MotoGP, GP Francia: Miller ci prende gusto, Ducati se lo gode. Le pagelle

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

A Le Mans conferme da parte di Ducati e Miller: come a Jerez il team porta due piloti sul podio e come a Jerez a vincere è l'australiano, questa volta alle sue spalle c'è Zarco invece di Bagnaia. Disastro Suzuki, Marc Marquez bestia feroce: l'analisi sui protagonisti del GP di Francia

HIGHLIGHTS  - DUCATI DA TITOLO: L'ANALISI - CLASSIFICA - CALENDARIO

Le Mans, città posta all'inizio della valle della Loira coi suoi castelli e le sue chiese, quel fiume che scorre placido accarezzato dalle chiome dei salici piangenti che sfiorano le sue acque. Una zona stupenda del cuore della Francia sede di uno dei due o tre Circuiti più famosi al mondo (per me insieme a Indianapolis e Monza) per storia e leggende che abitano il suo asfalto. Il ricordo va alla 24 Ore automobilistica che si corre sul tracciato, per lo più stradale, della "Sarthe" e che ha visto cinema e attori coinvolti nel consolidarne la leggenda, trionfi e tragedie, innovazione, piloti e Case impegnati a volte in sfide profonde, assolute, importanti. Poi ci sono le moto, che ci corrono la loro "24 Ore" ma sul tracciato più corto, lento e sicuro: quello chiamato Bugatti, tanto per non dimenticare neanche qui che siamo in Francia. Lo stesso dei GP. Il tempo instabile e capriccioso l'ha fatta da scocciatore per tutto il weekend e l’assenza del pubblico anche qui si è fatta notare con una certa evidenza. Spettatori zero anche la prossima, al Mugello, ma chissà che prima o poi si possa tornare a vedere quello sfondo multicolore, vivo, appassionato che circonda asfalto e piloti.

Doppia conferma

Jack Miller e Ducati: l'australiano ripete il successo di Jerez e conquista la prima doppietta della sua vita alla terza vittoria. Come dire che questo, dopo un brutto inizio di stagione, è il Jack che Ducati aveva sognato di avere. Sempre simpatico, amichevole con tutti, divertente, semplice, sincero, ma anche implacabile e convinto, visto che riesce a vincere dopo un dritto e due "long lap" per essere entrato nei box per il cambio moto (flag to flag) dovuto alla pioggia, più veloce del limite di 60 Kmh stabilito per regolamento. Lui se n'è fregato e ha dato tutto andando a prendere Quartararo e resistendo alla rimonta di un ottimo Zarco. Due Ducati davanti a tutti come a Jerez, insomma, a ulteriore conferma della forma e forza della Desmosedici anche su tracciati teoricamente non proprio favorevoli. Qui la pioggia iniziata a cadere dopo qualche giro ha probabilmente aiutato contro la Yamaha di Quartararo, ma conta il risultato e tant’è. Jack 10, Johann 9, Ducati 10 anche perché dietro al leader del campionato Quartararo, ci sono 3 piloti Ducati.

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Ducati, è ancora festa al box: Miller scatenato

Meno del previsto

Yamaha. Quartararo (8) ha chiuso terzo dopo una grande gara complicata, per lui che non ne aveva quasi esperienza, dalla pioggia che si è messa a cadere. Vinales (5) ha finito decimo in una domenica non felice e oserei dire abbastanza tipica, Rossi (6) si è un po' risollevato arrivando dietro allo spagnolo nonostante un dritto per un contatto con Pol Espargaró, mentre Morbidelli è caduto, si è di nuovo fatto male al ginocchio, ha perso 4 giri e ha chiuso ultimo, sedicesimo con tanta volontà e poca fortuna. Con l'asciutto sarebbe molto probabilmente stata una domenica diversa e molto migliore per Yamaha, che comunque ha il suo "Diablo" davanti a tutti anche se per un solo punto.

Navigatori Italici

Bagnaia e Petrucci quarto e quinto hanno confermato il detto pur senza declamare poesie. Pecco non sbaglia, continua con la sua costanza anche se pure lui ha dovuto fare due "long lap" e partiva dietro, altrimenti il podio se lo sarebbe probabilmente preso (8), Petrux (7) ha finalmente ottenuto un risultato buono (5°) con la KTM. Ora serve migliorare sull'asciutto, lasciar perdere i navigatori e diventare un po' più poeti, insomma, scrivendo rime tra le curve.

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Ducati

Bagnaia: "Rimonta divertente, ma un po' mi girano"

Autolesionismo Suzuki

Due scivolate e ciao GP di Francia. Prima Mir cade nel giro di rientro ai box e torna a piedi quindi non può ripartire, poi Rins si tuffa appena uscito con le gomme da bagnato. Disastro. Peccato, perché per Alex è la terza caduta su cinque gare, per il campione del mondo che fa della costanza la sua arma un brutto stop. 2.

Il ritorno della bestia

Marc Marquez è caduto due volte, verissimo, la seconda lo ha tolto dalla classifica dieci giri prima della fine, ma rientrando ai box e uscendone per primo ha messo lì, davanti a tutti, la sua voglia di stare davanti, di vincere. Sul bagnato andava come la bestia feroce che è, sempre assetata, affamata di vittorie, poi è caduto perché si è distratto pensando se rientrare a cambiare di nuovo moto perché la pista stava asciugandosi e stava arrivando l'ora delle slick. Insomma ancora tutto non è perfettamente a posto, in sintonia, ma il fatto che in una giornata meno difficile dal punto di vista del fisico la testa abbia immediatamente pensato di avere sotto di sé il vero Marc, distraendolo in una frenata, la vedo come un passo avanti decisivo. Ci vorrà tempo, ma lui ci sarà. Coraggioso e determinato come sempre.

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Honda

Doppia caduta per Marc Marquez: "Ho spinto troppo"

Peggio del previsto

Aprilia aveva messo in mostra, oltre il solito Espargaró, anche un Savadori straordinario, poi la domenica con la pioggia e tutta la confusione di una gara "flag to flag" ha perso, come la Suzuki, entrambi i piloti. Peccato.

Moto2

Grande successo dell’astro nascente Raul Fernandez (10) che ha vinto la seconda gara consecutiva davanti al figlio d'arte Gardner e a due italiani: Bezzecchi e Arbolino, alla sua prima gara top in Moto2. Lowes s’è steso ed ora è quarto in una classifica comunque piuttosto corta.

Gas a manetta

Primo successo per una moto Gas-Gas che per il momento è una KTM rimarchiata (come Gilera e Derbi ai tempi di Aprilia) grazie a Sergio Garcia (10), secondo il ceco Salac e primo podio per Riccardino Rossi, scoperto e sostenuto da Fausto Gresini al quale ha dedicato il suo risultato. 

Bella domenica, resa più difficile da interpretare a causa del tempo freddo, dell’acqua e del vento. Una Le Mans autunnale lascia ora spazio al Mugello. Un Mugello pure lui senza pubblico, ma speriamo col sole. A presto.

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Moto3

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