I 50 anni di Max Biaggi: la storica rivalità con Valentino Rossi

MAX BIAGGI 50

Paolo Beltramo

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La storia infinita tra Biaggi e Rossi nasce nel 1997, infiammando le piste e dividendo i tifosi di mezzo mondo. Nel giorno del 50° compleanno del pilota romano, il nostro Paolo Beltramo ripercorre le tappe della loro rivalità, a partire da una famosa cena a Suzuka...

"MAX 50": BIAGGI INTERVISTATO DA MEDA - I 50 ANNI DI MAX - GARA MOTOGP LIVE

 

 

Nato il 26 giugno (come Marco Lucchinelli) di 50 anni fa, Max Biaggi gira la boa del mezzo secolo di vita sotto il segno di Assen, costellazione della velocità. Biaggi ha avuto una carriera molto diversa da tutti i suoi avversari: allora tutti cominciavano dalle minimoto, lui invece dalla 125. Dopo aver soltanto provato, a 17 anni, quelle piccole pesti. Con un amico si dedica alla Sport Production nel 1989, l'anno dopo vince e alla fine partecipa al Campionato Italiano in prova unica a Vallelunga, il suo esordio su una GP 125: finisce terzo dietro a Doriano Romboni e Fausto Gresini, alla sua ultima vittoria, ma c'era gente del calibro di Capirossi, Vitali, Gramigni. L'Aprilia ne riconosce le doti e lo ingaggia per il mondiale in 250. Nel '91 partecipa a poche gare, ma nel '92 corre per il team Valesi e ottiene la sua prima vittoria con l'Aprilia a Kyalami in Sud Africa. L'anno dopo vince a Barcellona con una Honda e poi ripassa in Aprilia con la quale vince 3 mondiali consecutivi e diventa un divo dello sport e della televisione. Ama avere amici e fidanzate famose e bellissime, essere in tv, sui rotocalchi. Nella terza stagione vincente si aggiudica 9 successi e decide di ritornare alla Honda con Kanemoto. Stavolta vince anche con la moto giapponese e decide di fare il grande passo, andare in 500.

Max Biaggi
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Alle origini della rivalità Biaggi-Rossi

Nel frattempo nasce e cresce quello che sarà per sempre il suo più grande antagonista: Valentino Rossi. I due si stanno antipatici a cominciare da quella prima volta a cena a Suzuka nel 1997 quando vedendo Rossi seduto a cena gli dice: "Tu quando parli di me, prima sciacquati la bocca". Lasciando tutti effettivamente a bocca aperta. Da lì nasce un'ostilità sincera e tosta, che però è la base del loro rapporto molto più positivo adesso. Biaggi aveva bisogno di percepire dei nemici piuttosto che degli avversari, fin quando ha corso non ha mai legato con nessun pilota che fosse della sua età o gli corresse contro. Io credo che abbia cercato anche di sembrare più antipatico di quanto in realtà fosse, una caratteristica che ho sempre percepito. Gli scontri con Rossi sono stati mitici come a Donington quando sfiorò a manetta Vale che festeggiava seduto di traverso sulla sua moto. Oppure a Suzuka quando in rettilineo aprì il braccio sinistro e mandò Rossi sull'erba, oppure quando cercò di dare un pugno al rivale sulle scalette che allora portavano sul podio di Barcellona. Tutte azioni a caldo e frutto di irritazione per i maggiori successi del rivale che poco a poco lo stava superando anche in popolarità.

Valentino Rossi e Max Biaggi
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Destini incrociati

L'esordio in 500 di nuovo con la Honda Kanemoto nel 1998 dice che Biaggi è un super: prima gara con vittoria a Suzuka, poi una splendida stagione rovinata dalla bandiera nera di Barcellona e da contrasti con Doohan e la Honda che lo spingono alla poco competitiva Yamaha. Nel 1999 si ritira Doohan e vince Criville e nel 2000 perde da Kenny Roberts Junior con la Suzuki. Fosse rimasto alla Honda, vien da pensare avrebbe vinto lui, ma la storia è che alla Honda nel 2001 c'è Rossi che vince l'ultimo campionato della 500. E poi anche il primo della MotoGP con Biaggi secondo a 140 punti. Nel 2003, 2004 e 2005 il ritorno alla Honda, ma Rossi vince 3 titoli (2 con Yamaha) e nel 2006 la casa gli preferisce Niki Hayden e lo lascia a casa. In pratica finisce qui la carriera nei GP per il romano, SuperMax, Il Corsaro.

Max Biaggi e Valentino Rossi
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Dalla Superbike al team tutto suo: il "nuovo" Biaggi

Ma a Max piace correre, ama questo sport e ricomincia in Superbike. Nel 2007 corre con Suzuki, poi con una Ducati, infine nel 2009 approda di nuovo a casa sua, all'Aprilia, dove sviluppa la nuova RSV4 e nel 2010 vince il titolo SBK. Impresa che ripete nel 2012 prima di annunciare il ritiro. Un ritiro lungo, lento comunque che dura anni e ancora in fondo non è completo: Max partecipa a 4 gare SBK nel 2015, poi varie prove con i Supermotard dove si fa pure molto male, organizza la giornata in memoria di Simoncelli a Latina, prova l'Aprilia RSV4, tenta e riesce a superare i 400Kmh con una moto elettrica. Intanto divorzia, si occupa dei suoi 2 figli per 10/12 giorni al mese con dedizione totale, è proprietario di un team nella Moto3 e non vede l’ora di mettere il sedere su qualche moto da corsa. È un Biaggi buono, tranquillo, rilassato, spiritoso, gentile, disponibile l'uomo di adesso, quello che non sente più l'obbligo di mettere paura agli avversari, di non avere rapporti con gli altri piloti. E, alla fine, uno che ha conquistato il suo ultimo titolo mondiale dei 6 fatti suoi nel 2012 con una Superbike all'età di 41 anni non può certo non capire Valentino Rossi che corre ancora adesso a 42. In fondo a renderli molto simili ci sono il talento, la stessa passione totale e la voglia di non invecchiare. A quelli come loro basta maturare e compiere gli anni. Per invecchiare c'è sempre tempo. Con tanta nostalgia di quel dualismo tosto, tanti auguri caro Max, 50 anni sono come in pista dove il traguardo è anche la partenza.

Max Biaggi e Valentino Rossi
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