MotoGP, test Qatar: il bilancio di Guido Meda

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Guido Meda

Guido Meda

Nei test in Qatar è emerso uno dei temi principali della stagione che prenderà il via sempre in Qatar l'8 marzo (gara di MotoGP alle 16, diretta su Sky Sport e Skysport.it): i distacchi sono minimi, la sensazione è che avremo un pacchetto compatto di piloti a darsi battaglia per il podio. Partendo da questo, tracciamo il bilancio completo dei tre giorni di prove ufficiali di Losail

Massimo equilibrio

"Il dato significativo, che è quello di 18 piloti in meno di un secondo, probabilmente è ciò che ci porteremo dietro in tutta la stagione. Forse è vero che il Qatar, con dei test cosi lunghi, non sarà la gara che ci dirà la verità su tutti i valori, ma la sensazione quest'anno è di un pacchetto compatto in lotta per le prime posizioni".

Missile Vinales

"Ritmo spaventoso, quello di Vinales, ma anche quello di Morbidelli e di Quartararo, meno invece quello di Valentino Rossi, segno di una Yamaha oggettivamente cresciuta e forse anche che Vinales ha lavorato molto bene. Se aveva un tema era quello della costanza, a giudicare dai test sembra che abbia fatto passi avanti anche in questo verso. Il talento per restare davanti sempre ce l’ha, è il sempre che resta un po' in sospeso. Preferisco aspettare le prime gare per vedere se questa costanza c'è o no, ma la moto sembra abbia fatto passi avanti".

 

Quartararo e Morbidelli ragazzi terribili

"Al di là di un pacchetto tecnico e di personale che il team Petronas ha di altissima eccellenza, il passaggio dall’anno prossimo di Quartararo nel team ufficiale comporta certamente un adeguamento (presumo continuo) della moto di Quartararo alle evoluzioni di quelle di Vinales e Rossi. Sarebbe sciocco sprecare la competitività di Fabio sapendo che nel 2021 l'avranno all’interno del team ufficiale. Non sottovalutiamo Morbidelli, che in Qatar ha fatto tempi sensazionali. Nel 2019 è stato forse un po' eclissato dalle performance (soprattutto in qualifica) di Quartararo, ma è sbocciato, è presente, è nel giro che conta.

Rossi, questione di gomme

"Sono tra quelli che hanno sempre sostenuto che delle difficoltà di Rossi bisogna fidarsi poco, perché è sempre stato l'uomo dalle mille sorprese. Di sicuro, però, se prendiamo in considerazione i due pareri che abbiamo avuto, quello della Malesia e quello del Qatar, messi su una bilancia sembrerebbero fare uno zero e riportarcelo alla condizione dell'anno scorso. Speriamo che torni l'ottimismo e che trovino una chiave per arrivare in Qatar con la gomma che fa il suo lavoro fino in fondo e Vale che riesce a farlo come è capace, perché su 4 Yamaha in effetti ne abbiamo 3 super brillanti e una un po' meno, che è la sua.

Il dato che gli importa di più ijn ottica gara e che ha esposto ai nostri microfoni è che nella seconda parte della simulazione i tempi salgono. È un tema che deve affrontare e sviluppare con il suo team, se agli altri non succede. E a giudicare dal passo di Vinales, Quartararo e Morbidelli, in effetti nella seconda parte loro continuano a martellare mentre lui ha un po' di gap da recuperare".

Laboratorio Ducati

" Innanzitutto va sottolineato che le novità portate in pista da Ducati si vedono, fanno scuola. Entrando nel dettaglio dell'accrocchio c'è un’ipotesi piu accreditata delle altre: che possa servire a bloccare la moto in posizione compressa all’uscita delle curve veloci, per darle più stabilità e aderenza nelle fasi di accelerazione. Voglio presumere che il sistema si sganci anche da solo, altrimenti se deve pensarci il pilota non diventa semplicissimo…".

Marquez, ritorno al passato

"Ma siamo certi che la Honda abbia stravolto dal 2019 al 2020 una moto che nelle mani di Marc era perfetta, fino a metterlo in difficoltà? Io non sposterei il fuoco da Marquez e dalle gomme alla moto, non sono convinto che la 2020 sia proprio nata male. Un po' ci sta che la Michelin abbia cambiato il genere di gomme e che magari loro si debbano ancora adattare, ma dall'altra parte secondo me c'è una difficoltà personale di Marc, che potrebbe avere magari un problema fisico più lungo da recuperare rispetto a quello che ci aspettavamo. Il fatto che non riesca a fare la differenza su Nakagami, se è vero quello che abbiamo sempre detto ossia che anche se gli dai un calorifero Marquez è vincente, è una situazione un po' preoccupante in maniera anomala. Penso quasi più a lui che al pacchetto che ha sotto".

Sorriso Suzuki

"Giocarsi il titolo dipende sempre da Marquez e forse anche dagli Yamaha, però sembrerebbe che la Suzuki sia arrivata dove sta la Yamaha. Dovremmo abituarci a mettere Mir dove sta Rins: è un ragazzo di grande cuore e generosità e di grandissima velocità. Se ha imparato a trattenere un po' gli eccessi di foga non è da meno di Rins. Probabilmente abbiamo trovato in pianta stabile un'altra coppia di piloti su una moto ben riuscita. Hanno lavorato veramente bene, anche perchè non sono passati tanti anni dal loro arrivo in Suzuki”.