F1, GP Canada e il "Muro dei Campioni": perché si chiama così e dove si trova
- Montréal è una delle più importanti città del Canada, il centro più popoloso del Québec ed il suo più grande polo economico. Ci sono luoghi meravigliosi in città: la Basilica di Notre-Dame, il Museum of Fine Arts, la Place des Arts e... The Wall of Champions.
- In realtà, il "Muro dei campioni" non è affatto un posto turistico, ma è sicuramente la prima cosa a cui un appassionato di motori pensa quando si nomina Montréal. Si tratta di una parte della pista - o meglio, di barriere protettive della pista - dove negli anni tutti i più grandi campioni dell'automobilismo sono andati a concludere rovinosamente la propria performance. Compreso Gilles Villeneuve al quale, come detto, il circuito è intitolato.
- In quel punto si salta sui cordoli a 130 Km/h e basta anche sbagliare di un centimetro la traiettoria per ritrovarsi sulla parte sporca della pista, perdere il controllo della monoposto e ritrovarsi a muro.
- L'appellativo di "Muro dei Campioni" (che si trova davanti ai box) gli venne dato nel 1999: in quel punto andarono a sbattere, infatti, tre dei quattro campioni del mondo in pista ossia Hill, Villeneuve e Schumacher.
- Ma nel corso degli anni sono stati tantissimi i piloti che hanno rovinosamente sbattuto in quel punto, non solo campioni del mondo. Da Trulli a Montoya, poi Kobayashi, passando per Button, Heidfeld, Berger e anche Vettel nel 2013 per arrivare a un episodio più "recente". Qualcbe 'bacio' a quelle barriere è stato dato anche nel corso di questo weekennd 2024.
- 1988: Derek Warwick
- 1997: J. Villeneuve, Trulli
- 1999: Hill, Schumacher, J. Villeneuve, Zonta;
- 2001: Barrichello, Heidfeld (qualifica, nella foto).
- 2005: Button
- 2006: Montoya
- 2007: Liuzzi
- 2010: Kobayashi
- 2011: Vettel (libere)
- 2012: B. Senna (libere) Maldonado (Q2)
- 2016: Sainz Q2
- 2019: Verstappen (FP2 impatto “piatto” senza danni rilevanti); Magnussen (Q2)
- Occhio dunque a quel punto della pista: fondamentale avere una vettura stabile in frenata e che sia in grado di non scomporsi troppo nel salto sui cordoli.