando a 22 il numero di club per la prossima annata. Quel che è certo è che l'impatto della cancellazione sarebbe imponente per il movimento: si parla di un contraccolpo economico di circa 1 miliardo di sterline. Ciò nonostante i club sembrano pronti a sopportarlo e a iniziare a programmare la stagione 2020/21.