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MotoGP, Paolo Ciabatti a Sky: "Ritorno di Andrea Iannone in orbita Ducati? Perché no..."

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Antonio Boselli

Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, intervistato in esclusiva da Sky: "La stima e l’affetto per Iannone sono sempre immutati, quindi mai dire mai. L’inizio del Mondiale? L’ipotesi più probabile è partire ad agosto in Austria, stiamo valutando di disputare due Gran Premi sullo stesso circuito in due weekend successivi. L’idea è di fare la seconda parte di stagione fuori dall’Europa. Dovremo intervenire sui costi, anche sugli stipendi dei piloti, abbiamo proposto di avere una sola moto nel box"

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Ciao Paolo come stai?

"Bene, nel limite del possibile: ho la fortuna di vivere in una casa in collina, con del terreno intorno, quindi sono privilegiato. È chiaro che mi viene un po’ di tristezza, tutti stanno facendo sacrifici, compresi noi che non possiamo fare il lavoro che amiamo".

 

State facendo diverse video conferenze con Dorna e gli altri attori del Motomondiale: qual è lo scenario che si sta prospettando?

"Abbiamo fatto diverse riunioni con gli altri costruttori, per scambiarci idee e opinioni. Sono state discussioni positive e abbiamo deciso di congelare lo sviluppo del motore e dell'aerodinamica per il 2021, perché non ha senso continuare lo sviluppo di moto che non sono ancora scese in pista".

 

Riguardo al calendario, sembra che la Formula 1 voglia partire dal GP Austria a luglio, la MotoGP cosa pensa di fare?

"Abbiamo dato degli input a Dorna, abbiamo letto della Formula 1, l’ipotesi più ottimistica e più probabile è partire ad agosto in Austria, e se ci riuscirà la Formula 1 a porte chiuse, lo può fare anche la MotoGP. L’obiettivo è disputare una decina di gare quest’anno, al di là del numero minimo previsto dal regolamento, ormai superato per via della situazione eccezionale. Il Mondiale è valido anche qualora le gare fossero 10 o 8, l’obiettivo di Dorna è capire al più presto quali Paesi potranno ospitare delle gare di MotoGP e, qualora il numero sia limitato, magari anche valutare di disputare due Gran Premi sullo stesso circuito in due weekend successivi. Dovremo prendere tutte le misure del caso con mascherine, guanti, tamponi e test sierologici. Speriamo da agosto a settembre di dare il via a un campionato in forma ridotta che avrebbe comunque la sua validità".

 

Il Mondiale sarebbe incentrato su tappe europee o c’è l’intenzione di andare anche fuori dall’Europa? Considerando anche che finiremmo la stagione a dicembre inoltrato...

"A novembre e dicembre è difficile pensare a gare europee, bisognerà vedere la situazione dei singoli Paesi, ma l’idea è di fare la seconda parte di stagione fuori dall’Europa".

 

La proposta avanzata da Ducati di avere una sola moto nel box, oltre a una riduzione di costi, è stata fatta anche per limitare il numero del personale viaggiante?

"Ci sono una serie di problemi che dovremo affrontare, tra cui il numero limitato di persone che si potranno muovere, un problema che avremo anche in futuro. Oltre a questo, gestire una moto sola pur avendo una moto quasi pronta nel camion in termini di pezzi di ricambio, significa avere dei risparmi significativi, considerando che per Ducati questo varrebbe anche per i team satellite come Pramac e Avintia. Le altre squadre non sono d’accordo, salvo Aprilia, ma noi continuiamo a pensare che nei prossimi anni le risorse saranno minori e che quindi bisognerà fare questo tipo di ragionamenti. È vero che con una moto sola non si può fare il flag to flag, ma non è un problema insormontabile così come il timore di non correre, non avendo il tempo di riparare la moto in caso di incidente. Non mi sembra sia mai successo considerando che Moto3, Moto2 e la Superbike hanno una sola moto nel box: è chiaro che in alcuni casi rischi di saltare una sessione, ma vale per tutti. Detto questo, non c’è maggioranza, ma ne torneremo a parlare".

 

Come vive Ducati questo momento e come cambierà il Motomondiale?

"Ducati è chiusa da metà marzo, non produciamo moto, i concessionari sono chiusi e i dipendenti a casa, quindi è una situazione difficile, come nel settore automotive dove i risultati sono preoccupanti, per non dire tragici. Dovremo ritarare gli investimenti nelle corse, in funzione del volume d’affari, a cominciare anche se rischio di essere impopolare, intervenendo anche dal salario dei piloti. Non credo che le cifre a cui ci siamo abituati quando tutto andava bene siano proponibili in futuro, perché ci sarà una crisi economica a livello globale, e tutti ci dovremo adeguare. Stiamo soffrendo tutti, per questo è fondamentale ripartire anche con un Mondiale ridotto, Carmelo Ezpeleta sta facendo tutto il possibile e io sono fiducioso che ce la faremo".

 

Ci possiamo aspettare un cambio di format, con un weekend più compatto e che le altre categorie non scendano in pista?

"L’obiettivo è di fare le gare con tutte le categorie, perché sarebbe giusto così, è chiaro che bisognerà capire se il numero delle persone coinvolte sia compatibile con i numeri richiesti dagli organizzatori, ma soprattutto dai Governi locali. L’obiettivo è mantenere le tre categorie, bisogna capire se il numero delle persone è compatibile con le possibili restrizioni. Per il format, si è parlato della possibilità di compattare il weekend, non è stata presa alcuna decisione, ma l’idea è di cominciare le sessioni in pista il venerdì pomeriggio lasciando il venerdì mattina alla stampa. Si ridurrebbe di un giorno la trasferta del personale viaggiante, sono piccole cose, ma sommate tutte insieme portano dei risparmi".

 

Possiamo immaginarci una sessione di test il giorno prima del primo Gran Premio?

"È la soluzione più semplice, anche perché ci saranno dei piloti che non saranno saliti su una moto da diversi mesi, si è pensato anche semplicemente ad una sessione, anche solo di quattro ore il giovedì mattina sulla stessa pista dove si svolgerà il Gran Premio".

 

In merito ai piloti, considerando che avete già quelli che correranno con voi in futuro, possiamo aspettarci una conferma della line up attuale?

"Il fatto di non avere dei contratti firmati per il 2021, la vedo come una situazione positiva, considerando che i contratti firmati nel dicembre-gennaio scorsi risulteranno troppo onerosi. Dal nostro punto di vista, non abbiamo una grande fretta, è vero che i 5 piloti sotto contratto con noi sono ottimi e affronteremo il discorso più avanti, anche per capire quante risorse avremo a disposizione, ovviamente tenendo in considerazione le loro esigenze".

 

Posso chiederti se, tra tutte le ipotesi, quella di riconfermare Andrea Dovizioso è la più plausibile?

"In Qatar ti avevo detto che avevamo i migliori piloti senza contratto per il 2021, è presto per dirlo, ma potrebbe succedere che le cose rimangano invariate per il 2021, visto che il campionato 2020 nella migliore delle ipotesi sarà in un formato ridotto, considerato il numero di gare. Sono considerazioni che in questo momento non stiamo facendo, abbiamo altre priorità con questa crisi".

 

Considerato il rapporto che avete con i piloti che avete sotto contratto, da Dovizioso a Petrucci, da Bagnaia a Miller passando da Zarco, ti aspetti siano disponibili ad accettare le vostre condizioni considerando il momento di grande difficoltà?

"In questo momento, a tutti vengono chiesti sacrifici e dobbiamo tenere a mente che la situazione economica futura sarà difficile. È chiaro che le cose cambieranno, e sebbene non abbiamo ancora affrontato il discorso con i piloti, bisogna usare il buon senso. Per fortuna i nostri piloti in passato hanno goduto di una situazione, in futuro le cose andranno riviste".

 

Maverick Vinales, parlando del suo passaggio sfumato in Ducati a #CasaSkySport, ha detto che avrebbe lavorato molto volentieri con il vostro staff perché lo ritiene tra i migliori

"Eravamo convinti anche noi che Vinales avrebbe fatto bene in Ducati, per questo lo abbiamo seguito. Mi fa piacere che Maverick ritenga che in Ducati ci sia un ambiente molto gradevole e che la moto sia competitiva, questo merito va a Dall’Igna e a tutti gli ingegneri. Sono attestati di stima che fanno piacere, soprattutto se vengono da un pilota come Vinales".

 

Francesco Guidotti, team manager Pramac, ha detto che se ci fossero le condizioni riprenderebbe volentieri Andrea Iannone, anche per una storia che all’epoca con Pramac si concluse anticipatamente. Voi sareste aperti a questa ipotesi? Vi potrebbe interessare?

"Andrea Iannone ha tantissimi pregi e qualche difetto, ogni tanto si comporta in un modo che può lasciare perplessi. Anche in questo periodo di clausura ci siamo sentiti con messaggi sui rispettivi instagram, c’è un rapporto di amicizia e d’affetto che non si è mai interrotto. È chiaro che da una parte il compito principale del team Pramac è di far crescere piloti giovani promettenti per fare da vivaio, come è stato per Iannone, Petrucci, Miller e Bagnaia. Da questo punto di vista Andrea Iannone ha 30 anni, non si posizionerebbe perfettamente in un programma del genere. Detto questo, perché no? Mai dire mai, io credo che Iannone abbia un grandissimo talento, sia un pilota velocissimo, si è un po’ perso per strada per tanti motivi, penso che si renda perfettamente conto di aver fatto degli errori di valutazione nella sua carriera in momenti decisivi. In questo momento sta scontando una squalifica in cui non voglio entrare, ma che è comunque molto pesante, considerando le accuse che gli sono state rivolte. È un pilota che ha sempre dimostrato di essere tra i più veloci che ci sono in questo momento, era uno dei piloti che combatteva con Marquez in Moto2 e a volte vinceva, quindi perché no? E poi come sai, c’è quasi un rapporto di amore filiale tra lui e Paolo Campinoti, proprietario del team Pramac, e quando ci sono queste situazioni, è difficile dire di no. Al di là di queste cose, non ne abbiamo mai parlato, abbiamo 5 piloti attualmente con noi, bisogna capire prima come potremo gestire nel 2021 questi piloti estremamente validi e poi eventualmente pensare a delle possibilità diverse. Detto questo, la stima e l’affetto per Andrea Iannone, sono sempre immutati, ogni tanto ci ha fatto arrabbiare per i suoi atteggiamenti, ma lo ha fatto un po’ con tutti nel paddock, fa parte del personaggio".

 

Per il futuro sono stati fatti due nomi, Baldassarri e Bastianini che corrono in Moto2: sono i due nomi su cui Ducati potrebbe contare per il futuro?

"Sicuramente sono due nomi importanti a cui aggiungerei Jorge Martin, piloti che seguiamo da tempo e che hanno un buon potenziale. Sfortunatamente non possiamo fare dei grandi ragionamenti considerata la situazione e tutto si sposterà al 2022, però è vero che seguiamo da diverso tempo sia Bastianini e sia Baldassari, soprattutto il primo. Per Baldassari c’era anche l’ipotesi di passasse in Avintia quest’anno, ma poi non se n’è fatto nulla. Detto questo, tutte le ipotesi per questi piloti sono spostate al 2022".