Piano con le critiche ad Andrea Iannone: serve equilibrio

aprilia
Guido Meda

Guido Meda

Iannone, trovato positivo al doping lo scorso 3 novembre, ha subito una squalifica dal 17 dicembre 2019 al 16 giugno 2021. Il giudizio è sospeso, quindi in questo momento occorre equilibrio di fronte alla vicenda di Andrea. Anche perché l’annullamento tramite il TAS sembra probabile

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La voce tremula di Iannone quando racconta a Sky Sport che in questo periodo di attesa della sentenza ha pensato a tutto, ma proprio tutto tutto, quindi anche le scelte più estreme, deve essere uno spunto per riflettere sul momento di unione che ci sta rendendo in teoria tutti uguali davanti al problema virus.

 

Non si tratta di aprire il sindacato in difesa dei piloti famosi, ma di essere equi nel giudizio indipendentemente dalla fama. Specie finché il giudizio è sospeso. Ora sì, ora a Iannone è stata riconosciuta la colpa, diversa dal dolo per la sua non volontarietà. La sua assunzione di steroide – per il tribunale della FIM - è stata inconsapevole, incolpevole e di origine alimentare. È la buona notizia. Ma c’è anche quella cattiva, perché in contemporanea i giudici federali gli comminano 18 mesi di sospensione (con decorrenza dal dicembre scorso) che tagliano le gambe a una carriera sportiva in una maniera che non sembra coerente con ciò che gli stessi giudici hanno deciso di accogliere. Il che non ha precedenti. Si tratterebbe dunque di giudicare i giudici ora. Ma - come dicevamo all’inizio - non è il caso, non è il nostro compito.

 

C’è invece uno strumento legittimo che è invece il ricorso al TAS , il tribunale supremo degli Arbitrati sportivi, a cui Iannone e la sua difesa intendono rivolgersi immediatamente. Ottenere un annullamento della sospensione sembrerebbe un gol a porta vuota perché, per la storia del TAS, è proprio una volta dimostrata l’involontarietà al TAS che il percorso dovrebbe essere chiuso senza accessori. Tra linciaggi, ansie, resistenza, vittoria e sconfitta insieme, il percorso di Iannone è stato perlomeno anomalo e si aggiunge alla lunga lista di questo periodo, in cui la normalità non sta abitando nella vita di nessuno in nessun angolo del mondo.