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Ducati 2020 e oltre: lo speciale su Sky. Ciabatti: "Con Vinales eravamo ai dettagli"

MotoGp

La stagione deve ancora iniziare, ma il mercato piloti è già entrato nel vivo. La Ducati è la squadra che ancora non si è mossa. In questa intervista esclusiva di Antonio Boselli, il direttore sportivo Paolo Ciabatti racconta le strategie della casa di Borgo Panigale: "Con Vinales ci eravamo parlati, scendendo anche su alcuni dettagli, ma poi la situazione si è evoluta in maniera diversa". Ecco il testo integrale dello speciale "Ducati 2020 e oltre" in onda su Sky Sport MotoGP

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Credo di parlare con la persona giusta quando si parla dei contratti, voi eravate molto vicini a Maverick Vinales...

"Alla fine dello scorso anno, avevamo indicato tre piloti che ci interessavano: Marquez, Vinales e Quartararo. Da una parte ci è stato detto dal manager di Marquez che sarebbe rimasto in Honda. Era chiaro che sarebbe rimasto in Honda, non per quattro anni che è stata una sorpresa, ma evidentemente ha trovato le giuste garanzie".

 

Non c’è stata neanche una negoziazione con Marc Marquez?

"Prima di negoziare con chiunque, deve essere disponibile a negoziare, ma se ci viene detto 'grazie, ma voglio rimanere dove sono ora' non c’è neanche la negoziazione. Per quanto riguarda Vinales e Quartararo, sembrava più interessato Maverick rispetto a Fabio, perché Quartararo puntava ad avere una moto ufficiale già quest’anno. Abbiamo parlato con il manager di Vinales, poi evidentemente la Yamaha si è mossa bene perché ha preso una decisione che non era scontata, quella di non aspettare la decisione di Valentino Rossi. Si è mossa bene, in fretta e ha chiuso tutti e due".

 

C’era un contratto già pronto per Vinales?

"Come sai, le trattative con i piloti sono confidenziali. Ti posso solo dire che ci eravamo parlati, scendendo anche su alcuni dettagli, ma poi la situazione si è evoluta in maniera diversa".

 

Vi siete chiesti come mai non siete riusciti a ingaggiare Vinales?

"E’ chiaro: se un pilota è interessato ad approfondire il discorso di una trattativa, è perché pensa che la Ducati sia un’ottima alternativa alla moto che sta guidando. Poi è chiaro che entrano in gioco altri fattori. Secondo me, per Maverick, il fatto di essersi tolto dal ruolo di secondo pilota, che era la situazione che viveva da quando era in Yamaha, sia stata una forte motivazione per rimanere in una squadra che gli ha riconosciuto il ruolo di primo pilota".

 

Per il futuro voi avete dei piloti nella filiera, come vi muoverete?

"Noi abbiamo dei piloti e siamo soddisfatti. Su Dovizioso c’è poco da dire: è vero che compirà 34 anni, ma è nel massimo della sua forma. Ci aspettiamo da Danilo Petrucci la determinazione che gli possa consentire di esprimersi ai suoi livelli. Poi abbiamo Miller, che deve esprimersi ai massimi livelli. C’è Pecco Bagnaia, che crediamo sia un grandissimo talento. Quest’anno abbiamo anche Zarco, ci aspettiamo di capire se arriverà a quei livelli di competitività. Avremo così un quadro dei piloti anche se lasciamo una porta aperta, diciamo che i piloti più forti senza contratto per il 2021 ce li ha Ducati".

 

Che tempi vi siete dati?

"Sia noi sia i piloti che corrono per noi, vogliono aspettare le prime gare per avere un quadro più chiaro. Onestamente, noi siamo la migliore alternativa per loro e loro sono la migliore alternativa per noi".

 

Alla Yamaha è andata anche bene, nessuno si aspettava che Quartararo fosse così forte. Sareste disposti a fare un tipo di scommessa come questa?

"La scelta di Quartararo è stata una scommessa, la moto migliore l’aveva Morbidelli l’anno scorso, poi hanno trovato Fabio. Complimenti alla scelta fortunata o oculata per un pilota che può diventare un’antagonista di Marc Marquez. Esordire su una moto che non sia una Yamaha o una Suzuki per un rookie è più complicato, lo dimostra Bagnaia. Se vuoi potrebbe essere anche il problema di Alex Marquez che debutta su una moto complicata. Noi abbiamo una grande fiducia in Bagnaia, è giovane, ha dimostrato in Moto2 di essere un pilota vincente, ha dimostrato in Moto3 su moto non competitive di tirare fuori il massimo. Questo è l’anno in cui lo abbiamo messo nelle condizioni migliori, la stessa moto di Miller e dei due ufficiali, per farci vedere di cosa sia capace. Spero che sia lui il nostro talento, sicuramente in Moto2, non avremmo avuto dubbi su chi scegliere tra lui e Quartararo alla fine del 2018. Consideriamo il 2019 come un anno di apprendistato faticoso, ma io credo che il 2020 sia l’anno giusto".