Moto3, GP Qatar: Suzuki regala la prima pole dell'anno al team Sic58

Losail

Paolo Lorenzi

Il "giappo-riccionese" Suzuki è il più veloce nelle prime qualifiche di Moto3 a Losail. Dietro di lui Fernandez e Arenas. Il migliore degli italiani è Migno con il 7° tempo

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Nemmeno la spallata di Lopez ha fermato il nippo-romagnolo Tatsuski Suzuki. È sua la prima pole position della stagione. Nemmeno il tubicino della benzina guastatosi in piena qualifica ha tolto al giapponese, “adottato” da Paolo Simoncelli, la prima casella da cui scatterà domenica. Di tutto e di più è successo nel suo tormentato sabato del Qatar.

 

“Tatstu” ha superato, non senza polemiche, lo scoglio della Q1, chiusa con un battibecco. Lopez, che si è sentito rallentato dal pilota del team Sic58, senza giri di parole l’ha mandato platealmente a quel paese, con sportellata finale che ha mandato fuori strada il riccionese di Chiba (chissà che cosa hanno pensato in direzione gara…). In Q2 dopo aver segnato un tempo imbattibile nei primi giri, Tastuski si è seduto al box, in attesa che gli sistemassero l’inconveniente tecnico.

 

Intanto, soliti giochi di scie in pista e agguati ai box per rubare il tiro giusto. Nulla di nuovo. È la Moto3 di sempre, dove trovarsi al posto giusto nel momento giusto può significare una fila o anche più di differenza. Pronostici rispettati quindi? Solo in parte. Ci sta trovare in prima fila Fernandez e Arenas, Binder e Masia in seconda. Un po’ meno, visti i turni precedenti, è vedere Migno, primo degli italiani, in terza fila col settimo tempo. Comunque bravo il romagnolo, che ha tenuto dietro Tony Arbolino (decimo), tra i più accreditati per la stagione.

 

Vietti ha confermato con il sedicesimo posto di non essere del tutto a suo agio con la nuova KTM, Fenati ha chiuso addirittura diciottesimo la sua qualifica e Foggia non ha nemmeno superato la Q1, ritrovandosi così a dover partire dal diciannovesimo posto. Lo si dice sempre: partire dietro conta fino a un certo punto in una categoria dove le rimonte sono all’ordine del giorno. Ma intanto a godersi il momento, sprizzando felicità dai suoi occhi a mandorla, è Suzuki. Capace persino di trattenersi, per una volta, davanti ai microfoni. Niente parolacce nel suo italiano stentato. “Questa volta faccio bravo - ha detto con un sorrisetto malizioso-. Ma a Paolo (Simoncelli, ndr) mando corna…”. Vabbè, meglio prenderlo così.