Il responsabile Michelin della MotoGP spiega come la nuova carcassa potrà influenzare la guida dei piloti nel 2020 . "L’area di contatto con il suolo è più grande, in trazione ora c’è più grip"
Una delle novità della prossima stagione in MotoGP è la nuova carcassa Michelin al posteriore. Una gomma che influenzerà lo stile di guida dei piloti. Chiedere ad Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci: i due ducatisti, che nei test a Sepang stanno cercando di trovare la quadra, hanno subito intuito come la nuova gomma potrà avere un ruolo cruciale nel 2020. Ecco che Piero Taramasso, responsabile Michelin MotoGP, ha spiegato a Sky Sport cosa cambia davvero.
Contact patch più ampio
"La gomma sta piacendo a tutti i piloti – esordisce Taramasso al microfono di Sandro Donato Grosso -. Quando la moto è inclinata, l’area di contatto con il suolo (il cosiddetto contact patch) risulta più grande. Questo significa che quando i piloti accelerano, nella fase di trazione, avranno un grip maggiore, una motricità superiore rispetto all’anno scorso".
Cosa dovranno fare i piloti?
Tutti i rider della MotoGP saranno costretti, dunque, ad adeguarsi a questo cambiamento. "Dovranno adattare il loro stile di guida alla nuova carcassa – prosegue Taramasso -. Ma anche il telaio e le sospensioni, in modo da compensare questo maggior grip".
Austria e Thailandia le due eccezioni
La nuova posteriore sarà utilizzata su gran parte dei circuiti, a eccezione di Austria e Thailandia. “In quei tracciati avremo gomme specifiche", conclude Taramasso.