MotoGP, Dovizioso sul futuro: "Honda? Io sono aperto, ma dipende dal progetto". VIDEO
esclusivaIntervista esclusiva ad Andrea Dovizioso sul suo futuro: "Non sono pronto per fare semplicemente il tester, io mi sento ancora un pilota. La Honda? Io sono aperto, però in questo momento non sto cercando un posto per rientrare a tutti i costi. Mi interessano soltanto progetti di un certo tipo, ci deve essere la voglia di provare a vincere insieme. Se dovesse esserci un’idea di questo tipo, magari per il 2022, sarò il primo a essere contento"
La stagione 2020 del Motomondiale si è conclusa con il divorzio tra Dovizioso e la Ducati: Andrea non ha rinnovato il contratto con la casa di Borgo Panigale, dopo una collaborazione iniziata nel 2013. Il 34enne romagnolo, che alla guida della Desmosedici è andato più volte vicino al titolo MotoGP (ha chiuso al 2° posto in classifica per tre anni consecutivi, dal 2017 al 2019), ha deciso di prendere un anno sabbatico nel 2021. Eppure, il possibile interessamento della Honda (che attende di capire quando e come potrà rientrare in pista l’infortunato Marc Marquez) potrebbe convincere Dovizioso a tornare subito in sella. Vera Spadini ha raggiunto il pilota a Forlì, nel suo capannone, per intervistarlo in esclusiva e provare a capire quale sarà il suo futuro.
Perché hai scelto di non fare il tester?
"Sinceramente non mi sentivo ancora pronto per fare semplicemente il tester. Con questo non voglio dire che il collaudatore sia un lavoro poco importante, però io mi sento ancora un pilota. In questo momento particolare, mi sento un pilota di motocross".
Eppure i tifosi italiani sognano e sperano di vederti ancora in MotoGP. Il tuo nome è stato accostato alla Honda, ci sono sviluppi in questa direzione?
"Io sono aperto, però in questo momento non sto cercando un posto per rientrare a tutti i costi. Mi interessano soltanto progetti di un certo tipo, di conseguenza se ci sarà la possibilità di tornare in MotoGP nel 2021 o nel 2022 sarò il primo a essere contento nel parlarne, altrimenti non c’è nessun problema".
Se dovesse arrivare la chiamata della Honda, tu accetteresti?
"Dipende da cosa propongono, non si tratta di una semplice chiamata. Ci deve essere un progetto, una voglia nel provarci insieme. Se dovesse esserci un’idea di questo tipo, magari per il 2022, sarò il primo a essere contento. Sono abituato a fare le cose per bene, quindi se c’è l’intenzione e la voglia da parte di entrambi se ne può parlare. Come dicevo, non sto cercando semplicemente di correre in MotoGP, altrimenti l’avrei potuto fare in un altro modo".