
Pirlo alla Juventus, gli altri allenatori partiti da una big
Tutti hanno un punto in comune: la loro prima avventura nel mondo del calcio professionistico è stata con una grande del pallone. C'è chi ha allenato nelle giovanili del club prima di passare in prima squadra e chi ha maturato esperienza come vice (o nello staff) di un altro allenatore già affermato. Un salto ancora più immediato per Andrea Pirlo, che inizierà subito alla guida della Juve

Tutto in meno di dodici ore. Prima l'esonero di Maurizio Sarri, il giorno dopo l'eliminazione dalla Champions col Lione. Poi il nome del successore: Andrea Pirlo. Già quattro anni e quattro scudetti in bianconero da calciatore. Nominato allenatore dell'Under 23 lo scorso 30 luglio, nove giorni prima dell'immediato salto in prima squadra. "È stato un predestinato da calciatore: pensiamo con grande convinzione che possa esserlo anche da allenatore" - ha detto di lui Paratici.
Ma come sono andati gli altri che, prima di lui, hanno percorso (quasi) la stessa strada?

ZINEDINE ZIDANE (Real Madrid) - Il salto dalle giovanili alla prima squadra era stato fatto recentemente anche da un big della panchina del presente come Zizou. E se per lui non sono stati nove giorni (come nel caso di Pirlo) l'esperienza non fu comunque lunghissima. Prima un anno da vice di Ancelotti (nella stagione della decima), una stagione col "Castilla", la squadra B del Real, chiusa al sesto posto; e altri sei mesi coi giovani blancos prima di essere chiamato a sostituire l'esonerato Benitez. Vincerà subito la prima di tre Champions consecutive.
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PEP GUARDIOLA (Barcellona) - Pensi all'immediato grande salto e pensi anche a Pep Guardiola. Anche per lui la prima esperienza tra i professionisti (escluso il calcio giovanile) fu infatti coi catalani. Una sola stagione nel Barça B, con annessa promozione dalla Tercera División (la quarta serie), e poi via coi big, nel 2008, dopo una lunghissima carriera da calciatore (e leader) al Camp Nou. Decisioni importanti (gli addii di Ronaldinho ed Eto'o) e triplete al primo colpo.
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MIKEL ARTETA (Arsenal) - Un salto solo leggermente diverso: non dalle giovanili a una big, ma da vice allenatore a capo di una grande del calcio, i gunners nel suo caso. Sedici vittorie in ventotto match e l'FA Cup vinta a fine stagione, dopo aver eliminato il maestro. Prima del grande salto con l'Arsenal lo spagnolo era infatti stato per tre anni nello staff di Guardiola al City, con oltre duecento panchine come vice di Pep.
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CIRO FERRARA (Juventus) - Sono invece due i precedenti in casa bianconera di allenatore la cui carriera in panchina è partita proprio dalla Juve. Anche nel caso di Ferrara la storia inizia, in realtà, come assistente: nello staff di Lippi della Nazionale, insieme al ruolo di responsabile del vivaio bianconero. Nel maggio del 2009 il salto in panchina al posto dell'esonerato Ranieri, chiudendo il campionato con due vittorie e aprendo quello successivo con tre successi su tre. Verrà però esonerato dopo 21 giornate con la Juve sesta in classifica.
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DINO ZOFF (Juventus) - Diverso il precedente di un'altra grande bandiera della storia bianconera, che invece vinse con la Juve alla prima grande esperienza. Undici lunghi anni da calciatore a Torino, poi il ruolo di preparatore dei portieri l'anno immediatamente dopo il ritiro. Sarà anche selezionare dell'Italia alle Olimpiadi del 1988. Dunque la panchina della Juve come prima vera grande esperienza, in due anni chiuderà due volte al quarto posto centrando il double Coppa Italia e Coppa Uefa nel 1990.

SIMONE INZAGHI (Lazio) - Sulla panchina dell'Olimpico si è seduto nel 2016: quattro stagioni e mezzo con una Coppa Italia e due Supercoppe italiane vinte, il ritorno in Champions e la costruzione di una squadra capace di insidiare la Juventus durante l'ultimo campionato. E anche lui partendo dalle giovanili del club: allievi regionali, allievi nazionali e Primavera.

FILIPPO INZAGHI (Milan) - Simile, ma dal diverso esito, la storia del fratello coi rossoneri. Anche per lui un inizio vincente nelle giovanili del club con un Viareggio vinto con la Primavera. Il 2014-15 è allora il suo primo anno di panchina tra i professionisti, ed è proprio col Milan. Chiuderà al decimo posto e i rossoneri cambieranno guida, come era già accaduto nel recente passato.

CLARENCE SEEDORF (Milan) - L'ex compagno di squadra di Inzaghi era stato il suo predecessore a San Siro. Prima l'esonero di Allegri, dunque la chiamata dell'ex numero 10, alla prima esperienza di sempre in panchina senza precedenti nelle giovanili o nello staff di un altro allenatore. Su diciannove partite ne vincerà undici, ma il club ripartirà comunque con Inzaghi l'anno dopo.

CRISTIAN BROCCHI (Milan) - Nell'arco temporale rossonero, Brocchi arriverà dopo Seedorf e dopo Inzaghi, e immediatamente dopo Mihajlovic. L'esonero nel finale di stagione dell'attuale allenatore del Bologna portò al suo salto in prima squadra. Brocchi arrivava da due anni di Primavera e uno con gli Allievi. Appena sei partite per lui, tra cui la finale di Coppa Italia del 2016 persa contro la Juve. Ha recentemente portato il Monza di Berlusconi e Galliani dalla C alla B.

LEONARDO (Milan) - Chi ex allenatore delle giovanili, chi vice allenatore… e anche chi era stato solo un dirigente. Tra i tanti precedenti (di cui molti in casa Milan), c'è anche il suo. Nel 2010-11 sarà il successore del ciclo di Ancelotti. I tifosi si innamoreranno del suo credo calcistico "4-2-fantasia" con i vari campioni lasciati liberi di giocare un calcio iper offensivo. Sarà terzo posto ma anche addio immediato, prima del passaggio all'Inter della stagione successiva.

VINCENZO MONTELLA (Roma) - Anche lui si è seduto recentemente sulla panchina del Milan, ma il suo esordio "da big" fu con la Roma. Due anni nei Giovanissimi con vittoria della Viareggio Junior Cup, poi il salto. Subentra nel febbraio del 2011 a Claudio Ranieri, chiudendo le ultime tredici giornate del campionato al sesto posto. La Roma cambierà ancora scegliendo Luis Enrique.

LUIS ENRIQUE (Roma) - Anche nel suo caso si trattò di un esordio in una big nel calcio professionistico. Successore di Montella ma anche di Guardiola, visto che fu lui ad allenare le giovanili del Barça B a partire dal 2008, l'anno del salto di Pep con Messi e soci. Altra promozione e terzo posto nella B spagnola. A Roma allenerà nella stagione 2011-12, chiusa al sesto posto. Poi emulerà Guardiola anche nei successi, realizzando il triplete del 2015 col Barcellona.

ANDREA STRAMACCIONI (Inter) - Furono esattamente dodici gli anni di giovanili di Strama prima del grande salto con l'Inter. Prima la Roma (dove vince due campionati), poi proprio la Primavera nerazzurra fino alla prima squadra al posto (anche lui, come capitato su altre panchine a Ferrara e Monella) di Claudio Ranieri. Subito un derby vinto 4-2 ma anche tante difficoltà: chiuderà nono la stagione successiva, senza riconferma.

GIOVANNI TRAPATTONI (Milan) - Se per Suarez la prima stagione fu quella 1974-75, fu il 1975-76 la prima dell'allenatore italiano più vincente di sempre. Dopo una lunga carriera da bandiera del Milan, ripartì proprio dai rossoneri, dividendosi tra il settore giovanile e lo staff della prima squadra diretta dal tandem Cesare Maldini-Nereo Rocco. Nel 1975 il salto definitivo dopo le panchine ad interim (tra cui la "Fatal Verona"), e un terzo posto in campionato. Ripartirà dalla Juve vincendo tutto in un decennio a Torino.

CESARE MALDINI (Milan) - Anche per lui percorso simile. Predecessore di Trapattoni e subito rossonero in panchina. Prima gli anni sotto l'ala protettiva di Nereo Rocco (qui in foto mentre di stringono la mano), dunque il salto da capo allenatore. Vincerà una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe, ma perderà "fatalmente" a Verona lo scudetto della stella nel 1973.

FABIO CAPELLO (Milan) - Come si è visto, è sicuramente del Milan la tradizione più forte di allenatori lanciati in prima squadra dopo la maturazione nel vivaio del club. Una Coppa Italia Primavera nel 1985 e sei panchine nel 1987 al posto dell'esonerato Liedholm, prima dell'avvento di Sacchi. Proprio di Sacchi ne sarà anche il successore dopo gli anni nella Polisportiva Mediolanum come dirigente. Nel 1991 porterà il Milan a tre scudetti consecutivi, quattro in cinque anni e a tre finali di Champions, vincendo quella del 1994.
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RUUD GULLIT (Chelsea) - Tra i tanti precedenti ci fu anche chi iniziò subito da una big… senza nemmeno smettere di giocare. Fu il caso di Gullit, che nel 1996 diede seguito alla figura del player-manager. Il doppio ruolo ("si schiererà" in campo solo una dozzina di volte) lo porterà alla conquista della FA Cup, facendone il più giovane allenatore, nonché il primo non britannico di sempre, a conquistare il trofeo.

GIANLUCA VIALLI (Chelsea) - Intrecci del destino. Anche Vialli avrà come prima esperienza una big del calcio, anche lui da giocatore-allenatore dei blues e subentrando nel 1998 proprio a Gullit, lui che lo aveva comprato portandolo a Londra. Vincerà una Coppa di Lega e una Coppa delle Coppe.

FRANK RIJKAARD (Olanda) - Capitolo nazionali. Di quella semifinale ricordiamo le parate di Toldo: Olanda-Italia, Amsterdam, 29 giugno 2000. Era quella anche la prima esperienza da capo allenatore della carriera dell'ex tulipano del Milan. Aveva iniziato come vice di Hiddink. Proseguirà vincendo tutto a Barcellona.

RUDI VÖLLER (Germania) - Altra storia curiosa quella che portò alla sua prima vera esperienza in panchina: con la nazionale tedesca e niente poco di meno che a un Mondiale. Anno 2000, dopo essere stato dirigente del Bayer Leverkusen, il "tedesco volante" ex Roma traghetterà per qualche partita la nazionale, fino a che il forfait di Christoph Daum non gli lascerà pieni poteri verso il Mondiale 2002. Poi finale raggiunta, ma persa contro il Brasile del Fenomeno Ronaldo.

ROBERTO MANCINI (Fiorentina) - Dici Nazionale e pensi a quella di Roberto Mancini, altro che iniziò subito con una big del nostro calcio. Un anno da vice di Eriksson nella Lazio e subito la guida della Fiorentina: vincerà una Coppa Italia prima delle dimissioni nel 2002.

VICENTE DEL BOSQUE (Real Madrid) - Una lunghissima carriera nelle giovanili dei blancos, oltre alle diverse parentesi come traghettatore, prima della consacrazione definitiva alla guida del club. Seppur con quindici anni di gavetta (1985-1999), la sua prima grande panchina nel calcio dei pro fu proprio quella del Real: vincerà, tra le altre coppe, due campionati e due Champions League.

JOHAN CRUIJFF (Ajax) - Profeta del gol, campione, genio del pallone e già allenatore in campo nelle vesti di alter ego di Michels nell'Olanda del calcio totale. Per lui il primo incarico fu subito con la big per eccellenza in Olanda, senza passare da giovanili o staff. Vincerà due coppe nazionali prima di trionfare anche sulla panchina del Barça.

TRAGHETTATORI - Non manca poi una lista di allenatori che hanno guidato una grande solo per pochissime partite, anche loro partendo dalle giovanili o nelle vesti di storiche bandiere del club. Giggs allenò lo United per qualche match nel finale della prima stagione post Ferguson dopo l'esonero di Moyes. Ljungberg l'Arsenal prima della nomina di Arteta. Giancarlo Antognoni e Bruno Conti presero in mano Fiorentina e Roma. Tutti con un punto in comune con Andrea Pirlo: la prima esperienza in panchina con una big.