MotoGP, Martin dopo il successo nel GP Stiria: "Avrei voluto vincere davanti a Gresini"

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Martin è uno dei tanti talenti lanciati da Gresini. Lo spagnolo, nel giorno della sua prima vittoria in MotoGP, dedica un pensiero al manager scomparso lo scorso 23 febbraio: "Avrei voluto che Fausto fosse qui a vivere questo momento. Si è fidato molto di me, mi ha dato un’opportunità". Sul suo cambio di mentalità: "La MotoGP mi ha portato a rallentare un po', soprattutto dopo la caduta di Portimao. Prima invece non me ne fregava niente e spingevo sempre a tutto gas"

GP STIRIA, HIGHLIGHTS DELLA GARA

La vittoria di Jorge Martin nel GP Stiria riporta subito alla mente il nome di Gresini. Sul casco dello spagnolo c’è la scritta di Fausto Gresini, con cui nel 2018 Jorge conquistò 7 vittorie e il Mondiale in Moto3, spiccando definitivamente il volo. Martin è uno dei tanti talenti scoperti e lanciati da Gresini nel Motomondiale. Il pilota della Pramac non dimentica quello che Fausto ha fatto per lui. È riconoscente, e nel giorno della sua prima vittoria in MotoGP rivolge un pensiero al manager scomparso lo scorso 23 febbraio: "Avrei voluto che Fausto fosse qui, a vivere insieme questo momento. Si è fidato molto di me, mi ha dato un’opportunità, quando stavo per andare a casa. Spero che adesso riposi in pace, e che possa aver visto questa vittoria da lassù".

Jorge Martin esulta con Fausto Gresini dopo la conquista del titolo Moto3 nel 2018

"Adesso quando guido sono più calmo"

Martin, nell’analizzare il successo in Stiria, spiega come il suo stile di guida e la sua mentalità da pilota sia cambiata dopo la caduta di Portimao e il conseguente infortunio (fratture a malleolo e metacarpo, con conseguente operazione): "La MotoGP mi ha portato a rallentare un po', soprattutto dopo la caduta di Portimao. Quando inizio i turni, in particolare il venerdì, sono molto calmo in pista, vado piano, provando a capire dove è il grip. Quando poi ho finalmente tutto chiaro, allora a quel punto posso spingere. Prima invece non me ne fregava niente e spingevo sempre a tutto gas. Adesso non voglio farmi male, anche perché in MotoGP se cadi ti fai davvero male".