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MotoGP e coronavirus: Charte svela il protocollo medico del Motomondiale 2020

I dettagli

Angel Charte, responsabile medico del Motomondiale, ha spiegato al quotidiano catalano El Periodico come funzionerà il protocollo medico definito da Dorna. Garantito il rigore assoluto: "Non possiamo commettere errori. Ci chiuderemo in una bolla, controlleremo al massimo le 1200 persone che entreranno nel paddock a Jerez e lo faremo continuamente"

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Ufficializzata la partenza del Mondiale di MotoGP, che scatterà il 19 luglio a Jerez, dopo le parole dei piloti tra cui Rossi e Vinales arrivano quelle del responsabile medico del Motomondiale, intervistato dal quotidiano catalano El Periodico. Angel Charte chiarisce: "Non mi interessa che manchi ancora più di un mese alla prima gara, nè che lo stato di allarme non esista più, che abbiamo superato le tre fasi, che stiamo già vivendo la nuova normalità. Non mi interessa che le persone vanno in spiaggia: nei primi due GP di Jerez saremo molto rigorosi. Non possiamo commettere errori". "Ci chiuderemo in una bolla, controlleremo al massimo le 1200 persone che entreranno nel paddock e lo faremo continuamente. In queste prime due gare non vogliamo sorprese. Il coronavirus è ancora lì", aggiunge Charte.

Il dettagli del protocollo medico

Ogni persona dovrà fornire all'equipe medica del circuito, alle sette del mattino, tutti i propri dati medici. A tal fine è stata creata una app: "In quel momento avrò la temperatura di ogni persona del paddock e saprò se hanno o meno sintomi di tosse, gastroenterite o dolori muscolari, i quattro parametri che ci avvertiranno delle loro condizioni". "Considerato che la prima gara è il 19 luglio, tutti devono superare questi test venerdì 10 luglio, rimanere a casa quel fine settimana e partire per Jerez lunedì. Una volta lì saranno affidati ai nostri controlli. Vogliamo che tutti prendano molto sul serio le regole. Insisto: ci giochiamo molto", conclude Charte.