
Triplete Inter, le mosse di mercato per costruire la squadra che ha vinto la Champions
Si celebra su Sky Sport il decennale dell'impresa nerazzurra, storico Triplete centrato nel 2010. Mourinho in panchina dall'anno precedente a differenza di diversi big in campo: decisiva la cessione di Ibra al Barça, affare che regalò Eto'o e finanziò altri colpi estivi. E il resto del gruppo come era stato costruito? Ripercorriamo le strategie di mercato dell'Inter che vinse tutto

La chiave di un trionfo totale? L'addio del giocatore più forte in squadra. Paradosso che ha gettato le basi di un'Inter vincente su tutti i fronti. Dobbiamo tornare al 27 luglio 2009, data dell’affare che consegnò Zlatan Ibrahimovic al Barcellona: operazione da 69 milioni di euro per il campione svedese, reduce da 66 gol in tre stagioni in nerazzurro. Sarà il capolavoro di Moratti e Branca
Triplete Inter, la programmazione Sky Sport
SAMUEL ETO'O. La voglia di Champions e di una nuova sfida spingono Ibra al Camp Nou, ma a compiere il percorso inverso è l'attaccante camerunense: inserito nell'operazione e valutato 20 milioni di euro, cifra compresa nella trattativa dell’estate, Eto’o saluta Barcellona dopo 5 anni e si aggrega all’Inter di Mourinho. Diventerà uno dei giocatori simbolo del Triplete
Triplete Day, c'è José Mourinho a #CasaSkySport
Saranno 16 le reti complessive di Eto'o alla prima stagione interista, quella della festa su tutti i fronti dalla Coppa Italia allo scudetto fino alla terza Champions nerazzurra. Lo ricordiamo anche da terzino al Camp Nou, semifinale di ritorno che spalancò le porte dell’epilogo a Madrid contro il Bayern Monaco. A fermarsi ad un passo dalla finale fu invece Ibra, grande ex e deluso del match
Inter, da Cattelan gli eroi del Triplete. VIDEO
WESLEY SNEIJDER. Un mese dopo l’operazione Ibrahimovic, l’Inter si regalò un altro colpo in coda al calciomercato estivo. Dal Real Madrid per 15 milioni di euro ecco il jolly olandese, fuori dal progetto di Manuel Pellegrini e imperdibile occasione sul mercato. Maglia numero 10 per lui e via all’avventura in Italia dove sarà un altro grande protagonista con Mourinho
Inter, Sneijder mostra il regalo per il Triplete
Debutto da applausi nel derby vinto con il Milan, gol pesanti anche in Champions contro Dinamo Kiev e CSKA Mosca fino alla semifinale d’andata contro il Barcellona. Per non parlare degli assist: ben 15 in stagione, 8 le reti personali. Uno dei simboli di quell'Inter, lui che non era stato "finanziato" dalla cessione di Ibra a differenza di altri affari estivi
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THIAGO MOTTA, DIEGO MILITO. Un doppio colpo già annunciato dal maggio precedente per voce di Enrico Preziosi, presidente del Genoa che a campionato non ancora concluso comunicò il loro passaggio all’Inter. Pagati rispettivamente 10 e 25 milioni di euro, loro che avevano dato spettacolo in rossoblù, Motta e Milito diventano le prime new entry estive della squadra

Qualsiasi descrizione è superflua per El Principe, bomber straordinario che arriverà a 30 gol stagionali dopo la finale di Champions risolta con una sua doppietta. E pensare che era un esordiente assoluto nella competizione. Solo Di Natale farà meglio di lui in Serie A (29 reti contro 22). Dirà: "Io ho sempre lottato, ho sempre cercato di dare il massimo e di imparare anche se ho 30 anni"

Milito campione di umiltà, giocatore centrale per Mourinho come Thiago Motta: non c’era in campo nella finale contro il Bayern Monaco poiché espulso al Camp Nou, tuttavia il centrocampista italo-brasiliano aveva collezionato 40 partite nella stagione 2009/10 mettendo insieme 4 gol, 5 assist e non solo. Quanto basta per mettere la sua firma sul Triplete

LUCIO. L’operazione Ibrahimovic colmò quanto speso in precedenza per tre titolari (più Eto'o): detto di Milito e Thiago Motta, l’Inter aveva ufficializzato il 16 luglio 2009 anche il difensore brasiliano. Pagato 7 milioni di euro al Bayern Monaco, squadra con cui aveva dominato in Germania e che curiosamente ritroverà al Bernabeu, Lucio costruirà un muro insieme a Walter Samuel

Ben 48 presenze in quella stagione per Lucio, punto fermo che realizzerà anche 2 gol e s’iscriverà in una squadra leggendaria. Considerando gli affari estivi, tra cessioni e acquisti, l'Inter si regalò cinque big senza chiudere in passivo. Anzi: 61,2 i milioni di euro spesi, 83,1 quelli incassati nelle altre operazioni (Maxwell al Barcellona e quattro giovani tra i quali Bonucci al Genoa)

GORAN PANDEV. In realtà l’estate 2009 aveva registrato anche l’arrivo in prestito gratuito di Marko Arnautovic, meteora in prima linea nei festeggiamenti. A gennaio raggiunsero l’Inter invece McDonald Mariga (in comproprietà dal Parma, 13 presenze totali) e soprattutto l’attaccante macedone, lui che era stato portato in Italia proprio dall’Inter nel 2001

Un ritorno in nerazzurro quindi per Pandev, rinforzo a costo zero poiché svincolatosi dalla Lazio pochi giorni prima. Segnerà subito 3 gol consecutivi in Serie A contro Bari, Milan e Cagliari contribuendo allo scudetto. E in Champions? Sei le presenze senza reti, ma giocherà da titolare anche la finale di Champions come esterno sinistro nel 4-2-3-1 di Mourinho: 79 minuti in campo prima della festa

IL RESTO DELLA SQUADRA
Fondamentali gli interventi sul mercato nella stagione 2009/10, quella del trionfo totale: 4 giocatori su 11 furono "coperti" dalla cessione di Ibrahimovic, si aggiunsero poi Sneijder e una pedina preziosa come Pandev. E gli altri protagonisti di quell’Inter? La costruzione era stata fatta negli anni precedenti: ripercorriamo i giocatori chiave andando indietro nel tempo

SULLEY MUNTARI (2008). Dalla stagione precedente, proprio come l’evanescente Quaresma e Santon accolto dal vivaio, c’era anche il centrocampista ghanese pagato 14 milioni di euro al Portsmouth. Per Muntari ben 42 presenze totali e 2 gol nell'annata 2009/10, bottino che lo rese più di un comprimario nelle gerarchie di Mourinho

CRISTIAN CHIVU (2007). Quell’anno in panchina c’era Roberto Mancini, allenatore che lanciò in prima squadra il talentuoso Mario Balotelli e rinforzò la difesa con il jolly rumeno. Affare ultimato al termine di una trattativa complicata, 16 milioni di euro versati alla Roma per Chivu che chiuderà la carriera proprio all’Inter. E nell’anno del Triplete raccolse 33 gare con un gol

MAICON (2006). Uno dei terzini più forti al mondo per soli 6,8 milioni di euro? È possibile, altroché: ecco la cifra investita dall’Inter per strapparlo al Monaco, club dove era emerso in Europa dopo gli inizi al Cruzeiro. Ovviamente diventerà imprescindibile in nerazzurro: la stagione 2009/10 è la sua migliore per gol segnati (ben 7) in 52 gare giocate, contributo decisamente importante

WALTER SAMUEL (2005). Due i futuri protagonisti dell’Inter in quell’anno a partire dall’estate, quando l’Inter ottenne l’ex difensore della Roma prelevandolo dal Real Madrid: 16 i milioni di euro investiti per il centrale argentino, lui che vincerà tutto in nerazzurro partecipando al capolavoro del 2010. Quell’anno "Il Muro" giocò 42 partite segnando ben 4 reti

JULIO CESAR (2005). Ufficializzato a gennaio dal Flamengo (2,45 milioni di euro) ma "parcheggiato" al Chievo complice il tetto massimo di extracomunitari già raggiunto dall’Inter, il portiere brasiliano arriva in estate e s’impone gradualmente come titolare al posto di Francesco Toldo. Pararigori e numero uno eccezionale, Julio Cesar sarà uno degli eroi del 2010 dall’Italia all’Europa

ESTEBAN CAMBIASSO (2004). L’anno precedente aveva regalato altri due big all’Inter, colpi presenti in campo nel 2010 come il centrocampista argentino. Un affare a parametro zero, nessun costo aggiuntivo per chi salutava il Real Madrid e si affacciava alla Serie A. Da nerazzurro scenderà in campo 431 volte con 51 gol, 4 dei quali segnati nell’anno del memorabile Triplete

DEJAN STANKOVIC (2004). Cambiasso in estate, "Deki" a gennaio dalla Lazio per 4 milioni di euro ovvero uno dei migliori affari di sempre del mercato invernale. Lo dice la storia di Stankovic in nerazzurro, centrocampista totale per numeri (42 reti in 326 gare) e prestazioni nella sua storia all’Inter. Non si risparmierà nemmeno nel 2010: 5 gol in 43 presenze

MARCO MATERAZZI (2001). Tra i senatori di quell’Inter come non citare "Matrix", difensore emerso nel Perugia di Cosmi e pagato 10,5 milioni di euro. Un trasferimento che renderà unica la sua carriera dal Mondiale vinto nel 2006 con l’Italia ai trionfi con i nerazzurri. E per Materazzi, una delle bandiere del club, il suo Triplete significa 20 partite disputate in quella stagione

FRANCESCO TOLDO (2001). Quell’estate si trasferì dalla Fiorentina all’Inter un altro futuro veterano, pagato all’epoca 55 miliardi di lire (26,5 milioni di euro) ovvero il portiere più costoso di sempre della società. Solo 3 presenze in campo per Toldo nella stagione del Triplete, l’ultima della carriera per lui che a Milano ha collezionato 233 partite vincendo anche in Europa

IVAN CORDOBA (2000). Tutti in difesa i fedelissimi di lungo corso dei nerazzurri, vedi il difensore colombiano che era arrivato a gennaio (14 milioni di euro dal San Lorenzo) su segnalazione dell’allenatore Marcello Lippi. Dirà basta nel 2012 proprio all’Inter, maglia indossata in 454 gare ufficiali con 19 reti. E 25 di quelle presenze risalgono proprio all’incredibile stagione 2009/10

JAVIER ZANETTI (1995). Addirittura 15 anni prima del Triplete si affacciava all’Inter un giovane argentino di talento, terzino che entrerà di diritto nella storia del club. In primavera era stato pagato 6,5 milioni di euro dal Banfield, investimento più che giustificato dalla maglia diventata una seconda pelle: 858 le presenze con i nerazzurri, nessuno come Zanetti tra i record-men assoluti

Attuale vicepresidente dell’Inter, lui che si ritirò nel 2014 a 40 anni e 281 giorni, Javier Zanetti giocò ovviamente da capitano la stagione del Triplete: 55 gli incontri disputati nonostante l’età (36 anni) e nel nome della duttilità tra difesa e centrocampo come nella finale al Bernabeu. Non può essere un caso che, 45 anni dopo l’ultimo trionfo, fu lui a sollevare al cielo la Champions

QUANTO COSTÒ L'INTER DEL TRIPLETE
Al netto degli altri affari nelle rispettive finestre di mercato, stiliamo il prezzo della squadra fra titolari e riserve di lusso (Chivu, Stankovic e Balo). Detto di Ibra al Barça che "finanziò" Milito, Motta e Lucio (oltre Eto'o), c'erano i parametri zero Cambiasso e Pandev. Samuel, Chivu e Sneijder i più costosi. L'importo totale? "Solo" 67 milioni di euro!