MotoGP, GP Andalusia 2020 (Jerez): le pagelle di Paolo Beltramo
MotoGp ©GettyUn Marquez indistruttibile che ha sofferto per provare un'impresa che si è rivelata poi impossibile. Un Quartararo che, in assenza del pilota della Honda, ha dimostrato di essere al momento l'uomo più in forma. E Rossi? E' bastato dargli retta e... rieccolo sul podio. Ma è stato anche il weekend del podio tutto tricolore in Moto2 e il terzo posto di Celestino Vietti in Moto3
Marc Marquez. Indistruttibile, anzi no. Ci ha provato come da spirito racing, ha sofferto per riuscire in un’impresa poi rivelatasi impossibile, ma come si dice, l’importante è averci tentato. Molto peggio sarebbe stato per uno come MM93 restare col dubbio, convivere con quella domanda a torturarlo per sempre. Così ha fatto le sue 20 flessioni, roba che la maggioranza degli umani sani non riuscirebbe a fare, poi ha girato un po’ e alla fine si è arreso al suo corpo e alla sua intelligenza che interpretava questi segnali. “Quando ho deciso di non provarci, di colpo il braccio ha cominciato a farmi male 2, 3 volte più di prima. Questo per dire quanto conta il cervello”. È stato Marquez e anche la sua versione più razionale. Volete un voto? E vabbè: 10, come se avesse corso e vinto perchè tosto, determinato, pilota, Ma senza arrivare all’autolesionismo.
Fabio Quartararo. Il ragazzino è diventato grande. Almeno senza Marquez è lui l’uomo da battere, quello più in forma, più affamato, più tosto. Ne comincia a sapere qualcosa Vinales, il suo avversario predestinato in Yamaha, quello che corre e lo accoglierà nella squadra ufficiale l’anno prossimo. Per ora due pole e due vittorie per il francese e un Vinales che ostenta ottimismo, ma che non mi convince. Non può dopo aver preso due suonate così, dire di essere soddisfatto, anche perché il suo avversario avrebbe dovuto essere Marquez che non ha finito e non c’era. Se non si dà una sveglia e presto il leader Yamaha è già un altro. Voto, 10 perché il francesino messo a confronto con il suo rivale in casa l’ha schiacciato dimostrando di aver compiuto quello scatto necessario per diventare un vincente.
Valentino Rossi. Se hai lui in squadra, giusto o sbagliato che possa sembrare, come minimo lo appoggi, lo ascolti, lo metti in condizioni di dare il massimo. Dirgli che si deve adattare allo stile di Vinales e Quartararo perché il futuro della Yamaha saranno loro e non lui che ha 41 anni è da autolesionisti se non peggio. È bastato dargli retta un week-end e finalmente VR46 è tornato sul podio e ha lottato tutta la gara là davanti. Certo anche per lui non c’era Marquez, hanno rotto Morbidelli e Bagnaia, alla fine l’ha passato Vinales, ma finite voi una gara con l’asfalto a 60 e l’aria a 35 gradi a 41 anni sul podio della motoGP dopo un anno abbondante che chiedete modifiche che non vi vengono mai fatte: come usare Cristiano Ronaldo in porta. Insomma io vedo Jerez2 come un punto di ripartenza, un grande 9 e un pensierino a quelli che dicono che doveva smettere da anni: allora quelli che gli arrivano dietro e hanno 15 16 anni meno di lui cosa dovrebbero fare?
9 per la gara 10 per la sfortuna a Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli che erano riusciti a conquistare il secondo posto e hanno dovuto arrendersi a problemi tecnici. Cioè a motori esplosi (Ducati) e ammutoliti (Yamaha). Peccato davvero e problema possibilmente grave per Yamaha che ha già punzonato e usato 17 motori sui 20 a disposizione per la stagione (5 a pilota) dei quali 3 con problemi. Speriamo sia nulla di grave, altrimenti oltre ai rischi di ritiri ci saranno le penalizzazioni se si dovessero sforare le dotazioni regolamentari. Un po’ per tutto, anche se hanno fatto i primi 3, alla Yamaha do un 5 d’incoraggiamento. Così come ad Aprilia, KTM e Ducati vittime dei loro piloti, tranne il Dovi che alla fine qualcosa riesce sempre a portare a casa. 7.
10 e lode con bacio accademico e abbraccione al podio tutto tricolore della Moto2. Enea Bastianini che conquista la sua prima vittoria nella categoria guidando benissimo, Luca Marini che consolida quella che sembra essere sempre più una leadership col secondo posto senza dubbi, Marco Bezzecchi che ancora sale in moto con la stampella e finisce sul podio dietro al suo compagno e amico. Bellissimo, emozionante, speriamo ripetibile presto.
Tatsu Suzuki merita un 10 e lode per aver fatto di nuovo quello che era riuscito per l’ultima volta a Marco Simoncelli nel 2005 (allora in 125): vincere partendo dalla pole. Jerez è un posto magico per il team Sic58 Squadra corse. Lì vinse nel 2016 la prima gara internazionale della squadra Tony Arbolino per 58 millesimi sul secondo. Lì vinse lo scorso anno con Niccolò Antonelli la prima gara mondiale, quest’anno con Suzuki pole e vittoria, come allora. La magica Jerez del Sic che non c’è più da quasi nove anni eppure continua a sorprenderci con combinazioni quasi mistiche
Bravissimo anche Celestino Vietti, terzo, a conferma della bontà assoluta della VR46 racing accademy. Ma soprattutto 10 e lode, oscar del sorriso a i festeggiamenti di Marini e Bezzecchi che si son o stesi salutandosi nel giro d’onore e a Vietti che v olendo fare un po’ il fenomeno rompendo la bottiglia di prosecco sul podio contro la balaustra si è procurato 6 punti di sutura per i tagli conseguenti. Niente di grave, anzi, l’autoironia successiva lo assolve da qualsiasi accusa. Senza farsi male magari, ma continui pure a stupirci con le sue trovate.