F1, l'Hard Rock Stadium di Miami e gli altri: i 'simboli' più famosi dei circuiti. FOTO
L'Hard Rock Stadium - che si 'affaccia' sul tracciato di Miami - è soltanto l'ultimo di una serie di strutture iconiche che sono la storia dei circuiti di Formula 1, dal Casinò di Montecarlo alle torri di Imola e Monza e alle più recenti e avveniristiche costruzioni di Austin e Sakhir. E poi il toro di Spielberg, il 'gorilla' di Le Castellet e uno stadio galleggiante...
L'HARD ROCK STADIUM DI MIAMI - Tra le grandi novità di questa stagione il GP di Miami, prossimo appuntamento del Mondiale: il circuito sorge intorno all'Hard Rock Stadium, la casa dei Dolphins, la squadra di football della città.
Lo stadio si affaccia - letteralmente - sul rettilineo di partenza.
Il GP di Miami ispira i piloti: che caschi spettacolari. E Norris si supera! FOTO
C'è molta curiosità attorno al GP di Miami, evento che aiuterà Liberty Media a diffondere la passione per la Formula 1 negli Stati Uniti.
E la città ha risposto con grande entusiasmo già alla presentazione dei piloti, che ha inaugurato il lungo weekend della gara in Florida.
La suggestione degli organizzatori - Montecarlo il riferimento - ha portato addirittura alla realizzazione di uno Yacht Club all'interno del tracciato, precisamente nel parcheggio dell’Hard Rock Stadium. Ci sono persino le barche che si affacciano sul circuito, tra curva 7 e curva 8. Il dettaglio più bizzarro è la creazione di un bacino d'acqua artificiale nel quale queste barche sono adagiate: si tratta di un fondale dipinto, che ha generato molta ilarità sui social.
Lo stadio, modernissimo, si 'trasforma' in un'arena per il Master 1000 di tennis, appena disputato (con vittoria della polacca Iga Swiatek per le donne e dello spagnolo Carlos Alcaraz tra gli uomini).
Nel 2020 è stato teatro dell'halftime del Super Bowl, con il grande show di Shakira e Jennifer Lopez.
LA TORRE PANORAMICA DI AUSTIN - Quello di Miami è il secondo Gran Premio statunitense insieme al tradizionale appuntamento di Austin, previsto per il 23 ottobre. Il "Circuito delle Americhe" - nome scelto dall'architetto ed ex pilota tedesco Hermann Tilke, che disegnò la bozza del progetto su un tovagliolo da barbecue - presenta una torre panoramica alta 77 metri.
Progettata dallo studio di architettura Mirò Rivera, la torre può ospitare (a pagamento) fino a 70 visitatori.
Il pavimento in vetro non è consigliato a chi soffre di vertigini: è come stare sospesi in aria...
La sera s'illumina con le luci della bandiera americana e l'effetto è ancora più suggestivo.
SAHKIR VIP TOWER - L'altra torre più avveniristica del Circus, 'totem' del Bahrain International Circuit. Rossa è ancora più bella...
Sulla cima 'troneggia' la bandiera bianca e rossa del regno. È da lassù che la famiglia reale e altre importanti personalità si godono lo spettacolo del Gran Premio.
Costruita nel 2004, la "Sakhir VIP Tower" si compone di 8 piani e offre - ovviamente - qualsiasi genere di confort.
JEDDAH YACHT CLUB & MARINA - È il gioiello del circuito arabo di Abu Dhabi che ha ospitato il gran finale della scorsa stagione.
È il primo porto turistico lungo la costa del Mar Rosso in grado di ospitare superyacht e mega yacht fino a 120 metri...
Situato nell'area delle Corniche, a circa 12 km a nord del centro città, lo Jeddah Street Circuit costeggia appunto il Mar Rosso e circonda una laguna.
E il divertimento è assicurato...
MONTECARLO - Anche il circuito arabo - come quello di Miami - si è 'ispirato' al fascino senza tempo della baia che fa da cornice al Gran Premio del Principato di Monaco.
Ma è il Casinò l'icona storica del tracciato monegasco. Progettato in stile barocco da Charles Garnier, lo stesso architetto dell'Opéra di Parigi, e costruito nella seconda metà del 1800.
IMOLA - La torre dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari è uno dei simboli del GP del made in Italy e dell'Emilia Romagna, su cui spiccano i cavallini rampanti.
La torre di Imola si erge su 7 piani e ospita uffici, sale convegni, terrazze panoramiche che godono di una visuale d'incanto sul rettilineo di partenza, la Variante bassa, l’uscita della pit-lane e l’intero paddock.
LA TORRE DEI CRONOMETRISTI DI MONZA - Un pezzo di storia del GP lombardo è certamente la torre dei cronometristi (oggi usata dalle tv), a forma di semicerchio e dalle ampie vetrate, con vista privilegiata sulla Prima Variante.
LA PARABOLICA - E poi "lei". Chiamata Curvette nei primi anni di vita del tracciato perché composta da due curve a destra collegate da un brevissimo rettilineo, negli anni seguenti prende la denominazione di Curva del Porfido per via della pavimentazione. Dal 1955, quando viene ricostruita, diventa per tutti la "Parabolica", oggi intitolata al compianto ex pilota ferrarista Michele Alboreto.
IL 'TORO' DI SPIELBERG - Il circuito della Stiria ha una storia molto complessa: prima di "Red Bull Ring" era chiamato "A1-Ring", ma in origine era per tutti Zeltweg, sinonimo dell’Osterreichring, costruito nel 1969. Nonostante le tante denominazioni... è sempre rimasto lì, con le sue montagne verdi e i 660 metri sopra il livello del mare, tra i più alti in calendario. E con il suo toro all'ingresso, una grande statua del peso di 69 tonnellate.
IL 'GORILLA' DI LE CASTELLET - Nel 2018 uno strano personaggio si aggirava sul podio del Paul Ricard: l'istallazione di un gorilla di resina - una reintepretazione di King Kong - ad opera dell'artista francese Richard Orlinski.
"Wild Kong" è diventato anche il trofeo ufficiale della gara, con la ruota-omaggio al title sponsor Pirelli.
LO STADIO GALLEGGIANTE DI SINGAPORE - Più che un simbolo, una chicca: "The Float" è lo stadio galleggiante più grande del mondo, e la tribuna si affaccia sul circuito durante il Gran Premio.
ALBERT PARK - Meraviglioso e infinito il parco con il grande lago che circonda il Gran Premio australiano, a soli 3 km dal centro di Melbourne. Dal paesaggio culturale aborigeno e una vista maestosa sullo skyline della città.
FORO SOL - Nel GP messicano la corsa attraversa il Foro Sol, lo stadio dei Diablos Rojos, la squadra di baseball della capitale. E l'Autodromo Hermanos Rodriguez si trasforma in una finale dei Mondiali...