Superbike a Estoril (Portogallo), il bilancio: sorridono Razgatlioglu, Davies, Rea

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Edoardo Vercellesi

Edoardo Vercellesi

Il sesto titolo consecutivo di Rea, il rammarico di Redding, la prova di forza di Razgatlioglu e la favola di Davies: il bilancio dell’ultimo round della Superbike 2020

LO SPECIALE SUPERBIKE

La stagione 2020 del mondiale Superbike è giunta al termine con il round di Estoril, seconda tappa in terra portoghese dopo la classica di Portimao. È stato un fine settimana di festa per Jonathan Rea e Kawasaki, vincitori dei titoli piloti e costruttori, ma anche per Michael Ruben Rinaldi, il migliore tra i piloti delle squadre indipendenti. Si è poi trattato di un weekend di addii per Chaz Davies e Michael Van Der Mark dopo tanti anni rispettivamente con Ducati e Yamaha. Le chiavi di Estoril vanno però a Toprak Razgatlioglu, il pilota più veloce dell'ultimo appuntamento dell'anno.

UP

Toprak Razgatlioglu – Dopo una prima metà di stagione coi fiocchi, il turco si era un po' spento a partire dal doppio round di Aragon, pista che non digerisce al meglio. Proprio all'ultima occasione invece ecco che la scintilla scocca di nuovo, con la prima pole position di carriera in Superbike e due vittorie perentorie in Gara 1 e Superpole Race. Domenica pomeriggio Toprak cede alle due Ducati ufficiali, ma è sicuramente lui l'uomo del weekend. L'obiettivo per il 2021 sarà migliorare la costanza di rendimento.

 

Chaz Davies – È una favola bellissima e un po' amara, quella che vede protagonista il gallese. Deluso per la mancata riconferma in Aruba Ducati, Chaz trova un weekend molto positivo che lo vede quarto in qualifica (suo principale tallone d'Achille), secondo in Gara 1, quarto in Superpole Race e dominatore nell'ultima corsa dell'anno. La ventottesima affermazione in sella alla Rossa è un regalo per sé e per la squadra che è stata la sua famiglia negli ultimi sette anni. Chissà cosa gli riserverà il futuro…

Superbile, Davies

Xavi Fores – Dopo una stagione estremamente opaca sulla moto del team Puccetti, lo spagnolo si ritrova ad essere l'uomo chiave per la vittoria del titolo costruttori a favore di Kawasaki: caduti Rea e Lowes, il suo ottavo posto in Gara 2 consente alla casa di Akashi di battere Ducati per un solo punto. Una piccola soddisfazione che permette al pilota di chiudere il 2020 con un sorriso.

DOWN

Jonathan Rea – È il primo weekend da tempo immemore nel quale il nordirlandese non termina a podio, ma con il Mondiale già in ghiaccio dopo Gara 1 c’è ben poco da preoccuparsi. La caduta in qualifica lo relega al quindicesimo posto sulla griglia di partenza, dal quale riesce a rimontare fino al quarto nella prima gara e al quinto nella sprint. In Gara 2 scivola lottando con Razgatlioglu, poi riparte e chiude quattordicesimo. Un fine settimana meno perfetto, alla fine dell’anno, se lo può concedere anche lui.

Il ritratto

Rea, il tiranno gentile della Superbike

Superbike, Rea

Scott Redding – Dopo aver dominato nelle libere, per l'inglese c’è il rammarico di essersi complicato la vita con la caduta in Superpole che lo ha costretto a partire ultimo. Il ritiro di Gara 1 è figlio della botta rimediata dalla moto in qualifica, domenica invece con tutto al posto giusto il risultato arriva: sesto in Superpole Race e poi secondo in Gara 2. Resta la delusione per il magro bottino di un weekend che sembrava potergli regalare molte vittorie, ma l'highlight del fine settimana portoghese di Redding è la classe che dimostra prima nei confronti di Rea e poi di Davies. Solo applausi.

 

Michael Ruben Rinaldi –  Complessivamente un weekend inferiore ad altri per il pilota di GoEleven, che comunque compie dei buoni passi avanti tra le libere e le gare e ottiene una bella quinta posizione in qualifica. Rinaldi chiude l'anno al settimo posto della generale e si porta a casa il titolo Indipendenti, potendosi concentrare ora sulla nuova avventura che lo aspetta nel team ufficiale Aruba Ducati.

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