Newey, nuova avventura in Aston Martin: tutte le sue monoposto e cosa hanno vinto in F1
LE SUE CREATURE
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L’ingegnere britannico ha deciso di lasciare la Red Bull dopo ben 19 anni. Dopo tante speculazioni sul suo futuro, ora è ufficiale: ha accettato l'offerta faraonica di Lawrence Stroll e andrà quindi in Aston Martin. Sono tante le monoposto targate Newey che si sono dimostrate vincenti, alcune persino dominanti. Ecco tutte le sue creazioni
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- La prima vettura di Newey in F1. Guidata da Ivan Capelli e Mauricio Gugelmin, riuscì a ottenere come miglior risultato un secondo posto nel Gran Premio di Francia con il pilota azzurro. Nella classifica costruttori, la Leyton arrivò in settima posizione
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- Dopo due anni di totale successo, nel 1994 ci fu il primo stop per Newey che sorrise… a metà. La Williams portò a casa il titolo costruttori, mentre un certo Michael Schumacher conquistò quello piloti su Benetton. L’annata del 1994 non fu però facile per Newey, a seguito dell’incidente e della morte di Senna il 1° maggio a Imola. Un evento che inevitabilmente segnò l’ingegnere britannico
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- Dopo la morte di Senna a Imola nel 1994, David Coulthard prese il suo posto ma, insieme a Hill, non riuscirono a essere protagonisti del Mondiale del 1995, vinto da Schumacher e dalla Benetton per quel che riguarda i costruttori
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- Tempo un anno per poi ritornare al successo. La Williams tornò a riprendersi la scena grazie alla FW18 con la vittoria di Mondiale costruttori e piloti (conquistato da Hill)
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- L’ultimo anno di Newey in Williams si concluse in bellezza, sulla stessa linea d’onda della passata stagione: titolo costruttori e piloti, grazie a Jacques Villeneuve
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- Dopo 6 anni in Williams, e vetture di grande successo realizzate, per Newey fu tempo di iniziare una nuova avventura. Il team scelto dall’ingegnere fu la McLaren. Per il britannico non c’era tempo da perdere: bisognava vincere e lo fece subito. Con la McLaren MP4/13 conquista Mondiale costruttori e piloti grazie a Mika Häkkinen
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- La stagione del 2000, invece, fu la prima di Newey senza titoli. Cominciò, infatti, il dominio Ferrari che vinse sia il Mondiale costruttori che quello piloti con Schumacher
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- Piccoli segnali di ripresa si ebbero nel 2003, con la MP4-17D che non fu altro che un’evoluzione della MP4-17 (in quanto la MP4-18 si dimostrò un vero fallimento). Nel corso di questa stagione arrivarono le 2 vittorie: una di Coulthard e l’altra di Raikkonen
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- Per Newey il 2006 è tempo di un nuovo inizio. L’ingegnere infatti scelse la Red Bull, con l’obiettivo di provare a rialzare le sorti del team austriaco. Arrivato solo a febbraio, decise però di non prender parte alla realizzazione della RB2 e di concentrarsi su quella del 2007
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- In quello che fu l’ultimo Mondiale piloti vinto da Ferrari (che conquistò anche quello costruttori), con Raikkonen, la prima Red Bull di Newey deluse leggermente le aspettative piazzandosi al quinto posto nel mondiale costruttori, con le grandi difficoltà che vennero riscontrate anche da David Coulthard (decimo con 14 punti) e dal compagno di squadra Webber (dodicesimo)
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- Il 2009 fu l’anno della discussa Brown GP, ma è qui che si iniziarono a vedere i primi sviluppi di Newey che iniziò, con il secondo posto nel Mondiale costruttori, a porre le basi verso 4 stagioni di totale dominio
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- I numeri cambiarono leggermente nell’annata 2012, ma non i risultati. Sempre con la coppia Vettel-Webber, altri due titoli e un dominio che sembrava esser sempre più inarrestabile
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- Il cambio di regolamento non permise a Red Bull di essere molto competitiva. La RB11 di Newey non ottenne dei grandi risultati con Kvyat e Ricciardo che chiusero rispettivamente in settima e ottava posizione nella classifica piloti
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- Il 2016 fu l’anno del debutto in Red Bull di Max Verstappen che prese il posto di Kvyat a stagione in corso. I dubbi su cosa potesse realmente fare l’olandese c’erano, eppure lui smentì tutti in pista, vincendo alla sua prima gara il Gran Premio di Spagna a soli 18 anni, 7 mesi e 15 giorni, diventando il più giovane pilota ad aver vinto una corsa del campionato del mondo di Formula 1. Al termine della stagione, la Red Bull concluse al secondo posto nei costruttori
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- Nel 2018 arrivarono 4 vittorie in 21 gare. Numeri non esaltanti, con il team austriaco che decise di porre fine al matrimonio col motore Renault
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- Nel 2021 Adrian Newey si fece trovare pronto e diede origine alla RB16B. Una vettura che si dimostrò essere a livello (quasi impensabile negli anni precedenti) di Mercedes. La sfida tra Hamilton e Verstappen regalò uno spettacolo unico che si decise nell’ultimo appuntamento della stagione, ad Abu Dhabi. A vincere fu, con un sorpasso all’ultimo giro, Verstappen che permise a Newey di tornare al successo
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- Il 2022 è tempo di cambiare: spazio alle vetture a effetto suolo. “È il più grande cambio tecnico degli ultimi 40 anni” commentò Newey. Dopotutto, lui il regolamento lo conosceva molto bene avendo presentato come tesi di laurea il concetto di vettura a effetto suolo. E i risultati si videro da subito: entrambi i Mondiali portati a casa con un dominio iniziato dalla seconda parte di stagione
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- L’anno della consacrazione di Verstappen. Newey regalò un vero e proprio gioiello nelle mani dell’olandese. Red Bull dominò la stagione: vinse, con Verstappen e Perez, 21 gare su 22 ottenendo il 95,45% di gare vinte in una singola stagione. La RB19 di Newey è a tutti gli effetti la vettura più vincente della storia della F1
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- L’ultima sua creazione: la RB20. Una vettura che, al momento, ha regalato 7 vittorie su 16 gare