Marc Marquez fuori sei mesi: le news sul rientro in MotoGP
HondaOperato per la terza volta al braccio destro, Marc Marquez non potrà tornare in pista prima di sei mesi. Ma prima di pensare ai tempi, la priorità è tornare ad essere un pilota di MotoGP. Per sostituirlo ci sono varie soluzioni: l'idea più semplice è che a prendere il suo posto sia il collaudatore Bradl, la più suggestiva è di vedere in Honda Dovizioso
Marc Marquez è atteso dalla sfida più importante della sua carriera. Lui che ha vinto 8 Mondiali si trova ad affrontare la gara più difficile, guarire da una fattura rimediata oltre quattro mesi fa. Il paradosso è che dovrà vincere andando piano ovvero permettendo al suo corpo di recuperare. Nella terza operazione, infatti oltre all'ennesima placca per sintetizzare la frattura è stato trapiantato un frammento di osso ricavato dal suo bacino. Una scelta obbligata per permettere al suo omero di vascolarizzarsi e di ricomporre definitivamente una frattura che nei due precedenti interventi non si era mai ricomposta del tutto.
I tempi: minimo sei mesi lontano dalla pista
Ora Marquez dovrà stare a riposo assoluto per almeno un mese per poi riprendere gradualmente la sua preparazione. Questa volta è fondamentale rispettare i tempi della biologia, che certo ha delle regole diverse per questi atleti, ma fino a un certo punto. Il ritorno in pista potrà avvenire non prima dei sei mesi, se tutto va per il meglio. Poco importa se Marquez salterà le prime quattro o sei gare del 2021, ora l'importante è tornare ad essere un pilota di MotoGP e per questo tipo di operazioni non è escluso che possa farlo come e quanto prima.
Gli scenari: l'idea Bradl e la suggestione Dovizioso
Per sostituire Marquez nella prima parte della stagione ci sono varie soluzioni, la più semplice è il collaudatore Stefan Bradl, la più suggestiva è Andrea Dovizioso che aveva optato per un anno sabbatico. Lui stesso però aveva ammesso che nel Motorsport possono succedere tante cose tra cui anche sostituire un collega. Dovi ha ancora voglia di correre e farlo con la Honda ufficiale sarebbe stimolante. Se arriverà, il pilota italiano vaglierà la proposta della casa giapponese. Non è detto che la trattiva vada in porto, dipenderà dal tipo di offerta ma tutte e due le parti avrebbero da guadagnarci: la Honda potrebbe contare su un top rider, il pilota italiano potrebbe tornare a fare ciò che ama sulla moto del suo più grande avversario in carriera.