Giro d'Italia, 19^ tappa: Buitrago vince sulle Tre Cime, Thomas resta in rosa
CICLISMO
Il colombiano della Bahrain s'impone nella tappa regina di questa 106^edizione del Giro, con partenza da Longarone e gran finale sulle Tre Cime di Lavaredo a dieci anni dall'epica vittoria di Vincenzo Nibali sotto la neve delle Dolomiti. Roglic guadagna dei secondi preziosi sulla maglia rosa Thomas, Caruso torna 4° in classifica. Sabato la crono decisiva Tarvisio-Monte Lussari, domenica la passerella a Roma
Una 'sequenza' fotografica di quella giornata storica per lo 'Squalo' e per il ciclismo contemporaneo a 10 anni esatti da quella impresa.
2013: LO SQUALO DELLE NEVI
Dopo le edizioni del 1981 (vittoria dello svizzero Beat Breu), 1989 (successo del colombiano Luis Herrera) e del 2007 (Riccardo Riccò), il 25 maggio del 2013 nacque un altro mito, quello di Vincenzo Nibali: in mezzo a una tempesta di neve il messinese tagliò il traguardo a braccia alzate e senza guanti per celebrare il suo primo trionfo al Giro, sigillato 24 ore più tardi nella passerella di Brescia.
Dopo le edizioni del 1981 (vittoria dello svizzero Beat Breu), 1989 (successo del colombiano Luis Herrera) e del 2007 (Riccardo Riccò), il 25 maggio del 2013 nacque un altro mito, quello di Vincenzo Nibali: in mezzo a una tempesta di neve il messinese tagliò il traguardo a braccia alzate e senza guanti per celebrare il suo primo trionfo al Giro, sigillato 24 ore più tardi nella passerella di Brescia.
1974: GIBI' A 12 SECONDI DAL MITO
Mitica anche quell'edizione, quando Merckx rischiò di perdere la maglia rosa, rimontato dal debuttante Gianbattista Baronchelli, salvando il simbolo del primato per appena 12": quanto bastò per vincere il suo quinto Giro d'Italia (ma non quella tappa, che andò allo spagnolo José Manuel Fuente).
Mitica anche quell'edizione, quando Merckx rischiò di perdere la maglia rosa, rimontato dal debuttante Gianbattista Baronchelli, salvando il simbolo del primato per appena 12": quanto bastò per vincere il suo quinto Giro d'Italia (ma non quella tappa, che andò allo spagnolo José Manuel Fuente).
1968: L'ORA DEL "CANNIBALE"
L'anno dopo fu tutta un'altra storia: sotto la pioggia Merckx attaccò negli ultimi km e recuperò 9 minuti ai fuggitivi, conquistando la maglia rosa, che porterà fino a Milano, mettendo in bacheca il suo primo Grande Giro.
L'anno dopo fu tutta un'altra storia: sotto la pioggia Merckx attaccò negli ultimi km e recuperò 9 minuti ai fuggitivi, conquistando la maglia rosa, che porterà fino a Milano, mettendo in bacheca il suo primo Grande Giro.
TRE CIME STORY: 1967
Il Giro arriva alle Tre Cime per l'ottava volta nella sua storia. La prima - l'8 giugno del 1967, partita da Udine e vinta da Felice Gimondi davanti a Eddy Merckx e Gianni Motta - finì in farsa: la salita finale fu presa d’assalto dai tifosi e le troppe 'spinte' ai corridori - molti dei quali salirono letteralmente attaccati alle macchine o alle moto - convinsero l'allora patron Vincenzo Torriani ad annullare la tappa.
Il Giro arriva alle Tre Cime per l'ottava volta nella sua storia. La prima - l'8 giugno del 1967, partita da Udine e vinta da Felice Gimondi davanti a Eddy Merckx e Gianni Motta - finì in farsa: la salita finale fu presa d’assalto dai tifosi e le troppe 'spinte' ai corridori - molti dei quali salirono letteralmente attaccati alle macchine o alle moto - convinsero l'allora patron Vincenzo Torriani ad annullare la tappa.
La maglia rosa transita ora dal Gran Premio della Montagna, vinto ancora da Derek Gee. Dopo una breve discesa comincerà il momento più atteso di questo Giro: la scalata alle Tre Cime di Lavaredo!
Thomas e soci hanno alzato il ritmo nell'ultimo tratto del Passo Tre Croci e recuperato sui fuggitivi, ora a 4 minuti.
15 KM ALL'ARRIVO
Meno di due km al GPM per i battistrada, rimasti in 4: Hepburn. Gee, Buitrago e Nielsen con un vantaggio di 5'30" sul gruppo maglia rosa.
Rientrano anche Derek Gee e Michael Hepburn.
Warbasse ripreso da Nielsen e Buitrago sotto una pioggia incessante.
Acquazzone sulla corsa! Mentre allunga Warbasse, che ha preso 35" sui suoi compagni di fuga.
I battistrada sono già sulla salita che porta al Passo Tre Croci. Indietro, cambio bici per Roglic, che non dovrebbe fare nessuna fatica a rientrare (una scelta, non per un problema meccanico).
20 KM ALL'ARRIVO
Sono 11 gli uomini al comando, con 6'30" di vantaggio sul gruppo maglia rosa: Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Magnus Cort Nielsen (EF Education), Derek Gee (Israel-Premier Tech), Michael Hepburn (Jayco AlUla), Vadim Pronskiy (Astana), Carlos Verona (Movistar), Nicolas Prodhomme e Larry Warbasse (AG2R), Davide Gabburo (Green Project-BardianiCSF-Faizanè), Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe) e Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck).
Derek Gee taglia per primo anche il traguardo volante di Cortina, conquistando anche 12 punti utili per la maglia ciclamino.
Da Cortina d’Ampezzo si salirà sul Passo Tre Croci (GPM di seconda categoria di 8,2 chilometri al 7,2% di pendenza media), prima del gran finale alle Tre Cime di Lavaredo.
30 KM AL TRAGUARDO
In 7 al comando sulla discesa, completamente asciutta: Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Magnus Cort Nielsen (EF Education), Derek Gee (Israel-Premier Tech), Michael Hepburn (Jayco AlUla), Carlos Verona (Movistar), Nicolas Prodhomme e Larry Warbasse (AG2R).