LA FOTOGALLERY. La vita di "Ginettaccio" è stata segnata dal ciclismo. Sui pedali però l'ex campione non ha corso solo per le gare. Lo Yad Vashem l'ha insignito del titolo di "Giusto tra le Nazioni" per aver aiutato gli ebrei durante la Resistenza
Gino Bartali è stato nominato "Giusto tra le Nazioni" dallo Yad Vashem, il sacrario dell'Olocausto. A "Ginettaccio" è stato riconosciuto l'impegno a favore degli ebrei durante la Resistenza. Nella foto la cupola dello Yad Vashem con le foto dei "Giusti"
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Lo Yad Vashem ha assegnato il riconoscimento a Gino Bartali proprio durante i Mondiali di ciclismo che si stanno tenendo nella sua Firenze. L'ex campione italiano è scomparso nel capoluogo toscano il 5 maggio del 2000, all'età di 86 anni
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Bartali vinse il Tour de France nel 1938. Anni dopo, durante l'occupazione nazista, "Ginettaccio" salvò la vita a diversi ebrei toscani. "Sono vivo perché Bartali ci nascose in cantina", racconta Giorgio Goldenberg oggi 81 anni
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Nel 1948 Bartali bissò il suo secondo successo al Tour de France. Durante la Resistenza, il campione italiano pedalava per consegnare documenti falsificati agli ebrei. "Li teneva nascosti sotto il sellino", hanno raccontato i testimoni di allora
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Fausto Coppi: il suo più grande rivale. La sfida infinita tra i due campioni contribuì a distrarre gli italiani nel Dopoguerra. Il Paese si spaccò in due partiti di sostenitori. Celebre la foto che li ritrae passarsi una borraccia al Tour del 1952
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Bartali era un fervente cattolico. Lo Yad Vashem ha ricordato che l'impegno di Bartali fu sancito dell'alleanza tra gli allora rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'Arcivescovo Elia Dalla Costa. Nella foto Bartali stringe la mano al cardinale Montini
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Nel 1959 Bartali rinunciò all'offerta di Fausto Coppi di correre per la sua squadra. Decise di ritirarsi dalle corse per passare più tempo con la sua amata moglie Adriana e i figli Andrea, Luigi e Bianca
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Tra il 1989 e il 1990 Bartali condusse il tg di Striscia la Notizia. Nel 2000 si spense per un attacco di cuore. Cinque anni dopo il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegnò alla moglie Adriana la medaglia postuma al volore civile
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