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Superbike 2020. Una Ducati più dolce e stabile per Redding e Davies

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La stagione 2020 è alle porte, resta solo l’ultima sessione di test pre-season a Phillip Island. Il punto con Max Temporali sulla Ducati di Redding e Davies, ma non solo. Il Mondiale Superbike, Supersport, Supersport300 live su SkySport MotoGP dal 29 febbraio con il Round di apertura in Australia

LE FOTO DELLA NUOVA PANIGALE V4 R

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La grande novità della stagione è Scott Redding, che arriva dopo una lunga esperienza in MotoGP e dopo aver vinto il BSB 2019. Cosa ti aspetti da lui? Difficoltà possibili e punti di forza?

"Nei test ha trovato la chiave per essere subito veloce, ma bisognerà vedere in un weekend di gara se il lavoro svolto d’inverno darà i suoi frutti. Per battere Rea, deve essere concentrato ogni santo giorno, lavorare sodo e solo per un obiettivo: vincere. I social e i corsi di guida in pista, a cui si dedica con grande successo, potrebbero rappresentare una distrazione o sottrarre del tempo prezioso al suo cammino verso il Mondiale".


Davies arriva da una stagione complicata con la V4, vincente solo a Laguna Seca. Come lo hai visto in questa doppietta di test preseason a Jerez e Portimao?

"Se l’obiettivo è il Mondiale, non mi sembra ancora maturo. È alla ricerca di un feeling che porta la squadra a tanto lavoro. Di base, credo che non ci sia mai stata chimica fra pilota e moto, anche se, da Laguna, le sue performance sono cresciute tantissimo. Un conto però è fare podio, un altro è vincere le gare. Di testa è un figo pazzesco perché non molla un secondo".

 

Panigale V4R, l'arma totale Ducati presentata lo scorso anno. Svolta epocale per Borgo Panigale. Come è cambiata la moto factory per questo 2020?

"La V4 è, di fatto, una moto nuova, con un margine di crescita. In Ducati hanno sicuramente avuto la possibilità di limare i difetti del suo carattere. Il fatto di addolcirla e di renderla più stabile, aiuta molto i piloti a una guida più pulita e naturale. Nel 2019 si muoveva in accelerazione, nei cambi di direzione e nel passaggio di marcia. E soffriva nei trasferimenti di carico, soprattutto con i piloti alti/pesanti. Non credo si riesca ad annullare completamente il lato brutale del suo carattere, ma migliorarlo sì. E anche i piloti dovranno avere la capacità di adattarsi".

 

La Ducati non è solo Factory team, ma anche Barni, Go Eleven e Motocorsa e Brixx. Inquadriamo anche gli Independent team?

"Il team di riferimento, fra gli indipendenti, è quello di Barni, che però parte con l’handicap di un pilota che non è ancora in forma e ha girato poco, pochissimo (una ventina di giri in tutto l’inverno). Go Eleven può far tesoro delle info raccolte con Laverty lo scorso anno, ma oggi con loro c’è un ragazzo giovane come Rinaldi che metterà più l’istinto che l’esperienza nei suoi weekend di gara. Il vantaggio è che dalle sospensioni Bitubo sono passati anche loro a Ohlins come il team factory e possono confrontare i dati. MotoCorsa lo vedo già maturo, anche se sono al loro primo Mondiale: il team di Lorenzo Mauri lavora bene, per di più con un pilota come Mercado, che ha voglia di riscatto e ha talento. Forse l’ultimo della lista è proprio la squadra di Barrier, che mi sembrano strutturati più da Stock che da SBK. Lo scorso anno, nelle pochissime gare a cui ha preso parte, l’ho visto gravemente in difficoltà".