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MotoGP, Oliveira e un futuro che conta

MotoGp

di Paolo Beltramo

Autore di un buon 2020 fatto di posizioni a ridosso dei primi, migliore pilota in classifica dei piloti KTM (unico ad avere vinto due gare), il portoghese è pronto per il salto decisivo della carriera: nel Mondiale al via il 28 marzo è uno dei candidati al ruolo da protagonista tra i top rider

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Miguel Oliveira, portoghese di Pragal, ha appena compiuto 26 anni (il 4 gennaio), ma possiede una carriera piuttosto considerevole per risultati e varietà tra quanti non hanno mai vinto un titolo. Diciamo che si può considerarlo come il miglior outsider dopo i soliti noti e prima di piloti forse più considerati di lui. Lo dicono i numeri. Vediamo: 14 vittorie (2 in MotoGP tutte quest’anno; 6 in Moto2, 6 in Moto3) ma ha corso anche in 125 nel 2011. 36 i suoi podi totali (13 in Moto3, 21 in Moto2 e 2 in MotoGP). Più 11 giri veloci e 5 pole. Non ha mai vinto un titolo e forse questo lo ha lasciato crescere tranquillo nella penombra come il basilico, con qualche raggio di luce diretta, ma senza esagerare.

Il momento giusto per la maturazione

Molto di questa minore esposizione mediatica deve dipendere dal suo carattere, aperto, divertente, ma anche tranquillo, non esuberante, intelligente e colto. Sa parlare benissimo almeno 4 lingue e mezzo (il mezzo è che se preferisci la variante brasileira del portoghese, lui ti accontenta neanche fosse nato a Rio de Janeiro, una cosa che personalmente apprezzo moltissimo…). È quasi dentista e ha una storia bellissima da raccontare e vivere: lui e la sua sorellastra Andreia (figli di seconde nozze del padre Paulo) hanno vissuto insieme fin da bambini e poco a poco la loro amicizia si è trasformata in qualcosa di più grande. È così che dopo undici anni di relazione nascosta hanno deciso di rendere il tutto pubblico e di sposarsi quando si potrà.

Anche questa storia personale rende l'idea dell'eccezionalità di Miguel Angelo Falcao de Oliveira, un pilota veloce ma poco appariscente, efficace, tosto, deciso, intelligente. Io credo che questa sia la stagione della sua definitiva esplosione come top rider. In KTM si trova benissimo, è stimato ed è anche l'unico dello squadrone austriaco ad aver vinto 2 gare. Una l'ha portata a casa Binder, nessuna Lecuona e Pol Espargaro. Sorpresi? È così, l'essere poco appariscente fa parte del personaggio. Lui è disponibile e gentile, ma devi un po' andartelo a cercare, a stanare dalla sua tranquillità per conoscerlo meglio.

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KTM, primi scatti per la coppia Oliveira-Binder

2020 costante, miglior KTM

Nel maledetto 2020 è finito nono, ha soltanto 3 zeri nella sua riga, una bella costanza fatta di posizioni a ridosso dei primi, lo precede Quartararo di soli 2 punti ed è il migliore in classifica dei piloti KTM. La prima gara l'ha vinta in Italia a Misano, la seconda a casa sua, in Portogallo a Portimao, di sicuro uno dei più bei circuiti del mondo. Insomma quest'inverno deve riuscire a fare quell'ultimo step e nel prossimo mondiale saremo certi di avere un altro pilota in grado di puntare al successo. Se sempre, spesso o saltuariamente dipenderà da lui, dalla sua moto e dalla forza dei suoi avversari. Certo è che non avere più in pista gente come Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso e forse per un po' anche Marc Marquez è sicuramente, oltre che una dimostrazione del cambio generazionale in corso, anche un'opportunità assolutamente intrigante, coinvolgente, stimolante per uno che ambisce a diventare il primo Campione del Mondo portoghese della storia, oltretutto della MotoGP, una storia cominciata nel 1949.

PRO

  • Intelligente e tranquillo
  • Motivato nelle gare e felice nella vita
  • Più forte di molti meglio considerati di lui
  • Ottimo rapporto con KTM
  • Esperienza decennale ed età giusta
  • Ha già sfiorato il titolo Moto2 per due stagioni (3° nel '17; 2° nel '18)

CONTRO

  • Poca "ignoranza"
  • Più studio che istinto
  •  KTM se n’è andato Espargaro, ma è arrivato Petrucci e c’è Binder
  • Sarà una stagione pazzesca con tanti giovani arrembanti

L'accordo

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