Coronavirus, Dovizioso: "Palestra e lavoretti di casa: come è cambiata la mia vita"

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Vera Spadini

Vera Spadini

Il pilota della Ducati racconta in esclusiva a skysport.it le sue sensazioni dopo la cancellazione della gara di MotoGP in Qatar e le modifiche al calendario a causa dell'epidemia Coronavirus: "Dopo i test avevo delle convinzioni, delle idee da mettere in pratica, invece è svanito tutto". In attesa dell’inizio della stagione, Andrea ci spiega come vive questo momento un campione del Motomondiale, tra allenamenti nella palestra di casa e lavoretti domestici

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In attesa che scatti il Motomondiale, abbiamo contattato telefonicamente Andrea Dovizioso, per capire come un pilota stia vivendo questo momento di attesa, dove ognuno si trova in condizioni di isolamento mai sperimentate prima. Era tutto pronto, e invece dopo la cancellazione della gara di MotoGP in Qatar, il calendario della MotoGP è in continua evoluzione, perché la situazione internazionale è imprevedibile. Si può solo aspettare. Ma il Dovi è noto per la sua razionalità, anche in questo periodo di crisi e paura diffusa ha un approccio lucido: il suo antidoto è rifugiarsi il più possibile nella normalità, nella quotidianità, per quanto condizionata, guardando con fiducia al futuro. Sente gli amici di sempre e soprattutto si concentra sulla preparazione.

Partiamo da una domanda molto gettonata in questo momento così particolare: come passi le tue giornate?

"Purtroppo non siamo liberi di fare quello che facciamo normalmente, seguire la nostra routine. Siamo tutti particolarmente limitati, però la preparazione atletica non viene condizionata, anche se è cambiato il nostro programma. Avevamo già tutto fissato e pronto per la stagione. Non cambia niente, nel senso che continui comunque ad allenarti. Sapendo di avere davanti almeno un mese, forse anche di più, ti puoi dedicare a certi tipi di allenamento che di solito è difficile fare con continuità perché c’è poco tempo. E quindi puoi concentrarti su alcuni specifici aspetti, rifiniture di preparazione in palestra, che quando devi preparare la gara tralasci. Gira tutto intorno al weekend di gara, quindi la preparazione, le pause, i recuperi sono tutti congestionati in funzione di quello. Non avendo questo ‘limite’ puoi scandire gli allenamenti e concentrarti su certi dettagli, senza preoccuparti di essere a posto per quella data. La differenza è quella, ma la preparazione continua. Fortunatamente da poco più di un anno ho un capannone di fianco a casa mia dove tengo le moto e faccio la preparazione atletica. È la mia palestra privata, e lì passo il tempo ad allenarmi. Per il resto adesso c’è il tempo di fare certi lavoretti di casa che normalmente si rimandano, si mettono a posto le cose in disordine".

 

Quindi Dovizioso uomo di casa?

"No, no, adesso non esageriamo!", risponde ridendo.

 

Guardi molta televisione?

"Sono un po’ disperato, perché io studio e guardo tanto il motocross, soprattutto americano, ma adesso ovviamente non posso vederlo. Però cerco sempre su internet video o articoli tecnici riferiti a questi argomenti. Quindi sì, guardo la TV, ma mi piace anche andare a fare ricerche specifiche su situazioni e piloti che fanno vedere certe cose".

 

Senti gli altri piloti e le persone del mondo MotoGP?

"Sì, continuo a sentire tutti gli amici che chiamo normalmente".

 

Come hai vissuto il momento dello stop? Eri lì, pronto a partire per la prima gara, e improvvisamente tutto si è fermato, con la prima gara della MotoGP rimandata a maggio a Jerez

"Ci sono due aspetti. Il primo: ero un po’ deluso perché il Qatar è una pista buona per noi, i test erano andati bene, quindi ero fiducioso e non vedevo l’ora di iniziare. Ed era tutto pronto. Il secondo aspetto riguarda noi piloti del Motomondiale: siamo abituati ad avere tutto scandito in un modo preciso. Le date sono quelle, gli orari anche. C’è un’abitudine da anni a certe cose fisse, più che in altri sport. Quindi per noi non avere quei punti fermi, che molto difficilmente variano (come in questo caso) è una botta a livello mentale, perché sei abituato a girare intorno a questi momenti specifici e quindi è un po’ destabilizzante. Sei abituato mentalmente ogni anno a essere pronto per quella data, che si avvicina, e allora fai tutto in maniera perfetta e poi, alla fine… Non parti. La cosa più pesante è il rinvio si è prolungato fino a maggio. Noi, abituati a correre, correre, fare tutto di fretta cercando di evitare impegni per concentrarsi esclusivamente sulla prestazione… Ci siamo ritrovati in una situazione completamente opposta. Ti manca fare delle cose, ed è pesante. Non pensi a riposare, ti viene solo da dire ‘vorrei andare lì, vorrei fare questo, vorrei, vorrei’… Ma questa è la realtà dei fatti e ci si adegua".

 

Ci saranno conseguenze sportive per il posticipo del Mondiale MotoGP?

"Dal punto di vista fisico, della preparazione, non cambia nulla. Tutto dipende da quando partirà la stagione. Perché immagino che dopo il via si partirà a razzo senza pause. Di conseguenza dipende da quando succede, in quale data, dipende da quanto tempo rimane, da quante gare faremo. Più sono compresse e più sarà dura, anche perché soprattutto le tappe extra-europee, i viaggi, il fuso orario, saranno pesanti per tutti. Certo influirà, ma capire chi potrebbe fare meglio o peggio è impossibile. E poi dipende anche da quali gare verranno eventualmente cancellate. Perché ogni pista va a favore di alcuni piloti e alcune moto piuttosto che altri".

 

Per ora solo il Qatar è stato cancellato per quanto riguarda la MotoGP. Le altre gare sono state spostate con la formazione di un doppio ‘trittico’ di gare consecutive: Austin, Termas de Rio Hondo e Valencia dopo Giappone-Australia-Malesia. Un po’ pesante…

"Molto pesante. Ma tutto questo dipende dalla tua velocità. Se è buona, in queste gare consecutive puoi stra-vincere sugli altri. Se non lo è, puoi andare ancora più in crisi rispetto a circostanze normali. Dipende in che situazione ti troverai in quel momento della stagione: tecnicamente, il feeling con il team e con te stesso. Però, sinceramente, in questo momento non lo guardo neanche il calendario. Lo farò quando si deciderà l’inizio del Mondiale MotoGP. Stanno cercando di fare di tutto, giustamente, ma si stanno chiudendo tutte le porte, quindi parlare di calendario, fare dei programmi o pensare a come andrà non serve. Anche con Ducati stiamo aspettando di capire l’evoluzione della situazione, perché quello che è successo in Italia può succedere negli altri Paesi. Non si possono fare previsioni. È inutile mettersi a tavolino a pianificare. Quando ci diranno: ‘Si parte da questa pista, questo giorno’, allora si potranno iniziare a fare dei ragionamenti".

 

Ti manca la tua moto?

"Sì! Mi è mancata soprattutto la partenza in Qatar. Dopo 3 giorni di test, dopo aver lavorato su certe cose, hai in testa tutto un tuo programma, delle sensazioni, delle convinzioni, delle idee da mettere in pratica e invece svanisce tutto".

 

Adesso vai ad allenarti?

"No, no, in questo momento della mia carriera non faccio quantità, solo qualità. Non mi alleno tutti i giorni. Adesso mi faccio venire la voglia di sistemare certe cose in casa".