Formula 1, le gomme per la gara in Olanda a Zandvoort: Pirelli al 500° GP
Per la gara in Olanda, il fornitore unico del Mondiale - al suo GP numero 500 - ha selezionato uno step di mescole più morbido rispetto allo scorso anno. A disposizione dei team ci saranno infatti la C2 come Hard, la C3 come Medium e la C4 come Soft mentre la terna del 2024 era composta da C1, C2 e C3. Qui i dettagli con le indicazioni fornite da Pirelli. Tutto il fine settimana di Zandvoort è live su Sky e in streaming su NOW
PIRELLI, IN OLANDA 500 GP IN F1
- Il GP d’Olanda rappresenta una pietra miliare nella storia della Pirelli in F1: sarà infatti il 500° evento valido per il Campionato del Mondo in cui è presente in maniera ufficiale. È una storia iniziata in Gran Bretagna il 13 maggio 1950, proprio insieme a quella del Mondiale: quel fine settimana a Silverstone 8 monoposto – quattro Alfa e quattro Maserati – erano equipaggiate con pneumatici Pirelli e tutti e tre i piloti sul podio – nell’ordine: Farina, Fagioli e Parnell, tutti su Alfa – portarono al successo le gomme italiane.
LE TRE ERE DELLA PIRELLI IN F1
- Da allora Pirelli è stata presente in 499 eventi, suddivisi attraverso tre ere: dal 1950 al 1958, dal 1981 al 1991 (con le eccezioni del 1987 e del 1988) e dal 2011 in avanti, da quando è stata nominata Global Tyre Partner del FIA Formula 1 World Championship.
LE MESCOLE PER ZANDVOORT
- Per la gara in Olanda la Pirelli ha selezionato uno step di mescole più morbido rispetto allo scorso anno. A disposizione dei team ci saranno infatti la C2 come Hard, la C3 come Medium e la C4 come Soft mentre la terna del 2024 era composta da C1, C2 e C3.
AVVICINARE LA STRATEGIA SU UNA SOSTA
- La scelta, presa in accordo con la FIA e con il promoter del campionato, ha l’obiettivo di avvicinare la strategia su una sosta, tradizionale da quando nel 2022 la gara è tornata nel calendario, a quella su due. Un ulteriore passo in questa direzione è rappresentato dalla decisione della FIA di alzare il limite di velocità in pit-lane da 60 a 80 km/h, riducendo così il tempo perso in occasione del cambio gomme.
ZANDVOORT, SORPASSI NON FACILI QUI...
- In base alle simulazioni ricevute dalle squadre, la sosta singola resta più veloce, anche perché Zandvoort è notoriamente un circuito dove i sorpassi non sono mai stati facili, sia perché i rettilinei sono pochissimi (sostanzialmente, c’è solo quello principale), sia perché la carreggiata è piuttosto stretta.
IL CIRCUITO DEL GP D'OLANDA
- Il circuito di Zandvoort si estende per 4,259 chilometri ed è adagiato tra le dune della costa del Mare del Nord, a meno di 40 km dalla capitale dei Paesi Bassi. Il tracciato è composto da una combinazione di 14 curve (4 a sinistra e 10 a destra) a media e bassa velocità, di cui due sopraelevate: la terza e l’ultima curva hanno infatti una pendenza, rispettivamente, di 19 e 18 gradi – risultando quindi più ripide di quelle di Indianapolis.
LE CURVE DI ZANDVOORT E IL METEO
- Queste curve generano forze verticali e laterali sui pneumatici elevate che obbligano le squadre ad una gestione attenta dell’assetto e del pacchetto vettura-gomme. Il carico aerodinamico richiesto è elevato, simile a quello usato a Budapest. L’asfalto ha solitamente un livello di aderenza basso ed è condizionato dalla presenza in pista di sabbia portata dal vento. Essendo a poche centinaia di metri dal Mare del Nord, le condizioni meteo sono variabili e a fine estate le temperature sono di norma già inferiori ai 20 °C.